Un portavoce della star di "Aquaman" ha dichiarato al "New York Times" che l’ex moglie di Depp sta pensando a un ricorso dopo il verdetto che a Fairfax, in Virginia, l’ha dichiarata colpevole di diffamazione e ha stabilito un risarcimento di oltre 10 milioni in favore dell’attore. La legale di Heard: “È stata demonizzata, la giuria ne è uscita confusa, lei non è in grado di pagare”
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Amber Heard avrebbe intenzione di ricorrere in appello dopo il verdetto che ieri a Fairfax, in Virginia, l’ha dichiarata colpevole di diffamazione nei confronti dell’ex marito Johnny Depp. Lo ha annunciato al New York Times Alafair Hall, portavoce dell’attrice, senza fornire ulteriori dettagli (LO SPECIALE SUL PROCESSO - LE REAZIONI).
L’avvocato di Heard: “Hanno soppresso le prove, lei non ha i soldi per pagare”
Intanto Elaine Charlson Bredehoft, avvocatessa di Heard, ha dichiarato a Today che il team legale di Johnny Depp ha "demonizzato" la sua cliente ed è stato in grado di "sopprimere una montagna di prove" nel corso del processo. "Ecco perché lei è stata demonizzata. Ecco perché la giuria ne è uscita confusa". L’attrice - ha aggiunto l'avvocatessa - non è in grado di pagare l'enorme somma richiesta dalla giuria di Fairfax. Bredehoft poi ha citato il processo svoltosi a Londra nel 2020 in cui Depp ha perso contro il tabloid The Sun che lo aveva definito "uno che picchia le mogli": "Il Sun aveva le prove che era vero, ma non siamo stati in grado di dirlo alla giuria in Virginia, che Depp aveva commesso almeno 12 atti di violenza domestica tra cui violenza sessuale contro di lei". Poi la legale ha aggiunto: "Avevamo un’enorme quantità di prove che furono ammesse in Gran Bretagna e soppresse qui. Nel caso britannico, indirettamente fu Amber a vincere e Depp il perdente".
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Il verdetto
I sette giurati del processo hanno stabilito che Amber Heard diffamò Johnny Depp quando, nel 2018, in un articolo sul Washington Post - pur senza nominare l’ex marito - si definì "una figura pubblica che rappresenta la violenza domestica”. Il risarcimento era stato fissato a 15 milioni di dollari, poi ridotti a 10 milioni e 350mila dollari per via del tetto massimo imposto dallo Stato della Virginia ai danni punitivi. Anche l’attore però dovrà risarcire l’ex moglie con 2 milioni di dollari: la giuria ha ritenuto che la star di Aquaman sia stata diffamata a sua volta da un avvocato di Depp che - in qualità di suo rappresentante legale - bollò le accuse di Heard come “un imbroglio”.
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Il precedente in Gran Bretagna
Un verdetto che - spiega il New York Times - ha stupito diversi esperti legali che, come la legale di Heard, hanno ricordato come un giudice in Gran Bretagna avesse stabilito due anni fa che c'erano prove di aggressioni da parte di Depp e che gli imputati avevano dimostrato che quanto pubblicato dal The Sun era "sostanzialmente vero".