FLASH ci accompagna all'interno della fiera Milano Unica per scoprire un progetto culturale molto speciale, una mostra dedicata alla figura di Anna Piaggi
Nata a Milano nel 1931 Anna Piaggi era prima di tutto una grande giornalista con, in più, un enorme talento: quello di saper leggere i vestiti. Abiti, accessori, decorazioni, ornamenti facevano di lei un importante palcoscenico, una sorta di fabbrica di creatività che usava il vestire come forma di comunicazione. Un’ossessione per la moda, per l’immagine costruita ad arte grazie a un continuo assemblaggio di dettagli speciali, che Anna scoprì quando aveva appena 4 anni, quando sua madre la vestì con un costume da olandesina per una festa di Carnevale. Anna non volle indossare altro nei giorni seguenti.
“Anna Piaggi diceva che il suono delle parole era importantissimo quanto il fruscio del taffettà. Questo è il primo vestito che Karl Lagerfeld ha fatto per lei”, ci spiega Daniela Fedi, curatrice del progetto. “Rappresenta l'Empire State Building, lei lo accessoriava con il giubbotto della McDonald's, con la bandiera americana, con un cappello a stelle e strisce, insomma c'era un mondo dietro a questo outfit, leggevi il mondo su di lei.”
Parole e Taffetà è un progetto culturale realizzato grazie a MinervaHub, principale gruppo industriale italiano del settore moda.
“Anna Piaggi è stata una grande influencer ante litteram”, ci racconta Matteo Marzotto, presidente di MinervaHub, “e ci è parso giusto rappresentarla in questo modo, è un po’ la sintesi di dove vogliamo arrivare, dove la moda deve tornare, piena di creatività, piena di stupore, di innovazione, un po’ come lei è stata, un precursore dei suoi tempi.”
Lo spazio Hall 15 di Milano Unica, una delle più importanti fiere internazionali per il tessile e gli accessori di alta gamma che nel 2009 decise di conferirle il solo premio alla carriera mai ricevuto dall’iconica giornalista, ospita alcuni tra i 150 capi raccolti da Jacopo Tonelli per JATO 1991, azienda del Gruppo MinervaHub. Un’accurata selezione integrata poi con altri vestiti e accessori messi a disposizione dall’Associazione Culturale Anna Piaggi fondata dal nipote Stefano e assemblati con l’aiuto di Mirko Tomei, collaboratore e amico della mitica signora. I circa 25 outfit in mostra sono stati ricomposti seguendo il filo logico delle parole utilizzate dalla Piaggi nella sua celebre rubrica per Vogue Italia: DP Doppie Pagine.
I circa 25 outfit sono stati ricomposti seguendo il filo logico delle parole utilizzate dalla Piaggi nella sua celebre rubrica per Vogue Italia: DP Doppie Pagine. Il suo era un enorme lavoro di collisione, dove ogni più piccolo dettaglio raccontava il qui ed ora di quel momento storico.
“Quello che ci ha colpito tantissimo lavorando a questa mostra è stata la sua aderenza con la realtà, pur rimanendo sempre nel territorio del sogno”, ci spiega Daniela Fedi.
Il grande Karl Lagerfeld fu uno dei tanti designer che trovò in lei ispirazione, in quella donna che sapeva trasformarsi in tante donne, una opera d’arte vivente che anche oggi continua ad ispirare le nuove generazioni di creativi.
“Questo progetto di MinervaHub nasce per questo", afferma Daniela Fedi, "perché MinervaHub raggruppa 26 aziende che con i componenti del lusso vogliono formare una nuova generazione di intelligenze artigianali e, se guardi un vestito come questo, come è fatto con le sue lunghezze perfette, beh insomma, spieghi a un sarto del futuro come deve fare un modello.”