Alla Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala si formano insegnanti e danzatori. VIDEO

Spettacolo

Chiara Ribichini

Al via l’anno scolastico in presenza nella scuola d’eccellenza che trasforma giovani danzatori in professionisti pronti per le migliori compagnie del mondo. Riprendono anche le lezioni del triennio per i docenti, il corso universitario dedicato a chi vuole insegnare l’arte coreutica. L’intervista al direttore Frédéric Olivieri

“Abbiamo ricominciato da qualche giorno con tutti. Quest’anno siamo 173 allievi. Partiamo con grande energia, dinamismo e passione. Ho visto entrare i ragazzi del primo corso… inizia per loro un bel percorso di otto anni. Sono tutti molto motivati e lo siamo anche noi”.
L’anno scolastico è partito, in presenza e nel rispetto rigoroso delle norme sanitarie. Distanziamento, mascherine, gel, sanificazione al termine di ogni lezione, sale trasformate in spogliatoi per evitare assembramenti. In cortile è stata predisposta persino una tendostruttura per recuperare spazio ulteriore dove i ragazzi possano cambiarsi. La Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano ha riaccolto i suoi studenti. I loro occhi raccontano tutto l’entusiasmo di aver ritrovato la sbarra, i loro insegnanti e gli allenamenti quotidiani. Quegli sforzi indispensabili per poter trasformare la loro passione in una professione ed entrare in una compagnia o diventare un insegnante qualificato. In questa Accademia, infatti, si studia anche per diventare docenti. Ne abbiamo parlato con il direttore Frédéric Olivieri.

Direttore, come ha trovato i ragazzi?

“Motivati, come sempre. E’ anche molto interessante per me vedere i nuovi allievi, quelli che hanno superato le audizioni, riuscire ad inserirsi molto bene nel gruppo. Quest’anno sono arrivati nuovi studenti dalla Romania, dall’America, dalla Francia, dall’Irlanda”.

 

Una delle caratteristiche di questa scuola è sempre stata quella di permettere agli allievi anche di salire sulla scena fin da piccoli. Nell’ultimo anno e mezzo purtroppo a causa del Covid non è stato possibile. Avete in programma degli spettacoli?

A dicembre andremo in scena con “Lo Schiaccianoci” al Teatro Strehler, poi ci sarà lo spettacolo istituzionale al Teatro alla Scala. Per un bambino salire su quel palco è un’esperienza incredibile che ricorderà tutta la vita (nel video in alto alcuni momenti dello Schiaccianoci di Balanchine andato in scena al Teatro alla Scala nel dicembre 2018, ndr). Abbiamo anche tanti progetti all’estero che speriamo di riuscire a fare.

 

Nonostante il Covid siete riusciti a far diplomare tanti allievi. Molti di loro hanno avuto subito un contratto, anche con il Teatro alla Scala…

Per me è molto importante questa continuità. Io arrivo dall’Opéra di Parigi e lì la scuola è fatta per la compagnia. Per me qui deve essere lo stesso e spesso è così. Poi ci sono casi in cui i ragazzi vengono presi all’estero e fanno una grande carriera, sono molto orgoglioso di loro. Però ecco, è bello vedere i ragazzi uscire da questa scuola ed entrare subito nel Corpo di Ballo della Scala.

 

In queste sale si formano danzatori ma anche insegnanti. Come?

L’Accademia del Teatro alla Scala ha il dipartimento danza che è formato da tre settori: la scuola di ballo (con gli otto anni di corso), la propedeutica per i bimbi più piccoli e il corso triennale per diventare insegnanti. Quest’ultimo è un corso che si è sviluppato tantissimo negli ultimi anni ed è stato riconosciuto come corso AFAM di primo livello. Quindi un corso universitario a tutti gli effetti dove gli insegnanti possono non solo approfondire la conoscenza teorica del mestiere, e quindi studiare anatomia, storia della danza, pedagogia e metodologia, ma anche fare praticantato con i nostri stessi allievi.
Quest’anno si chiuderà il primo triennio e poi attiveremo anche il biennio successivo.

 

Possiamo dire che qui si ha l’opportunità di conoscere il meglio per poi trasferire gli insegnamenti nelle scuole private?

Sì assolutamente. Hanno la possibilità di fare assistenza e dare lezioni ai nostri allievi che sono sicuramente iper selezionati per poi adattare questo sapere ai loro studenti.  

 

Quali sono le qualità che deve avere un insegnante e come ha scelto i docenti di questa scuola?

Beh, io sono in un piccolo paradiso perché sono tutti molto appassionati, tutti grandi professionisti che hanno avuto una carriera. Breve o lunga non ha importanza ma conoscono davvero tutto. Ci sono tre elementi fondamentali: conoscenza, passione e dedizione. La cosa importante è dare una linea precisa, non serve a niente a 13 anni saper fare dieci pirouettes, neanche tre, serve fare un percorso ogni anno per poi arrivare a 18 anni ed essere pronti per una grande compagnia come il Teatro alla Scala.

 

Che cos’ha la Scala più degli altri teatri?

La Scala e la scuola di Ballo della Scala hanno una creatività, un’immaginazione, una potenza artistica enorme. Non voglio parlare solo di tecnica. Qui abbiamo ballerini, artisti, insegnanti che hanno la capacità di creare con una passione incredibile.

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