Placido Domingo, le scuse per le esibizioni a Verona: “Non sono stato all’altezza”

Spettacolo

Il tenore e direttore d’orchestra era stato criticato per le performance all’Arena del 25 e 26 agosto, giudicate una “debacle totale” e culminate con una protesta plateale dell’orchestra. Ora con una lettera al sindaco e alla sovrintendente replica: “Ero provato, sono consapevole che il livello della mia prestazione artistica non è stato all’altezza delle mie e delle vostre aspettative. Ferito dai mancati applausi dei musicisti”

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Dopo le polemiche per le esibizioni all’Arena di Verona, il tenore Placido Domingo ha chiesto scusa. Con una lettera indirizzata al sindaco Damiano Tommasi, che è anche presidente della Fondazione Arena, e alla sovrintendente Cecilia Gasdia, l’artista spagnolo si è detto “consapevole che il livello della mia prestazione artistica non è stato all’altezza delle mie e delle vostre aspettative. Per questo porto un dispiacere grande tanto quanto l’amore che porto nel cuore per l’Arena”.

Cosa è successo

Lo scorso 25 agosto, in occasione del “Verdi Opera Night”, il pubblico era rimasto molto deluso dalle numerose amnesie di Domingo durante Macbeth culminate con un’uscita di scena prima del finale motivata con un “improvviso abbassamento di voce”. La sera dopo, la sua difficile direzione dal podio della Turandot, si è conclusa con l’orchestra che non si è nemmeno alzata nemmeno in piedi per raccogliere l’applauso, in segno di protesta. Gli orchestrali e il coro, tramite la Slc-Cgil, hanno contestato le performance come cantante e direttore d’orchestra di Domingo, definendolo "non più all'altezza della sua fama e del compito affidatogli” e giudicando le due serate una “debacle totale”. Il Sindacato Lavoratori della Comunicazione - Cgil Verona il 29 agosto ha scritto una nota pubblica alla Fondazione Arena, esponendo la “protesta dell’orchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi. Molti professori d’orchestra e artisti del coro non hanno dubbi: quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico”.

MEXICO CITY, MEXICO - AUGUST 16: Spanish tenor Plácido Domingo performing during a concert as a part of 'Noches de Ensueño' Tour, at Arena Ciudad de México, on August 16, 2022 in Mexico City, Mexico. (Photo by Medios y Media/Getty Images)

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La lettera di scuse

Dopo alcuni giorni di silenzio, Domingo ha replicato con una lettere facendo sapere di aver condiviso il “dispiacere” alla fine della Turandot. “Non ci sono scusanti, in quei giorni a Verona ammetto di essere stato molto provato, per stare sul palcoscenico e ancora di più sul podio la concentrazione è fondamentale”. L’artista ammette di aver sperato “fino all’ultimo che l’energia positiva di una Arena gremita e di tutti i suoi lavoratori potesse darmi la forza di portare avanti queste serate, dove ho comunque cercato di dare il massimo per il pubblico, giunto in gran parte da molto lontano”. Domingo prosegue dicendo: “Vi chiedo di condividere questo rammarico con tutti i lavoratori dell’Arena”. Sui musicisti aggiunge: “Ringrazio i professori tutti dell’orchestra, in particolare coloro che non si sono alzati agli applausi finali della Turandot: amano il loro lavoro e amano l’Arena e credo sia questo che hanno voluto significare con il loro gesto. Un gesto che, non lo nascondo, mi ha molto ferito, ma da musicista sento che è stato un atto di rispetto verso lo standard artistico che l’Arena rappresenta. Ringrazio questi professori d’orchestra perché con la vostra professionalità mi avete sostenuto in una serata nella quale ero davvero in difficoltà”.

Ora cosa succede

Il ritorno di Domingo a Verona era iniziato con le proteste delle associazioni femministe, guidate da "Non una di meno", che ne contestavano l'ingaggio da parte di Fondazione Arena, nonostante le accuse di molestie sessuali che avevano già portato l'artista madrileno a lasciare la direzione dell'Opera di Los Angeles, "dopo aver chiesto scusa alle vittime, salvo poi ritrattare tutto". Ma dopo le performance deludenti sul palco, Scl-Cgil ha chiesto anche alla Fondazione lirica di ripensare ("o annullare") l'organizzazione del Galà Domingo previsto per il 2023. E sul futuro, lo stesso Domingo nella lettera esprime un desiderio: “Il prossimo anno sarà il centesimo festival dell’Arena di Verona. Da parte mia ho il solo desiderio di dar vita a uno spettacolo che sia un omaggio a tutti voi e alla vostra storia straordinaria”.

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