La figlia di Elvis è scomparsa all'età di 54 anni per complicazioni dovute ad un'ostruzione instestinale, conseguenza di interventi chirurgici di dimagrimento
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Lisa Marie Presley è morta a causa di complicazioni dovute ad un’ostruzione intestinale. Come emerso lo scorso giovedì dal rapporto sull’autopsia stilato dal medico legale della Contea di Los Angeles la figlia di Elvis e Priscilla, scomparsa lo scorso gennaio all’età di 54 anni nella sua casa di Calabasas, in California, ha lamentato dolori addominali, febbre, vomito e nausee senza consultare medici. La donna ha sofferto di aderenze cicatriziali dell’intestino tenue, considerate effetti collaterali comuni della chirurgia bariatrica, un insieme di interventi chirurgici per la perdita di peso dei pazienti che soffrono di obesità. Il successivo ricovero in ospedale non ha impedito l’arresto cardiaco di Presley, che aveva effettuato l’operazione dimagrante diversi anni prima.
ALTRE SOSTANZE
Il rapporto tossicologico ha rilevato nell’organismo di Presley ulteriori fattori che hanno rallentato i movimenti intestinali e contribuito alla morte. Per seguire il regime di dimagrimento estremo, la cantautrice ha infatti assunto dosi terapeutiche dell’antidolorifico oppioide chiamato ossicodone, un antipsicotico noto come quetiapina e una sostanza per contrastare la dipendenza da oppioidi chiamata buprenorfina.