Piano City Milano, Mika “principe” al Castello Sforzesco
SpettacoloIl cantautore, pop star, è stato protagonista dell’anteprima di Piano Milano City, emozionando il pubblico presente con un’esibizione che lui stesso ha definito all’insegna dell’improvvisazione strutturata
L’intervista
“Possiamo fare un sacco di cose, possiamo presentare un programma in televisione, possiamo dare giudizi e fare grandi concerti ma alla fine tutto torna da dove hai cominciato”. Ci dice e continua: “Ogni sera quando sei a casa e vuoi scrivere, ogni mattina, io divento quel ragazzo che aveva 6 anni che si mette di fronte al pianoforte, quel pianoforte sul quale ho iniziato a 5, ce l’ho sempre ed è il mio pianoforte principale. È una cosa incredibilmente strana alcune cose non cambiano ma la vita intorno a te cambia completamente. La gente arriva va via, muore, i posti cambiano anche le stanze cambiano però, comunque, rimane quella cosa fissa che è tu e il tuo pianoforte. Tutto ciò è molto forte soprattutto quando stai scrivendo al pianoforte, perché ti devi confessare in una maniera sincera e ho voluto portare oggi questo, per ripartire in Italia dopo 12 mesi dove mi sono un po' tirato fuori dai riflettori in questo Paese. Sono voluto ripartire con la cosa più urgente, più onesta e soprattutto essenziale della mia vita, per questo ho voluto fare l’anteprima di Piano City Milano. Il pianoforte per me è importante. Quando ho deciso di fare un nuovo album, adesso sto lavorando a due album, mi sono rimesso al pianoforte, ho rifiutato di lavorare con altre persone. Mi sono detto adesso dopo tutto quello che è successo: dopo la pandemia, dopo aver scritto un album all’inizio della malattia di mia mamma poi lei è morta, una madre che mi ha formato, che ha lavorato con me da quando avevo 7 anni…ho detto se lo scrivo al pianoforte questo nuovo disco sarà totalmente credibile, sarà vero, sarà bello. Il pianoforte è da dove è cominciato tutto il problema è che quando mi sono messo due anni fa al piano non ce la facevo, non sono riuscito a scrivere neanche una frase che mi piaceva, faceva tutto schifo. Quindi ripartire, ricostruire il mio rapporto con il pianoforte è stato fondamentale per me, è per questo che lo metto così avanti, perché sarà la chiave di tutto quello che sta per arrivare." Michael, questo il nome all’anagrafe dell’artista, ha gli occhi che gli brillano, si dice entusiasta della sua partecipazione a Piano City, ci racconta di una performance speciale, senza “paracadute”, parla di improvvisazione strutturata, di un qualcosa che lo emoziona profondamente.
Il Tour mondiale
“Torno e porterò questa mia energia durante 6 concerti di quest’estate, a luglio in Italia, lo show è concepito come un circo, un Karovan che arriva nelle vostre piazze, uno show artistico, circense, poetico, pop, punk che diventa una sorte di bolla, come una magia, molto intensa ma che sparisce il giorno dopo…puff
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Gli Album che verranno
“Sto preparando due album, il primo che uscirà sarà completamente in francese, pop, che ho fatto in modo convinto perché adesso mi sono liberato anche dei limiti delle lingue, io penso che un album in francese possa essere una cosa deliziosa in tutti paesi, come un pezzo in italiano potrebbe funzionare anche all’estero. Poi ci sarà un album in inglese completamente diverso, pezzi e sound diversi. Ci sono questi due lati di me e sarà interessante fare il paragone tra i due."