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Gli Scarrozzati e la loro 'Mission impossible', domenica a teatro lo spettacolo comico

Spettacolo

Nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, il gruppo teatrale della Fondazione Sacra Famiglia Onlus formato da Paolo De Gregorio presenta lo spettacolo comico "Mission Impossible". Con la partecipazione di Steve Vogogna e Stefania Andriola, l'appuntamento è domenica 3 dicembre ore 14.30 a Inzago (Milano). Il ricavato della serata sarà devoluto a sostegno delle attività della Fondazione stessa

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Domenica 3 dicembre, nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, gli Scarrozzati, gruppo teatrale della Fondazione Sacra Famiglia Onlus nato nel 2016 grazie alla volontà di Paolo De Gregorio, presenta lo spettacolo "Mission Impossible". Con la partecipazione di Steve Vogogna e Stefania Andriola, l'appuntamento è a Inzago alle porte di Milano, presso il Cineteatro Giglio, in via Brambilla 1. Il ricavato della serata sarà devoluto a sostegno delle attività della Fondazione stessa.

la compagnia 

Il gruppo teatrale nasce da un'idea diventata progetto e successivamente realtà, di Paolo De Gregorio, educatore per professione e attore per passione impegnato in prima linea nel suo ruolo presso la Fondazione Sacra Famiglia di Inzago e tra i fondatori della compagnia amatoriale L'Intesa che quest'anno compie trent'anni. È grazie al suo approccio creativo, umano e professionale se alcuni degli ospiti del centro, assidui frequentatori dei suoi spettacoli si sono ritrovati coinvolti nella formazione del gruppo Gli scarrozzati. Si tratta di persone con disabilità, pronte a mettersi in gioco, sul palco e fuori. 

lo spettacolo

"Lo spettacolo è diviso in più parti e per il settanta per cento si compone di sketch recitati da Giada, Salvina, Consuelo, Laura, Flavio, Ernesto, Simone, Stefano, Ercules, Valerio e Umberto. Siamo in totale 12 con me, quattro donne, e sette uomini, 11 carrozzine più il sottoscritto. Sul palco ci alterniamo, c'è chi recita anche se non può parlare, come Ernesto, Salvina e Flavio per i quali ricorriamo all'utilizzo della voce fuori campo. Si spazia tra pezzi comici, qualche parodia musicale e brevi filmati. È un modo per raccontarsi, raccontare, e farsi conoscere dal pubblico  - ci spiega Paolo -. Il lavoro inizia sei mesi prima e negli ultimi due si comincia a provare nel fermento generale. Si condivide la scelta dei testi e della musica e mentre l'adrenalina cresce, cresce anche la gioia e l'orgoglio di sentirsi protagonisti di un progetto immenso che supera non solo gli ostacoli logistici legati al trasporto delle carrozzine sul palco e le limitazioni motorie causate dalle patologie di ciascuno, ma qualsiasi altro genere di limite. Nel momento in cui si apre il sipario, i confini svaniscono, e a parlare è il linguaggio del cuore". 

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