LFW, cancellate le sfilate di Burberry e Raf Simons per la morte di Elisabetta II

Spettacolo

Vittoria Romagnuolo

Immagine tratta dal profilo Instagram @londonfashionweek
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Gli impegni ufficiali previsti nei dieci giorni di lutto nazionale, non ultimo il funerale della Sovrana, stanno mettendo a rischio la London Fashion Week, il grande evento della moda che ha già perso alcuni dei suoi protagonisti più rilevanti

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La morte di Elisabetta II, avvenuta improvvisamente l’8 settembre, sta cambiando rapidamente i piani degli inglesi invitati dalle autorità a cancellare gli eventi “non essenziali” nelle settimane in cui sarà osservato il lutto nazionale.

Come tutti i britannici, anche gli esponenti del mondo della moda stanno riconsiderando le proprie agende in cui è segnato l'appuntamento cruciale con la fashion week stagionale le cui sfilate sono in programma dal 16 al 20 settembre.
Dopo le prime incertezze, è ormai chiaro che la kermesse coinciderà con i funerali di Stato della Sovrana, fissati per lunedì 19 settembre; per questa ragione, e non solo, alcuni brand hanno già comunicato la cancellazione dei loro show. Primi fra tutti, alcuni dei marchi che danno maggior lustro alla manifestazione: Burberry e Raf Simons.

Burberry e Raf Simons annullano la sfilata

Le case di moda che fanno capo ai team creativi di Raf Simons e Burberry hanno dato conferma alla stampa nazionale di aver già provveduto alla cancellazione della sfilata dei rispettivi brand in programma tra 16 e 17 settembre. I due marchi, che stavano ultimando i preparativi per la prima sfilata in presenza dopo la pandemia, hanno ritenuto opportuno associarsi al cordoglio della Nazione in questi giorni difficili.
La loro decisione va in direzione opposta a quanto comunicato ieri sera dal British Fashion Council, l'equivalente inglese della Camera Nazionale della Moda in Italia, che aveva confermato lo svolgimento della manifestazione al netto di eventi collaterali alle sfilate, come party e altri eventi festosi.

Da un lato, dunque, le ragioni del settore che ha subito una pesante battuta d'arresto per ragioni indipendenti dalla pandemia e che hanno portato la fashion week britannica a diventare meno rilevante, nelle ultime stagioni, rispetto a quella delle altre capitali della moda del mondo (New York, Milano, Parigi); dall'altro, la necessità di non distogliere l'attenzione da un avvenimento per cui il Paese è pronto da anni e per il quale occorre osservare un protocollo formale.

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La Fashion Week è a rischio?

Mentre le notizie sull'annullamento delle sfilate sono in continuo aggiornamento, è lecito domandarsi se, con l'assenza dei brand più importanti, sia a rischio l'intero evento che quest'anno avrebbe certamente richiamato nel Regno Unito giornalisti e addetti ai lavori, anche in ragione dei grandi nomi presenti in calendario.

Oltre a Burberry e Simons, alle sfilate sono attesi Erdem, Richard Quinn, Jonathan Anderson, David Koma, Nensi Dojaka, Simone Rocha ma anche marchi come Halpern, Roksanda e molti altri che stanno catalizzando l'attenzione del settore.

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