Harvey Weinstein perde il processo d'appello, l'ex produttore resta in carcere

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Weinstein sta scontando una condanna a 23 anni nello stato di New York e ha in vista un altro processo a Los Angeles

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La corte d'appello di New York ha confermato la condanna a 23 anni per l'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di violenza sessuale e abusi su alcune donne. La sentenza risale al 2020. Weinstein, 70 anni, in attesa di un altro processo, stavolta a Los Angeles, in California, sempre per gli stessi reati ma con altre vittime, aveva chiesto che la condanna venisse annullata, accusando la corte che lo aveva giudicato di essere stata prevenuta nei suo confronti. 

I cinque giudici d'appello hanno ritenuto, invece, che non ci fossero le condizioni per accogliere l'istanza. La giudice Angela Mazzarelli, che ha scritto la disposizione, ha detto che i testimoni avevano fornito "informazioni utili" che avevano aiutato i giurati a "comprendere in pieno le dinamiche" tra l'ex produttore e le sue vittime. "Non vediamo basi per ridurre la sentenza - ha aggiunto - e consideriamo le argomentazioni della difesa non in grado di essere accolte". Il produttore di "Pulp Fiction" è stato condannato due anni fa in un processo diventato simbolo delle rivendicazioni del movimento per i diritti delle donne, rappresentato dall'hashtag #MeToo. A Los Angeles Weinstein è atteso da un processo che lo vede messo sotto accusa da cinque donne per violenze e abusi. In totale sono una novantina le persone le che lo hanno accusato di aver approfittato della sua posizione di rilievo nel mondo di Hollywood per disporre a suo piacimento di star, aspiranti attrici e personale del suo staff. Tra le donne che lo hanno denunciato, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Salma Hayek. Weinstein si è sempre difeso, sostenendo che i rapporti sessuali erano consenzienti. 

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