
Il gup di Milano ha disposto il rinvio a giudizio per la donna accusata di aver tempestato di insulti l'attrice sui social. La madre di Ghenea, costituitasi parte civile, chiede giustizia. La difesa sostiene che l'imputata sarebbe innocente, vittima di un furto
Il gup di Milano, Roberto Crepaldi ha rinviato a giudizio la donna accusata di aver perseguitato Madalina Ghenea e della madre dell'attrice e modella romena, attraverso una campagna di odio sui social. L'imputata, una connazionale di Ghenea, accusata di aver inviato numerosi messaggi offensivi e minacciosi all'attrice, prendendola di mira soprattutto per il suo aspetto fisico, dovra comparire il prossimo 10 aprile davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Milano.
LA MADRE SI COSTITUISCE PARTE CIVILE
Non solo Ghenea si è costituita parte civile nel procedimento, ma anche sua madre. Entrambe chiedono giustizia e risarcimento per le sofferenze subite a causa degli attacchi della presunta stalker."In termini di diritto sono prevalse le nostre ragioni - ha affermato Madalina dopo la decisione -. Vorrei capire i motivi di questa donna che non so chi sia. Il suo difensore ha detto che non è stata lei, allora chi è stato? Inoltre c'è un secondo procedimento penale aperto, sempre per stalking nei miei confronti, a carico di un'altra persona. Chi è? - ha proseguito - Voglio andare in fondo, è una cosa importante per me e per la mia famiglia".

Approfondimento
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LA DIFESA NEGA LE ACCUSE
L'avvocato difensore della donna ha respinto le accuse, sostenendo che la sua cliente sarebbe innocente. Secondo la difesa, i messaggi d'odio sarebbero stati inviati da uno sconosciuto che avrebbe rubato lo zaino dell'imputata, ottenendo così l'accesso ai suoi profili social. Tuttavia, il gip ha ritenuto sufficienti gli elementi a carico della donna per disporre il rinvio a giudizio.
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La vicenda per cui l'attrice, che ha fatto anche parte del cast di 'Youth - La giovinezza', film di Paolo Sorrentino, ha sporto denuncia, risale quanto meno al giugno del 2021. Una persecuzione via web per cui è stata ammessa come parte civile assieme alla madre: potrà chiedere i danni a colei che, pur essendo una sconosciuta, le avrebbe reso la vita impossibile facendole cambiare "abitudini" a causa di timori per la sua incolumità e quella dei suoi famigliari. I comportamenti dell'imputata avrebbero alterato la serenità e l'equilibrio psico-fisico della 37enne: in particolare, creando profili Instagram con nomi di fantasia, la presunta stalker avrebbe promosso una campagna mediatica denigratoria e minacciosa. Inoltre, avrebbe assunto costantemente informazioni sugli impegni e sugli spostamenti dell'attrice contattando tutte le persone che avevano rapporti di lavoro e personali con lei, tra cui il regista Paolo Genovese e il fotografo Adolfo Franzò, insultandola sempre attraverso profili internet "fake". In questo modo le sono stati creati anche danni economici in quanto Madalina Ghenea avrebbe visto sfumare una serie di lavori. Anche oggi, come lei stessa ha fatto notare, avrebbe dovuto essere a Parigi per sfilare in occasione della settimana dell'alta moda e, invece, accompagnata dalla madre e dal suo legale, Michele Morenghi, si è presentata in aula dal giudice Crepaldi.