Moda, Gucci abbandona il calendario delle sfilate. Due sole presentazioni l’anno

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L’annuncio a sorpresa è arrivato dal profilo Instagram del marchio tramite una lettera firmata da Alessandro Michele, lo stilista che dal 2015 è capo della direzione creativa. Una scelta dettata dalla volontà di distaccarsi da un ritmo di produzione diventato insostenibile, come ha reso evidente l’emergenza coronavirus. “Ricalibrare il tempo su passi più umani vuole essere una promessa di rinnovata cura nei confronti di questa meravigliosa comunità di intenti”, scrive

Gucci non sfilerà più seguendo il tradizionale calendario degli eventi della moda, ma farà soltanto due presentazioni all’anno. L’annuncio a sorpresa è arrivato dal profilo Instagram del marchio tramite una lettera firmata da Alessandro Michele, lo stilista che dal 2015 è capo della direzione creativa. Una scelta dettata dalla volontà di distaccarsi da un ritmo di produzione creativa diventato insostenibile, come ha reso evidente l’emergenza coronavirus.

Due soli appuntamenti all’anno

“Appunti nel silenzio”, è il titolo della sequenza di riflessioni di Michele condivise da Gucci nelle ultime 48 ore. “Nel mio domani abbandonerò quindi il rito stanco della stagionalità e degli show per riappropriarmi di una nuova scansione del tempo, più aderente al mio bisogno espressivo”, scrive con un font che ricorda una lettera dattiloscritta. “Ci incontreremo solo due volte l’anno per condividere i capitoli di una nuova storia - aggiunge il direttore creativo -. Si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritti mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative”.

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La nuova idea di Michele

Michele spiega poi come immagina il linguaggio legato al nuovo modello: “Mi piacerebbe abbandonare l’armamentario di sigle che hanno colonizzato il nostro mondo: cruise, pre-fall, spring-summer, fall-winter. Mi sembrano parole stantie e denutrite. Sigle di un discorso impersonale, di cui abbiamo smarrito il senso. Saranno nomi legati, di volta in volta alla musica classica: sinfonie, rapsodie, madrigali, notturni, ouverture, concerti e minuetti a costellare il mio percorso creativo”. Nell’ultimo post, infine, un grazie a tutte le persone che lavorano con lui: “Ricalibrare il tempo su passi più umani vuole essere una promessa di rinnovata cura nei confronti di questa meravigliosa comunità di intenti”.

Le altre critiche all’attuale sistema

La scelta di Gucci segue dopo quella di due settimane fa di Anthony Vaccarello, stilista di Saint Laurent, (stesso gruppo di appartenenza di Gucci, Kering) che ha deciso di uscire dalla settimana della moda di Parigi. Nei primi tempi della pandemia anche Giorgio Armani aveva espresso le sue critiche sui ritmi folli della moda.

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