Ariete: l'obiettivo della musica è unire. E con la mia racconto la storia di tante persone

Spettacolo

Valentina Clemente

Le sue canzoni sono nate online, in piena pandemia. Ma dopo tanto seguito sui social, Ariete ha assaporato la gioia dei palchi, di un tour estivo e l'affetto dei suoi fan, presenti a tutte le date, sempre sold out. "È bello vedere che chi ti ha apprezzato online ora lo fa dal vivo. L'obiettivo della musica è unire: attraverso la mia, racconto tante e diverse generazioni. Ed è bellissimo". L'abbiamo incontrata all'Arena di Verona, in occasione della sua live performance a "Aperol With Heroes – Together We Can"

Schietta, con le idee chiare e senza paura: se mi chiedessero tre caratteristiche per raccontare Ariete userei proprio queste. Aspetti non facili da trovare in molti giovani della sua generazione e credo che, ancor di più, questo la renda ancora più speciale. Arianna (suo nome di battesimo, ndr) è una giovanissima cantautrice che ha iniziato a raccontare la sua quotidianità e le sue passioni in musica durante la pandemia. Nonostante il momento difficile, però, è stata subito apprezzata da molti suoi coetanei (e non solo) che quest'estate, l'hanno finalmente conosciuta dal vivo durante un tour da tutto esaurito. Un'emozione molto forte per Arianna, che non ha paura di raccontarsi e di descrivere quello che vive. Ma soprattutto le permette di abbracciare più generazioni, sempre attarverso le sue note. Un'artista giovane solo per l'età anagrafica, ma già grande per il suo impegno nella musica e non solo. Una cantautrice dalla voce pacata ma molto incisiva, che ti resta in testa.

 

Arianna, partiamo dal tour estivo: com’è andato?

Benissimo, sono molto felice! Manca solo una data, quella di Roma, che di fatto è la mia città d’adozione e sono un po’ agitata. Ma sono veramente entusiasta di com’è andata quest’estate…Ammetto che è stato strano vedere gli spazi dove mi sono esibita pieni al massimo della capienza, non me l’aspettavo ed è stata una piacevolissima sorpresa. Guardando indietro, so di aver costruito la mia carriera online, seppur all’inizio: le mie prime canzoni sono state pubblicate a maggio 2020, in piena pandemia. E farsi conoscere sui social era una delle pochissime possibilità, una condizione obbligata, dovuta proprio alle esigenze del periodo. A qualche mese di distanza è stato strano ma molto bello vedere che le persone che mi avevano dato fiducia in rete l’hanno confermata venendo ai live. Non è sempre scontato: spesso il percepito social non corrisponde al pubblico che partecipa ai concerti. Nel mio caso, però, è andata meglio: sono proprio felice di aver visto così tanta gente dal vivo, gli stessi ragazzi che pochi mesi prima mi vedevano attraverso il computer.

Hai scelto di fare la cantautrice e hai studiato per svolgere al meglio questa passione, che ora è il tuo lavoro. Allo stesso tempo, però, di te si vede anche un po' di bellissima inconsapevolezza. Pensi che proprio questa tua inconsapevolezza sia anche il tuo punto di forza?

Assolutamente sì. Io sono una persona molto impulsiva in tutto quello che faccio: non mi piace pensare troppo su ciò che devo o non devo fare. Sono molto schietta e vado dritta al punto. Anche quando mi intervistano o parlo con i miei fan ai live, parlo senza filtri proprio perché credo sia giusto. Faccio tutto quello che voglio fare, senza pensarci troppo...e ritengoo che questo aspetto sia parte fondamentale di quello che sono e sarò, come artista e persona.

 

Tra molte tue coetanee si vede il desiderio di apparire più grandi. Tu, invece, dici a tutti: accettatemi come sono.

Per me è fondamentale essere me stessa e dimostrarlo in ogni istante. Ho messo tutto in chiaro, sin dal primo istante, da ciò che canto al mio ideale politico. E credo sia anche importante, per chi ha un ruolo come il mio, esprimere pubblicamente la propria opinione. È giusto confrontarsi ma so anche che non tutte le persone condividono le mie posizioni. Se, dopo averle sentite, la gente mi ascolta ancora sono felice. Se, invece, non succede…so di non poter piacere a tutti, e vado comunque avanti nel mio percorso, con lo stesso entusiasmo e impegno.

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Sul palco di “Aperol With Heroes – Together We Can” si celebra la diversità. Perché si parla ancora di "diverso"?

Io sono una ragazza bisessuale a cui non piace il concetto di coming out. E ti spiego perché: parto dal presupposto che siamo tutti diversi, abbiamo stili di vita differenti, come del resto le nostre routine e anche i gusti musicali, solo per citare alcuni aspetti. Perché io devo sentirmi “differente” solo perché amo una persona del mio stesso sesso? Cosa c’è di diverso in questo? Io non mi sono seduta a tavola con i miei genitori per raccontare del mio primo fidanzato. E non l’ho fatto neanche quando mi sono fidanzata con la mia prima ragazza. C'è il rischio di togliere tutta la bellezza del rapporto che si sta costruendo con quella persona, che sia del proprio sesso o di un altro. Rispetto e supporto tutte le persone che sentono di voler fare coming out, assolutamente, ma allo stesso tempo voglio dire a tutti che non c’è nulla per cui ci si debba sentire diversi. L'amore è universale.

 

Attraverso le tue canzoni descrivi la tua quotidianità. Ma le tue parole raccontano anche la storia di generazioni più grandi rispetto alla tua…l’avresti mai immaginato?

In realtà no, ma poi mi sono resa conta che tantissime persone si rivedono nei miei racconti in musica…e questo mi fa molto piacere, sono molto felice anche perché è tutto così inaspettato! “18 anni”, per esempio, l’ho scritta proprio quando avevo quell’età ma non avrei mai immaginato che, poi, avrebbe raccontato la vita di tanti. Nel proprio percorso capita a tutti di sentirsi fuori luogo, ci innamoriamo a prescindere da tutto....viviamo le stesse sensazioni, in fasi differenti...ma le viviamo. Poterle raccontare in musica, a modo mio, e sapere ancor di più che ho descritto i momenti di gente di tutte le età è un grande orgoglio per me. Bello, veramente bello! E poi ricordiamoci sempre che l'obiettivo della musica è unire: farlo, a modo mio, attraverso la mia musica, è qualcosa di meraviglioso.

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