Giovanni Allevi racconta come ha scoperto il mieloma: "Ogni giorno per me è una rinascita"
SpettacoloIl pianista è tornato sui social per presentare al pubblico il suo ultimo lavoro, il libro I nove doni, edito da Solferino, un'opera dedicata a tutti quelli che come lui stanno soffrendo per una malattia che mostra la fragilità del corpo ma che lascia spazio per la ricerca della felicità. In un'intervista al Corriere della Sera ha raccontato gli attimi in cui ha scoperto di avere il mieloma, che gli ha pemesso di trasformare l'ansia e il dolore in musica
Mentre è in giro per l'Italia col Piano Solo Tour, la tournée che lo ha portato nei teatri del Paese coi suoi spettacoli al pianoforte a coda, Giovanni Allevi torna in libreria con un nuovo lavoro, I nove doni, un libro in cui parla ai suoi fan del suo percorso di crescita messo a punto negli ultimi anni in cui ha imparato a vivere con la malattia, il mieloma che ha scoperto di avere dal 2022.
Allevi ha raccontato brevemente il tema del libro sui social nel giorno in cui il I nove doni arriva in libreria. Poco prima del debutto del libro, il pianista aveva pubblicato una foto dallo shooting realizzato per la promozione, un servizio fotografico in cui ha ritrovato un sorriso carico di speranza.
Dalla diagnosi alla rinascita, giorno dopo giorno
La scoperta della malattia lo ha indotto a pensare alla sua fine ma lo ha riportato immediatamente alla realtà, all'idea della sofferenza che avrebbe dovuto affrontare.
Il mieloma è una malattia che corrisponde a una parola dal suono dolce, ha detto Giovanni Allevi al Corriere della sera, in un'intervista in cui ripercorre alcuni momenti significativi degli ultimi due difficilissimi anni.
“La diagnosi è il primo passo verso la guarigione”, queste le parole della dottoressa, al telefono, mentre gli comunicava la diagnosi. Da allora troppi momenti durissimi, dalla caduta dei capelli, al mal di schiena che lo tormentava, alla paura di non riuscire più a camminare a causa di una vertebra schiacciata, che rischiava (e rischia ancora) di rompersi.
Poi la paura e l'ansia, che ha provato a tradurre immediatamente in musica. E la forza di superare il tremore delle mani sul palco. Tanto dolore che ha imparato a combattere con la meditazione, con l'aiuto della natura e della cultura. Ha riletto l'Iliade per non sentirsi solo e a salutare ogni giorno con un arrivederci e la promessa di rinascere in quello successivo, tutti insegnamenti che ha raccontato nel suo ultimo lavoro sulla carta.
Nel nuovo libro, felicità e speranza oltre la malattia
Giovanni Allevi ha raccontato ai suoi follower su Instagram come è nato il servizio fotografico per la quarta di copertina de I nove doni, il libro che martedì 10 settembre arriva nelle librerie, edito da Solferino.
“Tornavo dopo anni davanti un obiettivo, con animo disorientato”, ha scritto il musicista sotto la foto, descrivendo nel dettaglio il momento complicato in cui ha dovuto lavorare col fotografo, tra una flebo e una seduta di fisioterapia.
Il cinquantacinquenne ha ammesso di avere timore di trasmettere in quegli scatti tutta la stanchezza del momento. Inaspettatamente, però, il sorriso che vediamo nella posa è venuto fuori, un sorriso “dolce, forse rassegnato, con una punta di dolore, ma carico di umana compassione verso tutte le persone che vivono la sofferenza che ora conosco”.
Così, Giovanni Allevi descrive le fasi finali della lavorazione di un libro che dedica alle persone che stanno soffrendo, un'opera scritta che racconta la sua esperienza nel cercare la felicità che fatica a farsi largo quando si affrontano i momenti bui della malattia.
“All’improvviso mi è crollato tutto. Ho perso molto ma non la speranza e la voglia di immaginare”, queste le parole di Allevi nel giorno del debutto de I nove doni – Sulla via della felicità. Non la storia della sua malattia ma quella della ricerca di una strada per recuperare la gioia come dimensione dell'umanità.
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I nove doni, una riflessione filosofica profonda
Quali sono i nove doni che Giovanni Allevi ha scoperto (e ha restituito) ai lettori del suo testo? La libertà dal giudizio altrui, la coscienza di sé e l’autenticità, la prospettiva regalata dalla storia e dalla cultura, l’amore per la bellezza e per la natura che guarisce, la gratitudine per gli incontri con persone - e qui si riferisce in particolare ai medici e agli infermieri che lo hanno accompagnato nei giorni di sofferenza.
Più che il racconto del suo viaggio nella malattia, il libro è una riflessione filosofica profonda, un invito a conoscere la vita e a scoprire ciò che resta poco visibile quando la sofferenza sembra invadere ogni cosa.
Allevi ha (ri)trovato la sua strada passando per il palco, attraverso quella musica con cui si è espresso da sempre. Oggi più carico di cose da raccontare, forte di una vita che ha scoperto ancora più preziosa. Tante le riflessioni e le domande, una su tutte: siamo felici in questa vita così occupata, così piena di impegni?