"Il secondo giro di giostra", storia che diventa esempio: il libro di Pachy Vocal Coach

Spettacolo
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Non solo un racconto, ma una storia che può essere d’esempio, per tutti: “Il secondo giro di giostra” è il primo libro di Pachy Scognamiglio, che tutti conoscono come Vocal Coach di molte delle più importanti voci italiane. Attraverso le pagine di questa sua prima esperienza di scrittura, Pachy racconta la sua storia, ma soprattutto fa capire che una difficoltà importante può diventare un’opportunità: basta crederci, e volerlo ardentemente. Sempre. L’abbiamo incontrato

Una difficoltà che spiazza, impaurisce e rende tutto più difficile, nella vita quotidiana e nel relazionarsi con gli altri. Ma che, nonostante tutto, può diventare un’opportunità, soprattutto grazie a una forte passione per l’arte, il canto e il cantautorato. Un fuoco sacro che Pachy non ha mai spento, anche con una malattia invalidante come la fibromialgia che avrebbe potuto cancellare sogni e progetti. Ma se si vuole, tutto si può ricostruire. E il secondo giro di giostra può diventare una ripartenza bellissima, con consapevolezza e una rinnovata energia. Ne abbiamo parlato proprio con Pachy, che in questo libro si racconta al meglio, con tutto quello che ha caratterizzato la sua vita fino ad oggi. C’è molto della sua vita privata, e del suo lavoro di Vocal Coach: tanti studenti che sono parte integrante del suo percorso, e che lo accompagnano in questo viaggio che è solo all’inizio.

"Scrivere questo libro? Liberatorio"

“Per me questo libro rappresenta un momento liberatorio per raccontare quello che è stato il mio percorso di vita e lavorativo, che poi in realtà coesistono. Il mio lavoro è frutto della mia vita e della mia storia” ci racconta Pachy. Un libro che non è autocelebrativo, ma è una storia che ha voluto scrivere e condividere con l’augurio che, in qualche modo, possa essere d’aiuto a chi si trova in un periodo particolare della propria vita e sperare in un secondo giro di giostra. Per lui questo è successo ed è stato meraviglioso. Il suo augurio? “Spero che tante persone empatizzare con la mia storia” ci dice.

 

"I miei studenti? Parte della mia vita e del mio lavoro. Non potrei esistere senza di loro"

Parli molto dei tuoi studenti in questo libro: cosa ti hanno detto dopo aver letto ciò che hai scritto?

Ci sono eccome, e sono anche nel retro della copertina! In questa foto sono circa venti, e non sono tutti…ma sono una bella rappresentanza – quest’anno sono ottanta corsisti. Sono tutti molto felici, condividono in continuazione pagine del libro: questo mi fa molto felice, perché sono parte della mia vita e del mio successo. Io non potrei esistere senza di loro. L’affetto che ci lega è molto forte, c’è tanta voglia di fare arte insieme, proseguire mano nella mano su questa strada che abbiamo scelto di intraprendere, abbiamo una visione artistica comune della vita.

"Quando decidi di raccontare la tua storia è necessario che tu abbia superato quello che stai raccontando"

Quanto è stato difficile raccontarti in questo libro?

Sono sincero: è stato più liberatorio che difficile, perché tantissime delle cose che si leggono sono già state superate, altrimenti non mi sarei potuto mettere così a nudo. Quando decidi di raccontare la tua storia è necessario che tu abbia superato quello che stai raccontando, tanto da non renderlo dannoso per te. Per me è bellissimo sfogliare il libro e vedere che questo racconto appartiene ad un’altra mia vita, perché è già successo, proprio come mi ha detto una persona a me cara: "Questo è un racconto al passato”. 

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"Spero che questo libro sia di ispirazione per tante persone"

C’è qualcosa in particolare che ti ha colpito delle prime impressioni che hai ricevuto?

Mi ha colpito molto un messaggio di una ragazza che ha delle disabilità e che è stata colpita dal capitolo in cui parlo della mia malattia, la fibromialgia: si è sentita supportata e compresa. L’elemento straordinario è che lei ha una patologia ben più forte della mia e, in questo scambio di messaggi, era lei a supportare me. Mi sono molto emozionato nel leggere le sue parole.

 

In questo primo viaggio di presentazione del libro, anche per la patologia di cui parli nel libro e ti colpisce molto, nell’incontrare tante persone ti stai anche un po’ affaticando. Ma ne vale la pena…

Assolutamente! Incontrare le persone mi fa felice. Quando incrocio gli sguardi di persone che non conosco, mentre magari loro sanno chi sono e hanno letto la mia storia, mi emoziono. Quando poi mi vengono dette cose meravigliose su questo libro, oltre ad essere felice, inizio a pensare che effettivamente sono sulla strada giusta, e so di voler portare in alto questo libro, sempre di più. Voglio che la mia storia abbia un senso e che possa arrivare ovunque, e soprattutto far star bene le persone.

 

Se dovessi consigliare a qualcuno perché leggere questo libro, cosa diresti?

Spero che questo libro possa essere di ispirazione a tanti ragazzi, proprio come accadeva a me anni fa, quando leggevo i libri di grandi autori. Spero di trasmettere e dare un’apertura mentale a chi vede e approfondisce la mia storia, la stessa apertura mentale che ha mi ha spinto a questo giro di giostra. Abbiamo sempre bisogno di storie capaci di portarci lontano dalla nostra quotidianità, e che possano essere di ispirazione.

 

 

 

 

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