In Evidenza
altre sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Europe in concerto alla Trentino Music Arena, l'intervista a Joey Tempest

Spettacolo

Sabrina Rappoli

Fotografie, selfie, cori, balli, salti a tempo di musica. I fan degli Europe riempono la Trentino Music Arena e danno il loro gioioso benvenuto alla band svedese, capitanata dall'inossidabile Joey Tempest. L'intervista

Condividi:

80s never die. Sembra proprio sia così, almeno, stando all'entusiasmo del pubblico, arrivato a Trento da tutta Italia, per assistere al concerto degli Europe. Joey Tempest e compagni scelgono la Trentino Music Arena per la loro unica data italiana, inserita nel Trentino Music Festival che si chiuderà l'8 settembre con The Kolors. E si presentano sul palco in grande spolvero. I fan accompagnano con cori da stadio praticamente tutta la scaletta, sedici brani che sono un tuffo energizzante nel passato:  da Open Your Heart a Carrie e, neanche a dirlo, The Final Countdown. Quest'ultima è una hit mondiale e inossidabile, attesa dal pubblico per tutta la serata e celebrata come merita, con la gente in delirio, determinata a saltare e ballare per tutti i circa sei minuti del brano, che chiudono le due ore di concerto.

L'intervista nel backstage si svolge poco prima di salire sul palco, in un clima disteso. Joey Tempest, classe 1963, il frontman della band svedese, dalla chioma ancora fluente, si presenta in nero, elegante e rilassato. Ci tiene a farci vedere le scarpe che indossa, mocassini in pelle nera, con intarsi in metallo argentato - che fa molto rock - sottolineando che, probabilmente, li calzerà anche "on stage".

Chi sono oggi gli Europe, quali progetti hanno, quanta importanza ha avuto e quanta ne ha oggi un brano come The Final Countdown, cosa significa fare musica e qual è il rapporto con i fan. Tempest risponde con calma a tutte le nostre domande, sorride, scherza. Si presta anche a un paio di foto ricordo e, prima di andare via, ci dice allegro: "Enjoy the music!".

L'INTERVISTA

Se pensate agli anni '80, qual è il mood?

Avevamo vent'anni. Eravamo una delle band più grandi, facevamo esperienze straordinarie, viaggiando in tutto il mondo. Quando eravamo bambini, volevamo essere una band in tournée come i Deep Purple e con il terzo album, The Final Countdown, abbiamo iniziato a fare tournée in tutta Europa e Asia, America, Regno Unito, i nostri sogni hanno iniziato a realizzarsi e siamo sempre stati in tour: è qualcosa che adoriamo!

Cosa diresti, a un alieno, se dovessi spiegargli chi sono gli Europe?

Gli direi che ci sono molta energia, melodie e musicalità. Energia, melodie e musicisti. Questo è tutto cio che ti occorre per sopravvivere!

Lo scorso anno avete celebrato i 40 anni di carriera e quest'anno festeggiate i 20 anni dalla vostra réunion. Come va?

Nel 2004 abbiamo ricominciato. Abbiamo fatto sei album e non possiamo smettere. Personalmente, proprio non riesco a fermarmi.

Che significa fare ancora musica, oggi?

Siamo cinque ragazzi cresciuti insieme. Siamo andati a vedere gli spettacoli insieme e sentiamo ancora il legame, scriviamo insieme e abbiamo gli stessi gusti musicali. Quindi, l'energia per scrivere c'è, stiamo scrivendo proprio adesso per il prossimo album. Fa parte di noi, è quello che facciamo fin da quando eravamo adolescenti, fa parte della nostra vita ed è il nostro lavoro e il nostro hobby. Non eravamo bravi in nient'altro. Questo è tutto, dobbiamo farlo.

Quando dal palco fissate negli occhi i vostri fan, cosa vedete?

Vedo una connessione. La musica è fantastica, unisce le persone. Ti dimentichi del mondo, sei nel momento e questi momenti sono così importanti nel mondo. Quando senti quell'energia, tutti si uniscono. La vedi nel pubblico e ci torna indietro. Quindi la restituiamo, ancora di più ed è uno scambio. Bellissimo.

Quando hai scritto The Final Countdown, avevi avvertito la sensazione che sarebbe diventata una hit mondiale?

Non proprio. Era il terzo album e quest'idea mi ronzava per la testa da quando avevo 16, 17, 18 anni. Avevo questa demo del riff. Avevo quel riff su una piccola cassetta. Quando abbiamo realizzato il terzo album, volevamo un album, una canzone e creare qualcosa di drammatico per iniziare lo spettacolo. Ho pensato che, forse, potessimo finire la canzone di The Final Countdown e l'ho finita. È stata ispirata dal ritmo inglese e dalla musica rock e dal punto di vista dei testi è ispirata a Space Oddity di David Bowie. Era molto lunga, durava oltre sei minuti. Non potevamo mai sapere che sarebbe stata una grande canzone. Quando l'abbiamo ascoltata e quando l'abbiamo provata, è stato come "wow, questa è qualcosa di speciale". Questa canzone è speciale, ma non lo sapevamo. Sapevamo solamente che era bella.

Nel corso di questi anni, che ormai sono decenni, sei riuscito a capire perché The Final Countdown è così popolare?

Le canzoni devono avere alcune cose: un ritmo, un groove che ti faccia venire voglia di saltare o ballare o roba del genere; devono avere la melodia e The Final Countdown ha una melodia che scorre fino in fondo. Anche questo assolo di chitarra ti porta in un nuovo viaggio e diventa un'altra canzone e poi torna indietro e la costruisci. È proprio una di quelle canzoni che hanno un grande flusso, una grande melodia. È difficile da spiegare. È naturale, è biologico. È qualcosa che vive lì, da solo. È difficile da spiegare. È fantastico suonarla, voglio dire, adoriamo suonarla e farlo in tutto il mondo. È come una festa di famiglia, un festival heavy metal o un festival e basta,  non importa. Le persone si riuniscono e apprezzano la canzone e ovviamente alcune altre nostre canzoni, ma le persone si uniscono ed è una cosa meravigliosa.

Cosa vi aspetta, prossimamente?

Ora abbiamo un documentario quasi finito, in uscita l'anno prossimo. Un grande documentario che inizia dalla nostra piccola città fuori Stoccolma, fino a oggi.  Abbiamo trovato molti vecchi filmati di quando abbiamo iniziato, girati nelle camere d'albergo e nel backstage. È stato fantastico. Quindi abbiamo arricchito i vecchi filmati con i nuovi filmati e la storia della band, le preoccupazioni dei membri della band, come siamo cresciuti; il down degli anni '90 e poi quando abbiamo ricostruito tutto. È un viaggio fantastico. Abbiamo un nuovo album in arrivo, da registrare all'inizio del prossimo anno, penso che il 2025 e il 2026, in particolare, sarà un grande anno di tour per noi, quindi, è così che pensiamo tra due, tre anni in avanti.