Addio a Frank Stella, il pioniere del minimalismo americano. Aveva 87 anni

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Il pittore americano che divenne una figura dominante nell’arte del dopoguerra è morto all'età di 87 anni nella sua casa a Manhattan. A dare la notizia il New York Times. L'artista è noto soprattutto per i suoi dipinti minimalisti e per il suo rifiuto ad interpretare il suo lavoro. Negi anni 70 e 80 ha incorporato alluminio e fibra di vetro nei suoi pezzi, per poi dedicarsi a sculture per gli spazi pubblici

l mondo dell'arte piange la scomparsa di Frank Stella, uno dei più influenti artisti americani del dopoguerra. Stella, scomparso all'età di 87 anni nella sua casa di Manhattan, è stato un pioniere del minimalismo, noto per i suoi dipinti geometrici e la sua enfasi sulla purezza della forma e del colore. A dare la notizia il New York Times

Un'Estetica Radicale

Stella era nato nel 1936 a Malden, in Massachusetts. "A cavallo tra anni '50 e '60 e come spiega una scheda sul sito della Peggy Guggenheim Collection "affronta la fisicità della superficie pittorica, abbandonando sia l'illusione dello spazio sia la tradizionale forma rettangolare della tela. Un concetto, quest'ultimo, che

sviluppa soprattutto a partire dalla metà degli anni '60. In questo periodo inizia anche a dedicarsi alle tecniche a stampa. Nel 1970 il Museum of Modern Art di New York presenta una sua retrospettiva. Nel decennio che seguirà Stella incorpora la tecnica del rilievo nelle sue opere che definisce 'massimaliste', proprio per le loro qualità scultoree". Il segno tridimensionale arriva negli anni Ottanta, quando

Stella comincia a rivolgere la propria attenzione al tema di "Moby Dick", l'opera di Herman Melville. Incorporava alluminio e fibra di vetro nelle sue opere, per poi dedicarsi a sculture autoportanti per spazi pubblici.

Riconoscimento e Influenza

L'impatto di Stella sull'arte contemporanea è immenso. Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo e il suo lavoro ha ispirato generazioni di artisti. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due retrospettive al Museum of Modern Art di New York (1970 e 1987) e una grande mostra al Whitney Museum nel 2015.

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