Valeria Golino, Giancarlo De Cataldo e Antonio Scurati si confrontano coi rispettivi punti di vista e le rispettive esperienze sulla trasposizione dalla carta allo schermo
Valeria Golino, Giancarlo De Cataldo e Antonio Scurati hanno partecipato oggi al talk “Letteratura e serialità” nell’ambito delle celebrazioni di “Sky 20 anni”. Di seguito un estratto dei loro interventi al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, a Roma.
Un rapporto solido e fecondo
Il rapporto tra letteratura e cinema (e TV) è sempre stato solido e fecondo, portando alla realizzazione, negli anni, di svariati capolavori e forse altrettante delusioni. Intervistati dal giornalista di Sky TG24 Franco Ferraro, Golino, De Cataldo e Scurati hanno raccontato i rispettivi adattamenti su cui sono al lavoro per Sky.
Valeria Golino e L'Arte della Gioia
Attrice, sceneggiatrice e regista, Valeria Golino è al lavoro da anni sull’adattamento del controverso romanzo postumo di Goliarda Sapienza L’Arte della Gioia, prossimamente su Sky e NOW. “Conosco il romanzo da parecchi anni - ha dichiarato al giornalista di Sky TG24 Franco Ferraro - da giovane ero interessata a questa storia e volevo trasporla come attrice, avevo l’età giusta per interpretare Modesta, personaggio unico nella letteratura italiana. Goliarda Sapienza ha finito di scrivere il libro a fine anni ’70 ed è stato pubblicato solo nel ’96. Vari registi, autori e produttori hanno provato a farne un film, senza mai riuscire. La serie è adattamento, infatti, di un libro molto difficile: una bestia a tre teste di letteratura barocca, disordinata, scabrosa, qualche volta addirittura dimenticante di tutte le regole della letteratura”.
Interrogata sulle sfide di una trasposizione tanto complessa e attesa, Golino ha dichiarato: “Sono riuscita in parte a rendere la complessità di Modesta. Ma è chiaro che, rispetto al libro, era impossibile raggiungere quella profondità. La trasposizione è per sua natura snaturante. Non si può portare quell’approfondimento, quella bellezza, nelle immagini o nei dialoghi di un film. Ma si può fare altro, si può trovare un modo di trattenere un po’ di quella bellezza, di quella scabrosità e scorrettezza, in maniera organica rispetto al racconto televisivo. I puristi dell’Arte della Gioia si arrabbieranno. Quello della serie non è più il racconto del libro, perché il racconto della serie è filtrato dalla mia sensibilità e da quella degli sceneggiatori, la nostra estetica è cambiata, non sono più gli Anni ‘70. È un’altra cosa, si spera che nonostante non sia più quello sia comunque bello, e che siano rimaste intatte almeno alcune cose fondamentali del personaggio e della poetica di Goliarda Sapienza. Ma non sarà un copia incolla”.
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ANTONIO SCURATI E M. IL FIGLIO DEL SECOLO
Autore del romanzo vincitore del Premio Strega M. Il figlio del secolo, Antonio Scurati è invece intervenuto raccontato del suo coinvolgimento in fase di scrittura della omonima serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Pathé e Small Forward. La serie in onda prossimamente su Sky e in streaming su NOW, per Scurati “un’opera di livello artistico altissimo e di una potenza narrativa straordinaria”, ha potuto contare sull’apporto in fase di scrittura dell’autore Premio Strega: “Ho fiancheggiato la scrittura della serie fin dal principio, non sempre forse in maniera pacifica ma sempre stimolante”, ha dichiarato. “Quando cedi i diritti di un libro ti trovi a un bivio: o cerchi di prendere più soldi possibile e aspetti la fine delle riprese per poi dire quasi sempre ‘non mi piace’, oppure cerchi di collaborare e fare il possibile perché l’opera risulti a te congeniale. Ho scelto questa seconda strada”.
Scurati sul rischio che la serie possa suscitare simpatia per il suo protagonista: “Provengo da una formazione intellettuale antifascista, che rivendico. Quando decidi di scrivere un romanzo su Mussolini, cosa che mai era stata fatta finora nel nostro Paese, la principale preoccupazione è di non arrivare a incoraggiare empatia o simpatia col protagonista. Mi ero imposto di proibirmi quelle procedure tipiche della forza di un romanzo. Dialoghi fittizi, scene inventate, introspezioni strumentali. Ho scelto un’altra via: Mussolini, straordinariamente interpretato da Luca Marinelli, sicuramente convoca la partecipazione emotiva dello spettatore nei confronti di questo farabutto formidabile, ma quando ti ci avvicini molto ti raggela, ti provoca orrore”.
DE CATALDO E ROMANZO CRIMINALE
Scrittore, magistrato e autore del soggetto della serie tratta da Romanzo Criminale, una delle sue opere più celebri, Giancarlo De Cataldo ha dichiarato: “La trasposizione seriale del romanzo mi ha tolto un bel po’ di cicatrici. Mi ha aperto nuovi orizzonti e cancellato un certo snobismo, per cui quando nacque l’idea di una trasposizione seriale risposi che c’era già il film: ‘Vogliamo fare anche la tv?’ Sky ha avuto un ruolo importante in tutto questo. La tv stava raggiungendo il cinema, offriva la grandissima opportunità di riprendere il tempo narrativo di un romanzo torrenziale come Romanzo e non costringerlo alle 2 ore e mezza del cinema”.
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