Smessi i panni di 007, l'attore britannico interpreterà il ruolo principale nella celebre tragedia del Bardo, in uno spettacolo in scena per 15 settimane a partire dalla primavera 2022
Da James Bond a Macbeth: salto triplo con doppio avvitamento e mezzo per Daniel Craig, che all'indomani dell'anteprima londinese di No Time To Die, la sua ultima apparizione nel ruolo di 007, è già pronto a tuffarsi in un ruolo completamente diverso. Sarà Macbeth in una nuova edizione della tragedia di Shakespeare prodotta da Barbara Broccoli, la storica producer del franchise di James Bond. Il dramma andrà in scena per 15 settimane al Lyceum Theatre di Londra nella primavera 2022.
Craig non è certo il primo divo del cinema a misurarsi in uno dei ruoli più difficili e impegnativi per decine di generazioni di attori: prima di lui, per rimanere nella stretta attualità, ci si è cimentato anche Denzel Washington nell'adattamento The Tragedy of Macbeth a cura di Joel Coen (per la prima volta alla regia senza il fratello Ethan). In uscita a Natale 2021, si tratta di un film di chiarissima impostazione teatrale, tanto da essere stato girato direttamente nei teatri di posa. Per Denzel Washington si parla già di possibile candidatura all'Oscar, e d'altra parte il ruolo incoraggia sogni di gloria: appena sei anni fa un altro grosso nome come Michael Fassbender interpretò il film diretto da Justin Kurzel che fu presentato a Cannes, ma non ottenne grossi riconoscimenti internazionali. Non riuscì invece a completare il suo adattamento cinematografico il grande Laurence Olivier, tra i più fedeli interpreti shakespeariani di ogni tempo: negli anni Cinquanta, a causa della morte dei due produttori che gli avevano assicurato la copertura finanziaria, non riuscì a coronare questo sogno.
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Il ruolo del generale Macbeth non poteva passare inosservato per un regista geniale e megalomane come Orson Welles, che lo diresse nel 1948 riservandosi la parte del personaggio principale. Anche un titano del cinema giapponese come Akira Kurosawa cedette al fascino della tragedia di Shakespeare girando nel 1957 Il trono di sangue, un rifacimento dell'opera, e riservando la parte del protagonista Taketoki Washizu al popolare Toshiro Mifune. Il Macbeth ebbe anche valore terapeutico per Roman Polanski nel 1971: fu il suo primo film girato dopo il brutale omicidio di sua moglie Sharon Tate, e non casualmente è una delle versioni più cupe e macabre del testo originale (il protagonista era Jon Finch), e non troppo sorprendentemente si rivelò un flop commerciale. Da segnalare anche la versione dell'ungherese Bela Tarr (1982) e il rifacimento in chiave italo-americana di Uomini d'onore (1990), in cui il ruolo del protagonista è interpretato da John Turturro, un sicario della mafia che scala le gerarchie di un clan uccidendo il suo boss.