AutOutAut, al via la prima edizione del festival letterario "itinerante" sulle diversità

Spettacolo
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Dal 20 al 24 settembre, tra Monserrato, Iglesias e Cagliari, 15 tra scrittrici e scrittori tra i più eclettici del panorama autoriale italiano daranno vita ad una serie d'incontri straordinari nell'ambito della prima edizione del festival letterario sulle diversità e l’abitare indipendente. Un happening dove non mancheranno concerti e proiezioni di chicche cinematografiche

Al via la prima edizione di AutOutAut, festival letterario "itinerante" sulle diversità e l'abitare indipendente. Dal 20 al 24 settembre, tra Monserrato, Iglesias e Cagliari, 15 tra scrittrici e scrittori tra i più sensibili ed eclettici del panorama autoriale italiano daranno vita ad una serie d'incontri straordinari. Straordinari perché il fil rouge del festival organizzato dall'associazione cagliaritana Diversamente Odv, oltre alla missione della divulgazione letteraria, è quello, cruciale, di sensibilizzare il pubblico sui disturbi dello spettro autistico e sulla legge 112 del 2016, nota anche come legge del "Dopo di noi".

Gli autori (con le loro opere, nessuna delle quali è sull'autismo, sia ben chiaro) in rigoroso flusso random Andrea Chimenti, Gabriella Caramore, Antonella Anedda, Alfredo Accatino, Antonio Moresco, Daniele Serra, Franca Mancinelli, Valerio Magrelli, Jonny Costantino, Silvio Raffo, Federico Ferrari, Rocco Familiari (in collegamento web), Roberta Castoldi, Massimo Zamboni hanno sposato, entusiasti, l'originale progetto del direttore artistico Alessandro Muroni: rendere la presentazione dei loro testi un evento performativo unico, studiato, per ogni singolo scrittore assieme al regista Senio Dattena, con dosata leggerezza, delle problematiche quotidiane, non generiche, ma personali dell'individuo che soffre di disturbi dello spettro autistico.

 

L'individuo, autistico, che è unico, appunto.

 

L'uno è diverso dall'altro. Come tutti noi.

 

Attori, musicisti, danzatori, finanche giornalisti, saranno coinvolti in quello che si presenta, dunque, come un ambiziosissimo happening che ha tutti i crismi dell'imperdibilità, dove non mancheranno concerti e proiezioni di chicche cinematografiche. Si comincia il 20 settembre sin dal mattino, con l'eccezionale reading di Valerio Magrelli alla Facoltà di Studi Umanistici di Cagliari, alle 11...


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Il Festival e quel significato del fuori

Il festival letterario AutOutAut è un progetto artistico itinerante che segue un percorso culturale e sociale sulle tracce dell’autismo, con l’intento di promuovere progetti di vita concreti per ogni singola persona autistica a sostegno e integrazione della legge sul dopo di noi (n.112/2016). AutOutAut prende il suo nome dal concetto espresso dal filosofo Soren Kierkegaard (l’Enter-Eller, detto anche Aut Aut), in cui della vita si evidenziano due stadi: l’uno si fonda sull’indifferenza nei confronti dei principi e dei doveri morali, nel nostro caso, l’indifferenza verso le diversità e il disagio che ne deriva; l’altro, sul dovere etico e sulla responsabilità con la consapevolezza, per noi dell’associazione Diversamente Odv, che le arti tornino a sostenere il sociale.

 

L’Out che separa i due Aut è quel fuori che tiene uniti i due estremi del concetto, in cui abitano le differenze e le particolarità che identificano ogni singola persona che ha diritto di essere riconosciuta come tale, con le sue specifiche caratteristiche. Per capire, infatti, l’altro non è necessario rinchiuderlo in un’etichetta che lo generalizzi (gli “autistici”, ad esempio). Ognuno ha la sua identità che può assumere molteplici sfaccettature. AutOutAut si occuperà di rappresentare queste molteplicità. E lo farà in un modo del tutto nuovo attraverso la letteratura, la poesia, il teatro e la musica in un flusso performativo continuo. Se ogni persona è diversa da un’altra, una persona autistica è diversa da un’altra persona autistica.

