L'ex-marito di Emily Ratajkowski accusato di molestie sessuali

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Secondo quanto riportato da Variety il produttore avrebbe adescato diverse ragazze sul set e su Internet. Dalle accuse emergerebbe il ritratto di un predatore sessuale

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Il produttore Sebastian Bear-McClard, ex-marito della modella Emily Ratajkowski, è stato accusato di molestie sessuali da diverse donne. Secondo quanto riportato da Variety, il primo caso risalirebbe al 2016 e coinvolgerebbe una ventiquattrenne che, all’epoca, aveva solo 17 anni. Dopo aver contattato la ragazza su Instagram, Bear-McClard l’avrebbe ingaggiata per una piccola parte nel film Good Time dei fratelli Safdie. La giovane, entusiasta di lavorare con il protagonista Robert Pattinson, non avrebbe però incontrato l'idolo delle teenager, ma avrebbe anzi ricevuto una brutta sorpresa perché si sarebbe ritrovata sul set nuda tra i registi e i membri della troupe, incluso un attore appena uscito di prigione. La ragazza, “scioccata” e “terrorizzata”, ha dichiarato che “la mia angoscia è peggiorata quando dal nulla, [un attore] ha sussurrato nel mio orecchio se “poteva infilarlo dentro” mentre le telecamere giravano. Ho detto “no””. Nonostante l’accaduto, la ragazza ha avuto una relazione di due anni con Bear-McClard. Il produttore, già coinvolto sia nella battaglia legale con Ratajkowski per il divorzio e la custodia esclusiva del figlio Sylvester sia nel contenzioso con i fratelli Safdie per l’estromissione dalla comune casa di produzione Elara Pictures, che secondo alcune fonti sarebbe avvenuta proprio a causa delle condotte contestate, ha ricevuto le denunce di tre donne dalle quali emergerebbe il ritratto di un predatore sessuale.

LE ALTRE ACCUSE

Un'altra donna, che all'epoca aveva 18 anni, ha raccontato di aver incontrato Bear-McClard sul set del film Diamanti grezzi con Adam Sandler. Il produttore, che allora era sposato, avrebbe adescato la giovane su Instagram facendo leva sul suo ruolo nell'industria cinematografica e promettendole avanzamenti di carriera. La donna ha affermato che, dopo essere stata invitata nell'appartamento condiviso con Ratajkowski, "Sebastian e io abbiamo iniziato a baciarci. Le cose sono andate fuori controllo e poi, senza chiedere il mio consenso, Sebastian si è inserito dentro di me senza usare il preservativo". L'uomo le avrebbe inoltre rivolto epiteti spregiativi e l'avrebbe rintracciata con un app installata sul telefono. La stessa donna ha infine affermato che il produttore si sarebbe scambiato messaggi su Instagram con una ragazzina di 15 anni che aveva visitato il set e avrebbe mostrato atteggiamenti molesti nei confronti di molte altre donne, inclusa un'assistente alla produzione.

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I PROBLEMI NEL MONDO DEL CINEMA

Le accuse hanno sollevato domande sul fatto che una ragazza di 17 anni, che allora non aveva un agente, fosse impegnata a girare scene di nudo in un film. Nonostante non esistano regole ferree che impediscano la nudità dei minorenni, un requisito dello Screen Actors Guild esige che le condizioni lavorative non siano "dannose per la salute, la morale e la sicurezza del minore". Anne Henry, co-fondatrice del gruppo di difesa per i giovani attori BizParentz, ha dichiarato che "di solito, i minorenni devono far approvare i loro contratti in tribunale e ci sono molte altre difficoltà per poterli ingaggiare. Questa situazione non è normale. Tutto è sbagliato in questa situazione". Finora, i fratelli Safdie e la casa di produzione A24, che ha realizzato i loro film e che arriva dal successo agli Oscar di Everything Everywhere All at Once, non hanno rilasciato commenti. Ha mantenuto il silenzio anche Emily Ratajkowski, ma secondo gli amici la modella non sarebbe sorpresa dalle accuse.

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