Ripley's: "Kim Kardashian non ha rovinato il vestito di Marilyn Monroe"

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Con una nota ufficiale divulgata sui social media, il museo che attualmente custodisce e possiede l'abito, ha motivato il prestito alla nota star della tv che non ha responsabilità su quanto è accaduto

a cura di Vittoria Romagnuolo

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Il polverone alzato dallo storico del costume Scott Fortner, rilanciato sui social media da Diet Prada, a proposito del prestito del vestito di Marilyn Monroe a Kim Kardashian per il Met Gala, abito che si sarebbe rovinato con l'uso dopo l'evento, non accenna ad attenuarsi.

Dopo giorni di accuse rivolte all'imprenditrice e star della tv e a Ripley's, attuale proprietario e custode del capo, la parola passa proprio al museo che con una nota ufficiale, diffusa via social, ha spiegato la sua posizione sulla faccenda: la Kardashian non avrebbe alcuna responsabilità sui danni contestati all'abito.

La risposta del museo sullo stato del vestito

Il prestito a Kim Kardashian del famoso “Happy Birthday Mr. President Dress” per il Met Gala 2022 sarebbe stata un'operazione con rischio calcolato, questa in sostanza la replica di Ripley's Believe It or Not che è stato l'oggetto di un'infuocata polemica legata alla leggerezza con cui sarebbe stato concesso l'abito per un'operazione di puro ritorno di immagine.

La visibilità è senz'altro una delle ragioni per cui il museo della Florida, che è gestito da privati, ha concesso alla Kardashian il vestito appartenuto alla diva di Hollywood perché non c'è dubbio - si legge nella nota - che l'apparizione al Met Gala sia stata una occasione senza eguali di far conoscere il capo alle giovani generazioni e al grande pubblico che hanno mostrato grande interesse per l'abito approfondendone la storia nelle settimane successive all'evento.

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Per fugare ogni dubbio, Ripley's ha sottolineato che dietro al prestito non esiste alcun accordo economico ma che la Kardashian ha insistito per ripagare la città di Orlando con due donazioni a favore di enti di beneficenza presenti sul territorio.

A proposito della star dei social e della tv, Ripley's ha sottolineato che nel breve tempo in cui l'imprenditrice ha indossato l'abito originale non ha provocato alcun danno al vestito che, all'epoca del suo acquisto tramite asta nel 2016, già presentava segni di deterioramento legati alla normale usura di una creazione con oltre mezzo secolo di storia, un decadimento inevitabile a prescindere dalle cure di chi lo ha conservato negli anni.

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Nuove accuse da parte di Scott Fortner e Diet Prada

Ripley's, accusato di incuria per il capo di grande valore storico e culturale nonché economico, ha motivato con semplicità la sua posizione aprendo anche uno spazio per le domande degli utenti in rete che negli ultimi giorni si sono molto incuriositi sulla faccenda prendendo anche aspre posizioni. Ma se da un lato il museo ha interesse a far cessare le chiacchiere, non è dello stesso avviso Scott Fortner dell'archivio privato Marilyn Monroe Collection che sta continuando a raccogliere prove fotografiche degli utenti a favore della sua tesi per cui la colpa dei danni all'abito di Marilyn Monroe sia tutta del museo che non ha valutato con attenzione la necessità di lasciare quel capo nella sua teca.
Nelle ultime immagini, riprese anche da Diet Prada che conta oltre tre milioni di follower, il tessuto dell'abito appare sgranato su una bretella; da altre foto, invece, è possibile contare i cristalli mancanti nella parte posteriore, stimati in un numero non inferiore a sette.

Nelle sue accuse Fortner ha tirato in ballo anche Anna Wintour, il grande capo di Vogue Magazine a livello globale che si occupa anche dell'organizzazione del Met Gala annuale, evento il cui scopo è la raccolta di fondi a favore del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York.
È del tutto paradossale, secondo Fortner, che chi si batte per la conservazione dei pezzi che hanno fatto la storia della moda abbia pensato fosse una buona idea autorizzare il prestito di un abito così importante senza considerarne i rischi.
Tra accuse e risposte, ad oggi manca un commento a tutta la storia della Kardashian che, dal canto suo, ha assicurato all'epoca di trattare l'abito con tutte le premure del caso, a cominciare dalla restituzione appena dopo il passaggio sul red carpet. Come è noto, per le altre foto e per la cena di gala della notte dello scorso 2 maggio, l'imprenditrice ha indossato una replica del celebre abito effetto nudo.

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