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Giorgio Armani, 90 anni di coerenza e di rivoluzioni gentili

Spettacolo

Nicoletta Di Feo

Courtesy of Giorgio Armani

50 anni di carrriera e 90 di vita, portati divinamente. Il segreto ginnastica, alimentazione sana e la passione per il suo lavoro. Auguri a Giorgio Armani, l’italiano più celebrato al mondo

 

 

In tanti saranno a fargli gli auguri. Tra i tanti anche molti personaggi celebri. Attori, registi, personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport. Perché Giorgio Armani, che spegne 90 candeline, è certamente il grande signore della moda, ma anche molto di più. Tra i regali più graditi sicuramente c’è il terzo trofeo consecutivo, il 31esimo della sua storia, vinto anche quest’anno dalla sua Olimpia Milano. Perché negli ultimi anni il basket è diventato un’altra delle sue passioni.

Ma la moda rimane il suo più grande capolavoro.

Quella moda mai urlata, lontana dai sensazionalismi perché i vestiti vanno indossati e non solo portati in passerella. Un’eleganza fatta di sostanza, in equilibrio tra tradizione e innovazione, tra classico e contemporaneo.

‘Armani è sempre Armani’. Ecco una delle frasi che più detesta. Perché anche se potrebbe sembrare un complimento, segno di uno stile che è sempre garanzia di eleganza, potrebbe anche nascondere una critica, quella di non evolvere. Ma è la sua moda a rispondere per lui. Una moda che passerella dopo passerella dimostra come sia possibile raccontare i tempi che cambiano senza snaturare la propria essenza. La sua è una rivoluzione gentile, come abbiamo visto anche nelle ultime sfilate.

Instancabile lavoratore, puntiglioso fino al più piccolo dettaglio. chissà se ora, dopo le fatiche della fashion week milanese e dell’Alta Moda di Parigi, si starà riposando. Sicuramente la pausa sarà breve perché il 17 ottobre, in occasione dell’apertura del nuovo building a Madison Avenue celebrerà il suo ritorno a New York a 11 anni dall’ultima ‘One Night Only’ nella Grande Mela presentando anche la sua nuova collezione donna.

L’inventore del greige e della giacca destrutturata, ma soprattutto creatore dell'idea di Made in Italy 

Nemico delle stravaganze ma tutt’altro che conformista. Creatore di uno stile riconoscibile che pur rimanendo sempre fedele a se stesso, sa rinnovarsi continuamente. Giorgio Armani fonda la sua azienda nel 1975 insieme a Sergio Galeotti, conosciuto durante un’esperienza di lavoro in Rinascente.

Alla morte del socio e grande amore nel 1985, Armani reagisce lavorando e diventa lo stilista-imprenditore, figura anomala nel panorama internazionale. La sua forza è sempre stata quella di fare una moda reale, dove alla base c’è però sempre un’idea. Come quella che l’ha portato all’invenzione della giacca destrutturata o del greige, una nuance a metà tra il grigio e il beige.

Giorgio Armani è moda certamente, ma è anche bellezza, accoglienza, cibo, cultura, sport. E’ quel gusto e quell’eleganza che ha contribuito a rendere grande l’idea di italianità, idea riconoscibile in tutto il mondo.

Il prossimo grande evento a New York

Il 17 ottobre Giorgio Armani presenterà a New York, in via del tutto eccezionale, la collezione Giorgio Armani donna primavera/estate 2025. L’occasione è l’inaugurazione del nuovo building in Madison Avenue, con concretezza e responsabilità – come comunicato in una nota ufficiale - lo stilista ha infatti scelto di concentrare in un unico evento il suo ritorno dopo undici anni nella Grande Mela e la sfilata di stagione originariamente prevista in calendario a Milano.

La collezione Giorgio Armani donna autunno/inverno 2025/26 sarà inserita, come di consueto, nel calendario della Milano Fashion Week di febbraio.

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