Rosita Missoni, i funerali a Milano. Capasa: "Ha fatto tanto per tanti senza dirlo"
SpettacoloUna bara di legno chiara, decorata e colorata a mano dai nipoti con funghi, sirene, fiori, cuori e dediche, ha accompagnato per l’ultimo saluto nella Basilica di Sant’Ambrogio la stilista e imprenditrice, scomparsa il 2 gennaio all’età di 93 anni
Una bara di legno chiara, decorata e colorata a mano dai nipoti con funghi, sirene, fiori, cuori e dediche, ha accompagnato per l’ultimo saluto nella Basilica di Sant’Ambrogio, a Milano, la stilista e imprenditrice Rosita Missoni, scomparsa il 2 gennaio all’età di 93 anni. Accanto, un albero con cuori di carta ha conservato le dediche dei dipendenti dell’azienda Missoni di Sumirago, in provincia di Varese, fondata dalla pioniera del Made in Italy e dal marito Ottavio, mentre sotto, un drappo dalle inconfondibili fantasie geometriche del marchio ha omaggiato la passione per la moda. Tra i primi ad arrivare, oltre alla famiglia, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Camera Moda Carlo Capasa e quello onorario Mario Boselli e gli assessori del Comune di Milano Alessia Cappello e Tommaso Sacchi. Tra le corone sono spiccate quelle di colleghi come Armani, Rosso e Biagiotti.
ROSITA COME LE ROSE, UN INCANTO DI COLORI
“Rosita Missoni è stata una delle prime donne forti italiane, ha aperto la strada femminile nella moda”, ha ricordato il presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa. “Lei e Ottavio sono stati tra i primi a sfilare a Milano, sono sempre stati una colonna portante della nostra industria e hanno inventato uno stile fatto di creatività e pragmatismo”. Rosita, in particolare, “era una persona di grande umanità, in grado di interagire con tutti. Ha fatto tanto per tanti senza dirlo e anche per questo era molto amata”. Durante l’omelia funebre, il delegato vescovile della curia di Bergamo, Monsignor Giulio Dellavite, che ha celebrato la funzione insieme all’abate di Sant’Ambrogio, Monsignor Faccendini, ha accostato Rosita a una rosa, proprio come nell'immagine in ricordo della stilista lasciata su ogni sedia della Basilica. “Una rosa, e così Rosita, incanta per i suoi colori, colpisce per la delicatezza, riempie lo spazio di eleganza, consegna un messaggio d'amore, porta con dignità le sue spine, rende presente l'invisibile”, ha detto. “Buon paradiso Rosita”.