Hashtagart, “Nobody is normal”: un corto d’animazione sulla diversità

Spettacolo

Chiara Ribichini

E’ un filmato realizzato in puppet animation e 2 D per Childline, l’organizzazione inglese a tutela dell’infanzia, dalla regista Catherine Prowse sulle note di "Creep" dei Radiohead. Un video capace di esprimere quel senso di inadeguatezza proprio degli adolescenti per dare un messaggio positivo

Nessuno è normale. E’ il titolo di un spot realizzato per Childline, un’organizzazione inglese a tutela dell’infanzia. Un cortometraggio di animazione sulle note di Creep, celebre canzone dei Radiohead, che riesce a far riflettere con molta delicatezza e semplicità sul tema della diversità. Sulle difficoltà, soprattutto degli adolescenti, di sentirsi normali. Lo abbiamo scelto per questo appuntamento di Hashtagart, la rubrica che vuole raccontare l’altra scena dell’arte, quella che si esprime online. Pur non essendo un video pensato con finalità artistiche, è stato realizzato con una modalità e sensibilità che ne fanno un piccolo capolavoro. 

Il filmato, realizzato in puppet animation e 2 D con l’utilizzo di diversi materiali come feltro o plastilina, porta la firma di Catherine Prowse, giovane regista di animazione che vive e lavora a Londra. Protagonista un ragazzino-pupazzo che indossa una maschera per sembrare simile ai suoi compagni di scuola. Maschera che presto cadrà come quelle di tutti i suoi amici. Il corto, che dura poco più di un minuto ed è privo di parole se non quelle cantate dai Radiohead, esprime molto bene quel senso di solitudine proprio degli adolescenti nel sentirsi diversi dagli altri e riesce a dare un messaggio molto forte: nessuno di noi in fondo è normale. O, al contrario, lo siamo tutti ma ognuno a modo suo.

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