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Roberto Bolle torna alla Scala nei panni di Onegin accanto a Marianela Núñez. VIDEO

Spettacolo

Chiara Ribichini

L’étoile torna dopo un anno sul palco che considera la sua casa. “E’ un ruolo molto distante da me, è uno sconfitto dalla vita. Ma per questo è più interessante” dice a Sky Tg24. E scherza: “Se ho dei difetti? Tanti ma scopriteli voi”

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E’ il ruolo forse più distante da lui ma anche quello che ama di più. Roberto Bolle (FOTO) torna al Teatro alla Scala nei panni di Onegin, il giovane aristocratico annoiato dalla vita protagonista del romanzo di Puškin da cui è tratto il balletto di John Cranko. Un grande ritorno dopo un anno che ha visto l’étoile lontano dal pubblico del Piermarini. “Sono molto contento specialmente di tornare con un ruolo come quello di Onegin che amo molto, è uno dei miei preferiti. È un capolavoro del Novecento. E sono molto contento di tornare a ballarlo con Marianela Núñez principal del Royal Ballet. È un ruolo speciale e diverso da tutti gli altri. Ha un’intensità emotiva e drammatica. Delle sfumature non solari ma piuttosto ombrose che lo rendono veramente intrigante da interpretare ogni volta in modo diverso” confessa l’étoile a Sky Tg24.

Bolle: “La Scala è la mia casa”

Proprio un anno fa, avevamo incontrato Roberto Bolle in occasione di Manon (VIDEO). “E’ passato un anno dall'ultimo balletto qui eppure non mi sembra trascorso così tanto tempo. La Scala è la mia casa. Quando non ballo all’estero comunque studio qui tutti i giorni. La classe con la compagnia e con i miei colleghi è una parte della quotidianità e della mia vita. È il mio mondo”. Un mondo fatto di esercizi alla sbarra e in centro, di prove e sudore. Ogni giorno, da 25 anni. Da quando, ad appena 19 anni, entrò nel corpo di ballo del Teatro alla Scala per diventarne primo ballerino dopo solo due anni e poi étoile.
“Sono passati 25 anni? Ah non lo so, me lo dici tu – sorride – Ho festeggiato da poco i 20 anni di carriera al Covent Garden, qui potrebbero essere 25. Farò il conto. Posso solo dire che io sono sempre felice di essere qui alla Scala perché è un luogo magico per me e credo anche per il pubblico”.

Marianela Núñez: “Con Bolle è scattata subito la scintilla”

Accanto a Bolle, a Londra e ora alla Scala, la principal del Royal Ballet Marianela Núñez, una Tatiana intensa e drammatica. Insieme, in quei pas de deux vere e proprie perle della coreografia di John Cranko sulle musiche di Tchaikovsky, riescono a rendere invisibile la tecnica e a portare lo spettatore dentro la scrittura di Puškin. "Non so quale sia il nostro segreto ma posso dire quanto io ami ballare con lui. L’intesa che abbiamo sul palco e ogni giorno è davvero incredibile e molto naturale. Tra noi è scattata subito la scintilla” racconta Marianela Núñez a Sky Tg24 subito dopo i 20 minuti di applausi con cui si è chiuso lo spettacolo. E non nasconde tutta la sua emozione: “E’un privilegio per me essere qui, alla Scala, a danzare questo capolavoro. Sono sulle nuvole”.
A Bolle e Núñez si alternano nei ruoli principali di Onegin, che sarà in scena al Teatro alla Scala fino al 10 novembre, Nicoletta Manni e Marco Agostino.

Roberto Bolle: “Difetti? Ne ho tantissimi ma scopriteli voi”

Stretto nel suo abito scuro da aristocratico tormentato e inquieto, Bolle non nasconde le difficoltà di interpretare Onegin. Un personaggio ambiguo, impaziente, che si lascia sfuggire quello che solo troppo tardi riconoscerà come l’amore della sua vita. "È un ruolo molto distante da me e per questo più interessante. Devo fare una ricerca interiore ancora più profonda per dare un senso di veridicità a un personaggio che è uno sconfitto dalla vita". Tolti i panni di Onegin, Bolle torna l'animo educato, nobile e gentile che ha conquistato anche un pubblico lontano dalla danza. “Ma un difetto lo hai?” gli chiediamo. “Ne ho tantissimi ma ovviamente non ve li dico, dovete scoprirli da soli".