Addio a Bob Wilson, maestro del teatro totale. Aveva 83 anni

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Il mondo del teatro saluta uno dei suoi protagonisti più importanti, un artista che ha saputo innovare in profondità la scena contemporanea. Il Teatro alla Scala lo ricorda come una figura centrale della cultura del nostro tempo

Bob Wilson, regista, scenografo, drammaturgo e artista visivo tra i più influenti del Novecento, è morto all’età di 83 anni. Nato a Waco, in Texas, nel 1941, avrebbe compiuto 84 anni a ottobre. L’annuncio è apparso sul suo sito ufficiale, accompagnato da una foto in bianco e nero con la scritta “In loving memory 1941–2025” .

Il Teatro alla Scala di Milano, con cui Wilson ha avuto un lungo e profondo legame artistico, lo ha ricordato come “una figura cardine della cultura contemporanea”.

Un legame profondo con la Scala

Il rapporto tra Bob Wilson e il Teatro alla Scala è iniziato nel 1979 con il balletto Edison, su musiche di Michael Riesman, al Teatro Nazionale. Da allora, il regista americano ha firmato numerose produzioni scaligere, tra cui una memorabile Salome nel 1987, con i costumi di Gianni Versace e la direzione di Kent Nagano. Tra il 2011 e il 2015 ha curato la trilogia monteverdiana (Il ritorno di Ulisse in patriaL’OrfeoL’incoronazione di Poppea) diretta da Rinaldo Alessandrini. L’ultima sua apparizione alla Scala risale al 7 aprile 2025, con The Night Before. Objects, Chairs, Opera, spettacolo inaugurale del 63° Salone del Mobile, con Marina Rebeka e l’orchestra diretta da Michele Spotti.

Il ricordo della Biennale di Venezia

Anche la Biennale di Venezia ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del grande regista, autore e artista totale. “Un vero maestro, creatore geniale”, si legge nella nota ufficiale. Wilson era stato Leone d’oro per la scultura alla Biennale Arte del 1993. La sua presenza alla Biennale risale agli anni ’70, con contributi nei diversi settori artistici: Arte, Musica, Teatro e Cinema.

Indimenticabile la sua partecipazione alla Biennale Teatro e Musica del 1976, dove fu autore – insieme a Philip Glass – della leggendaria opera Einstein on the Beach, interpretata, tra gli altri, da Lucinda Childs e rappresentata sotto la direzione di Luca Ronconi. Un’opera entrata nella storia per la sua forza innovativa e la sua struttura rivoluzionaria.

Una carriera e un’eredità che vanno oltre il palcoscenico

Bob Wilson ha sempre concepito il teatro come un’opera d’arte totale, curando ogni dettaglio – dalla regia alla scenografia, dalla luce al suono – con una visione estetica inconfondibile. Dopo gli studi in economia e architettura, si avvicina alla scena sperimentale fondando nel 1968 la Byrd Hoffman School of Byrds, con cui realizza le sue prime opere visionarie. Il suo stile, fatto di immagini potenti, tempi dilatati e movimenti rallentati, ha ridefinito il linguaggio teatrale contemporaneo. Tra le sue creazioni più monumentali si ricordano The Life and Times of Joseph Stalin (12 ore di durata) e KA MOUNTAIN AND GUARDenia TERRACE, allestita per sette giorni su una montagna in Iran. Ha collaborato con artisti come Philip Glass, Tom Waits, David Byrne, William S. Burroughs e Heiner Müller, spaziando tra teatro, opera, danza, arti visive e installazioni. Il suo lavoro ha influenzato profondamente anche la musica, il design e la performance art. “Con Bob Wilson scompare un artista completo”, ha scritto la Scala in una nota ufficiale, aggiungendo che “tutti i lavoratori del Teatro si uniscono nel ricordo, insieme al Sovrintendente Fortunato Ortombina e al Direttore Musicale Riccardo Chailly”.

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