Leonardo DiCaprio costruirà un hotel di lusso in Israele: le polemiche

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L’attore hollywoodiano possiede il 10% di un nuovo resort davanti al mare a Herzliya Marina. Il progetto da 51.000 m², con 14 piani, parcheggi sotterranei e certificazione LEED, ha ricevuto l’ok finale dalla commissione edilizia di Tel Aviv dopo un iter dal 2018. Ma grida di “ipocrisia” suonano sui social: il silenzio dell’attore sul conflitto israeliano accende le polemiche

Da messaggero di pace a investitore controverso: Leonardo DiCaprio si ritrova al centro di un dibattito globale. Insieme al gruppo israeliano Hagag e ai fratelli Cohen, detiene il 10% di un hotel eco‑lusso al Herzliya Marina, il distretto più esclusivo del litorale israeliano. Dopo sette anni di studi e revisioni, la commissione edilizia di Tel Aviv ha dato il via libera definitivo il 30 luglio 2025. Il progetto, nato nel 2018 con appena 10.000 m², è stato ampliato fino a 51.000 m², includendo ben 14 piani e 365 camere.

Attenzione alla sostenibilità

L’hotel punta ad essere un simbolo di sostenibilità: piscine, ristoranti gourmet, centro conferenze, una marina privata per yacht e 8.000 m² di parcheggi interrati completano la visione firmata Ranni Ziss Architects. DiCaprio ha contribuito attivamente alla filosofia green dell’iniziativa, che ambisce a ottenere la certificazione LEED, sottolineando che lo sviluppo deve collaborare con la natura e non contrastarla.

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Le polemiche: accuse di ipocrisia e complicità

Ma il silenzio dell’attore sul conflitto israelo‑palestinese, in particolare sulla crisi umanitaria a Gaza, ha generato un coro di accuse: “ipocrisia”, “attivismo di facciata”, “complicità morale”. L’attivista Shaun King ha sintetizzato la frattura con una frase netta: “While Gaza starves... DiCaprio builds luxury hotel”.

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Come agirà DiCaprio?

Il progetto si candida a diventare un punto di riferimento del turismo d’élite israeliano, ma i dubbi sull’etica dell’investimento minacciano di oscurare il richiamo del lusso. Con l’assenza di dichiarazioni pubbliche da parte dell’attore, resta aperta la domanda: riuscirà a difendere la propria immagine o sarà la bufera a superarlo?

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