"A nome loro", a Selinunte musiche e voci per le vittime di mafia

Spettacolo

Raffaella Daino

Tra i templi dell'antica città greca,  in uno dei parchi archeologici più grandi del Mediterraneo, il 25 maggio una lunga maratona musicale riunirà alcuni dei più importanti protagonisti della musica italiana, oltre a giornalisti, attivisti e familiari di vittime della mafia. 

Un fragoroso urlo collettivo contro tutte le forme di criminalità organizzata che si leva da un territorio fortemente segnato dalla presenza mafiosa. 

Dopo il successo dello scorso anno, torna “A Nome Loro – Musiche e voci per le vittime di mafia”.  Una lunga maratona di musica e parole a partire dalle 15, i biglietti, gratuiti, sono andati sold out nel gior di pochi giorni.

 

Sul palco allestito a pochi passi dagli antichi templi suoneranno La Rappresentante di Lista, Malika Ayane, Raiz, Daniele Silvestri, Paolo Fresu, Donatella Rettore, Arisa, Simona Molinari, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Levante, Anna Castiglia, Martina Cirri, Gianluca Petrella, Shorty, Modena City Ramblers insieme al Coro Do Re Mi dei bambini della scuola “Giuseppe Di Matteo” di Castelvetrano, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, Andrea Satta dei Têtes de Bois, Angelo Sicurella, Bonnot, Giuseppe Anastasi, Franca Masu, Silvia Mezzanotte e Mario Lavezzi oltre a  una nutrita rappresentanza di musicisti siciliani come Cico Messina, Gli Asteroidi, Revolution Girl, Ermes Russo, I Musicanti, Senia, Gli Ottoni Animati, I Brugnano e il Coro Sinfonico Siciliano.

 

Due le resident band che accompagneranno alcuni degli artisti,  una guidata dalla direttrice artistica dell'evento, Sade Mangiaracina al piano, con Marco Bardoscia al basso, Gianluca Brugnano alla batteria e Osvaldo Lo Iacono alla chitarra e l'altra  composta invece da Riccardo Russo al piano e alle chitarre, Salvatore Maltana al basso e Valter Sacripanti alla batteria.

 

A portare la loro testimonianza di impegno e di memoria ci saranno anche attrici e attori come Dajana Roncione, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio Ferracane e I Sansoni mentre nell’area antistante al Tempio E, direttamente gestita dall’agenzia di stampa ANSA, si avvicenderanno giornalisti esperti dell’argomento, esponenti della società civile come i rappresentanti di Addiopizzo, il giornalista Lirio Abbate e alcuni familiari di vittime di mafia come Salvatore ed Emilia Catalano, Rosa Maria Vento, Francesco Mongiovì, Fina Valenti e Giovanni Montinaro. Sarà presente anche Giuseppe Cimarosa, apprezzato regista e performer di Teatro Equestre, figlio del collaboratore di giustizia Lorenzo e nipote di Matteo Messina Denaro, da cui molti anni fa ha preso nettamente le distanze, impegnandosi, da allora, in una continua e appassionata testimonianza contro tutte le mafie.

 

Una seconda edizione che intende ribadire con forza, attraverso la vitalità della musica e la bellezza di un luogo dall’immenso patrimonio storico e archeologico, l’esigenza di tenere alta la guardia rispetto al fenomeno mafioso e mantenere vivo il ricordo delle vittime di mafia. Ma che intende anche valorizzare l’estrema ricchezza artistico-culturale di una terra per troppo tempo identificata esclusivamente con le attività del crimine organizzato, grazie alla costruzione di una relazione fra la produzione culturale locale e quella nazionale e internazionale.

 

L'evento è prodotto dalla neonata associazione “A nome loro” e realizzato con il sostegno della Regione Siciliana e di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori, CGIL, CISL e UIL, e il contributo di CoopCulture, Nuovo Imaie, Ebat Trapani, Pluslite by più39 s.r.l., Ance Trapani,  con il patrocinio della Fondazione FalconeLibera Sicilia, Unpli Trapani Sicily Music Conference, l’evento ha la direzione artistica di Sade Mangiaracina, è scritto dall’autore Paolo Biamonte e verrà presentato da Francesca Barra, Stefania Renda e Gino Castaldo

 

