Valentino, la foto di Michael Bailey-Gates nudo con la borsa scatena in rete odio omofobo

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

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L’immagine del modello che rappresenta la fluidità di genere ha fatto scaturire un vespaio di parole tanto intolleranti quanto intollerabili. Uomini che dicono di sentirsi offesi da quell’immagine e anche donne, che la reputano una "profanazione alla femminilità". E gente che addirittura si arroga il diritto di odiare

Un’immagine del fotografo e modello Michael Bailey-Gates nudo con una borsa di Valentino postata dalla Maison ha purtroppo scatenato un preoccupante odio online. Parole di intolleranza, commenti di hater e tutto il peggio che si possa immaginare ha corredato lo scatto, al punto che il Direttore Creativo di Valentino, Pierpaolo Piccioli, ha voluto riflettere seriamente sull’accaduto, riportando l’immagine sul proprio profilo Instagram personale e corredandola da una lunga riflessione.

“’L’odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza, che può essere un commento o un'aggressione a due ragazzi che si baciano in una metropolitana”, ha scritto Piccioli.

Nell’immagine Michael Bailey-Gates si mostra nudo mentre con un piede tiene la Roman Stud, una delle bag più celebri della Maison. Michael Bailey-Gates è una delle espressioni di quel concetto così di moda oggi, ossia fluidità di genere, eppure la sua foto ha dato il via a un vespaio di odio social composto da insulti, parole molto pesanti e, in generale, da un livello di violenza e di intolleranza inaudito.

Omofobia, transfobia e bigottismo

Il coro deprecabile che si è levato ha mescolato omofobia, transfobia e parole che suonano come massime espressioni del bigottismo. Oltre ai commenti di uomini che si sono sentiti “offesi” dalla foto, non sono mancate nemmeno le donne che si sono dette anch’esse offese perché a loro detta quell’immagine profanerebbe in qualche modo la femminilità.

Non sono bastati i commenti positivi a supporto del marchio così come del modello: l’odio social viaggia a una velocità infinitamente più elevata rispetto all’amore, come purtroppo ben sappiamo, quindi il risultato è stato quello che ha costretto Michael Bailey-Gates a rendere il proprio account di IG privato. La causa? I tantissimi insulti ricevuti.

“Dopo aver pubblicato questa foto su Maison Valentino, molte persone hanno reagito con commenti odiosi e aggressivi. Il mio lavoro è fornire la mia visione della bellezza in base al tempo che stiamo vivendo, la bellezza e chi consideriamo bello sono un riflesso dei nostri valori”, ha commentato Pierpaolo Piccioli riportando la fotografia sul suo account.
E per rispondere ai commenti in cui qualcuno si arroga il diritto di odiare, il Direttore Creativo di Valentino usa parole molto significative: “L'odio non è un'espressione, l'odio è una reazione alla paura e la paura può facilmente trasformarsi in violenza”.

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“Dobbiamo opporci e condannare ogni forma di violenza, odio, discriminazione e razzismo, e sono orgoglioso di usare la mia voce e il mio lavoro per farlo, ora e per sempre. Questa foto è un autoritratto di un giovane uomo bello e il male è negli occhi di chi guarda, non nel suo corpo nudo”, prosegue Pierpaolo Piccioli.

E termina la sua riflessione con parole di speranza e di tenacia, quelle che ultimamente stanno guidando la mission di una buona parte del fashion, buona non solo in senso numerico ma anche letterale: i brand, gli stilisti e gli addetti ai lavori che gravitano attorno alle passerelle e alle copertine incominciano a essere di larghe vedute.

“Il cambiamento è possibile, nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile ma io sono pronto ad affrontare le difficoltà, in nome della libertà, dell'amore, della tolleranza e della crescita”.

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Il caso della modella di Gucci Armine Harutyunyan

Un caso analogo, anche se non c’entrava l'omofobia, è stato quello che che travolto Armine Harutyunyan.
La 23enne modella di Gucci caratterizzata da una bellezza non convenzionale era stata criticata sui social appunto perché non incarnerebbe i canoni estetici “tradizionali” del mondo fashion.
Nipote del famoso pittore armeno Khachatur Azizyan, Armine inizialmente aveva deciso di seguire le orme del nonno, laureandosi in Graphic Design allo Yerevan State Institute of Fine Arts and Theatre. Ma, avvistata a Berlino da un talent scout della Maison italiana, ha cambiato strada e dall'arte è passata al fashion: è stata scelta dal direttore creativo di Gucci e stilista Alessandro Michele come propria modella e testimonial.

Nel 2019 Armine Harutyunyan ha debuttato per Gucci nelle passerelle della Milano Fashion Week per la collezione primavera-estate 2020 e in quell’occasione una pioggia di commenti tanto intolleranti quanto intollerabili l’hanno travolta.

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