Favino e Smutniak alla Festa del Cinema per Il Colibrì di Francesca Archibugi. VIDEO

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Foto di Enrico De Luigi

La regista e i due interpreti principali raccontano il lavoro dietro alla trasposizione cinematografica del romanzo del 2019 di Sandro Veronesi. La storia di un uomo che "viene preso a randellate dalla vita" ma riesce sempre a rialzarsi

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La 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma si apre con Il Colibrì, il film di Francesca Archibugi tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi pubblicato nel 2019. Pierfrancesco Favino è Marco Carrera, un uomo la cui esistenza è attraversata da coincidenze fatali, perdite dolorose e amori assoluti. Attorno a lui ruotano una serie di figure femminili, presenze forti nella vita del protagonista.

La vita come un naufragio

Nel libro, il protagonista appare come un uomo che non viene toccato dal lunga serie di ostacoli che la vita gli pone davanti. "Secondo me non rimane fermo", dice Pierfrancesco Favino a Sky TG24, "semmai rimane legato alle cose che non vuole barattare e tenta continuamente di rialzarsi. Una qualità che negli ultimi tempi abbiamo dovuto cercare tutti quanti noi", commenta l'attore facendo riferimento allo sconvolgimento esistenziale seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19. Il film racconta la vita di Marco Carrera, attraverso una serie di salti temporali che seguono il tracciato dei ricordi del personaggio e coprono un arco temporale che va dai primi anni Settanta a un futuro prossimo. "È un film che racconta la disperazione – ci spiega ancora Pierfrancesco Favino – ma allo stesso tempo la felicità della ricerca della vita".

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La regista Francesca Archibugi, che è anche sceneggiatrice della pellicola insieme a Francesco Piccolo e Laura Paolucci, ha lavorato per portare sul grande schermo l’essenza del romanzo di Veronesi nel modo più fedele possibile. "Il fatto che il protagonista – spiega la regista nell’intervista di Sky TG24 – non si lascia sopraffare da quello che gli succede e diventa un punto di riferimento anche per coloro che gli sono attorno, mi ha molto sedotto. Penso racconti molto di tutti noi". Per combattere questa esistenza sempre sull’orlo del naufragio, i personaggi de Il Colibrì si adoperano come possibile per ricercare illusione, allegria e felicità. Tra di loro c’è Marina Molitor, interpretata da Kasia Smutniak, che spiega così il suo personaggio: "Lei è nel posto sbagliato al momento sbagliato: fa una tale fatica a ricostruire la sua illusione di vita normale che questo sentimento diventerà autodistruttivo".

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Il cast

Nel cast, oltre a Favino e Smutniak, ci sono Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Alessandro Tedeschi, Fotiní Peluso, Francesco Centorame, Pietro Ragusa e Valeria Cavalli. Partecipazione straordinaria anche di Nanni Moretti, nel ruolo di uno psicanalista che accompagna il protagonista dall'inizio alla fine e svolge, nelle parole della regista, una funzione quasi di deus ex machina. La meravigliosa pellicola di Francesca Archibugi, nelle sale il 14 ottobre, contiene anche una perla musicale: la colonna sonora, firmata da Battista Lena, ospita un brano inedito di Sergio Endrigo e Riccardo Sinigallia interpretata da Marco Mengoni, Caro amore lontanissimo.

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Foto di Enrico De Luigi

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