Nata lo scorso anno da un’idea della pianista jazz Sade Mangiaracina qualche settimana dopo la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro – che proprio in quel territorio è nato e per decenni ne ha asfissiato il tessuto politico, economico e sociale attraverso il suo dominio criminale – la prima edizione della manifestazione è stata organizzata nel febbraio 2023 sull’onda emotiva della storica cattura del super latitante. “Il 16 gennaio 2023 è una data che ha cambiato la narrazione della Sicilia, anzi dell'Italia intera e ha cambiato me in quanto cittadina Castelvetranese", racconta la Direttrice Artistica. "Ho subito desiderato non solo festeggiare l'arresto di un latitante, ultimo degli stragisti, ma ho sentito in maniera prepotente l'esigenza di ricordare tutte le vittime di mafia e tutte le persone che lottano da troppo tempo contro tutte le mafie. In quei giorni successivi all'arresto si parlava, attraverso giornali e telegiornali, soltanto di quanti covi avesse o di quanti "cimeli" di vario tipo vi fossero all'interno; pochi ricordavano le decine e decine di persone che per mano sua o di mandanti avevano perso la vita dagli anni ottanta a questa parte. A quel punto ho iniziato a fare telefonate ad amici che come me sono nati in quel territorio per organizzare un evento che fosse grande e pieno di musica e parole contro tutto quello che Messina Denaro rappresentava e in pochi giorni è successo un miracolo e il 24 febbraio siamo riusciti a portare al Parco Archeologico di Selinunte tantissimi artisti sul palco, la Rai, giornalisti, molte famiglie delle vittime di mafia, rappresentanti delle forze dell'ordine che hanno partecipato alla cattura di MMD e sotto il palco 4000 persone”.

 

Dal successo di quell’esperienza – che oltre alla presenza fisica del pubblico ha raggiunto un’audience di oltre mezzo milione di spettatori tra dirette video e radio e sulla testata locale CastelvetranoSelinunte.it – deriva la volontà di darsi una struttura organizzativa più solida, con l’obiettivo di replicare l’evento e farlo crescere negli anni a venire, conquistando un posto di rilievo nel panorama dei grandi appuntamenti nazionali della musica italiana. Il primo passo in questa direzione è stato la creazione dell’omonima associazione, di cui a oggi fanno parte, oltre alla Direttrice stessa: la cantautrice pop-jazz Simona Molinari, Dario Mangiaracina, musicista e co-fondatore di La Rappresentante di Lista, Franco D’Aniello musicista e co-fondatore dei Modena City Ramblers,  il cantautore Giuseppe Anastasi, la manager musicale Stefania Conte, l’esperto di comunicazione Flavio Leone, i giornalisti Patrizia Vivona e Max Firreri; e, infine, il responsabile delle attività educative della Fondazione Falcone Turi Benintende. Il secondo passo, la decisione di spostare l’evento nell’area antistante al meraviglioso Tempio di Hera (stile dorico, V sec A.C.) in grado di accogliere oltre 15.000 persone e di riprogrammarlo nella settimana di commemorazioni della Strage di Capaci.

 

Credo fortemente nella potenza di un presidio culturale, soprattutto se parliamo di aree periferiche e marginalizzate del nostro Paese, zone naturalmente estromesse dai processi culturali e investite soltanto da grandi eventi che non costruiscono, ma sfruttano i territori. È in questo vuoto che si fa spazio la cultura mafiosa ed è in questi luoghi che si combatte - anche con ‘l’occupazione’ di spazi come il parco archeologico - la lotta contro il degradoafferma Dario Mangiaracina de La Rappresentante di Lista. Gli fa eco Simona Molinari: In generale mi sento vicina a tutti i discorsi che si contrappongono alla prevaricazione, alla violenza, alle ingiustizie sociali. Credo che la libertà, soprattutto quella psicologica, è cosa di pochi, di coloro che possono permettersi di non avere paura. Il 25 maggio saliremo sul palco per prendere una posizione, per dire io non ho paura, e non ho paura perché non sono sola, perché siamo tanti a voler credere in un futuro possibile e siamo qui insieme e siamo di più. Il 25 maggio saliamo sul palco per offrire la nostra alternativa alla visione di un mondo dove vince il prevaricatore e la giustizia non riesce a farsi strada. Il 25 maggio saliamo sul palco per essere voce di quelli a cui non viene data possibilità di racconto".

 

L'associazione A Nome Loro pochi giorni fa ha ricevuto il premio Peppino Impastato 2024per l'altissimo valore civile e culturale dell'evento-concerto organizzato nei luoghi per troppo tempo asfissiati dal dominio mafioso di Matteo Messina Denaro”.

 

Nel corso dell'evento del 25 maggio l’Associazione assegnerà 4 borse di studio a giovani residenti nei comuni di Castelvetrano, Partanna, Campobello di Mazara e Mazara del Vallo per la preparazione all’accesso al Conservatorio ed 1 borsa di studio speciale da parte del CET (Centro Europeo di Toscolano), il celebre centro universitario di alta formazione della musica popolare fondata e presieduta da Mogol

 

Info su https://anomeloro.it/.

 

 

 

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