Il progetto è nato su iniziativa di un imprenditore italiano e di un amico di famiglia dell'ex leader dei Queen, nato sull'isola
"Non voglio diventare una rockstar, diventerò una leggenda". Una delle frasi più famose di Freddie Mercury, il leader dei Queen, è diventata realtà con l'inaugurazione del primo museo dedicato al cantante. Dove? Sull'isola di Zanzibar, che gli diede i natali il 5 settembre 1946. Niente è stato lasciato al caso: il taglio del nastro è stato il 24 novembre, data che ricorda la morte del cantante avvenuta 28 anni fa a soli 45 anni.
Il progetto inaugurato dove Mercury visse
Il luogo dove sorge è esattamente la casa in Shangani Street, a Stone Town, dove Mercury abitò nei primi anni della sua vita, prima di trasferirsi a Londra. I fan di tutto il mondo, ora, oltre alle foto appese all'ingresso della casa del cantante, hanno un nuovo luogo in cui recarsi per rendere omaggio alla loro leggenda, alternativo anche a quello blindatissimo di Londra in Logan Place dove Mercury visse. Il ringraziamento va all'imprenditore italiano Andrea Boero e all'amico di famiglia dell'ex musicista, Javed Jafferji.
Cosa c'è nel museo
Nel Freddie Mercury Museum i fan del frontman di uno dei gruppi leggendari della storia del rock troveranno un dettagliato resoconto della città natale di Farrokh Bulsara (questo il vero nome di Mercury, ndr), le sue radici nella religione dello Zoroastrian, la sua infanzia e la sua educazione sull'isola africana, il suo cammino nella scuola indiana di Panchgani, il percorso che lo ha portato a diventare una delle più grandi star di sempre.
"Un sogno trasformato in realtà"
Ci sono anche 100 foto esclusive. dediche e testimonianze da parte degli amici più intimi di Freddie. "Grazie a loro", ha dichiarato Andrea Boero, "al contributo di Rusi Dalal, un caro amico della famiglia Bulsara e uno dei primcipali sostenitori di questo museo, e mettendoci in contatto con la sorella di Freddie, Kashmira Bulsara, siamo riusciti a trasformare questo sogno in realtà".