Il Festival e l’intersoggettività come alterità

AutOutAut è il festival in cui le solitudini si incontrano, in cui le scrittrici e gli scrittori coinvolti con i loro libri, creano uno stimolo riflessivo a partire dal tema della solitudine dell’altro; in cui l’outsider – da qui l’out che gravita nel nome del festival – trova casa; dove il linguaggio non è mai scontato, anche se si tratta della parola stessa. Ogni scrittrice o scrittore ospite sarà parte di una performance con la direzione di un regista e la partecipazione di attrici, attori e musicisti e ognuna di queste sarà all’insegna dell’imprevedibilità, come si presenta la vita di chi deve occuparsi di una figlia o di un figlio autistico che vive nell’incertezza del domani, quando il chi non sarà più presente. I libri presentati, infatti, non tratteranno direttamente o indirettamente il tema dell’autismo, ma permetteranno una visione più ampia del dialogo sulle diversità che tocchi, nell’incontro, le corde universali del linguaggio.

Gli incontri del Festival AutOutAut

Il festival si articolerà in tre occasioni di incontro – in quanto è proprio nel riconoscersi che l’altro acquista una sua precisa fisionomia al di là delle sue caratteristiche:

1) con scrittrici e scrittori nei luoghi del festival per confrontarci sui temi che riguardano alcuni elementi  significativi della vita delle persone autistiche e no: l’Altro e le sue solitudini, l’Immagine e la sua rappresentazione, l’Oggetto e il suo raffigurarsi, il Suono e il suo diffondersi, lo Spazio e il suo estendersi;

2) all’Università, con seminari tenuti da alcuni scrittori ospiti, reading e proiezioni di film;

3) nelle biblioteche e nelle scuole con laboratori e inviti alla lettura a tema tenuti da registi e attrici e attori professionisti

Il Festival e la legge sul dopo di noi

Il festival AutOutAut sarà un’occasione per ragionare sull’attuabilità della legge sul dopo di noi, verificandone i progressi, analizzando le proposte messe in atto negli anni e considerando i continui e possibili miglioramenti futuri -  quante soluzioni concrete sono state attuate, in che modo, se hanno funzionato e come si possono migliorare - focalizzandosi su ogni singola persona in relazione a sé stessa e alle sue specifiche caratteristiche ed esigenze per il paese o per la città in cui vive.

 

AutOutAut non è, quindi, solo un festival letterario, ma un motore propulsore che continuerà nel tempo a produrre quelle idee necessarie all’autodeterminazione dell’individuo con autismo nel rapporto con l’altro, per coinvolgere le persone autistiche, con la collaborazione dei familiari, per ragionare sulle opportunità offerte dalla legge sul dopo di noi, partendo dall’analisi dei requisiti necessari per poter usufruire dei benefici previsti, sino alla definizione di un progetto personalizzato da sperimentare, adatto alle proprie necessità e caratteristiche. Predisporre progetti per l’abitare indipendente in una prospettiva di comunità che potranno includere la riorganizzazione funzionale degli spazi nella casa e l’individuazione di percorsi urbani - al centro, nelle periferie, nei parchi, nei luoghi di interesse culturale – per accogliere il dialogo tra le persone autistiche e no, per condividere le differenze attraverso i diversi linguaggi tra cui il gioco, lo sport, il teatro e la musica, costruendo le basi per quella frase urbana di cui parla il filosofo Jean-Christophe Bailly in cui pietre, muri, asfalti, monumenti, parchi, terreni abbandonati, centri, periferie, verde spontaneo costituiscono essi stessi un linguaggio che parla dei luoghi e dei suoi abitanti.

 

I percorsi costituiranno un modello per le persone autistiche e le proprie famiglie che avranno libero accesso al know how prodotto attraverso diversi canali di divulgazione del festival e dell’Associazione Diversamente;

 

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