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Valeria Golino: "Ferragni a Venezia? Tanto di cappello a chi fa soldi sulla vacuità"

Spettacolo

L'attrice attacca la fashion blogger, sbarcata al Lido per la presentazione del documentario "Chiara Unposted" che racconta la sua vita: "È stato sdoganato un comportamento che fino a pochi anni fa ritenevano tutti volgare. E ora ci sembra del tutto normale”

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Chiara Ferragni al Festival di Venezia? Tanto di cappello a chi fa soldi sulla vacuità”. Così l’attrice Valeria Golino commenta la partecipazione della famosa influencer, sbarcata alla Mostra del Cinema per la presentazione di “Chiara Unposted“, documentario che racconta la sua vita diretto da Elisa Amoruso.

"Sdoganato un comportamento finora ritenuto volgare"

Rispondendo a una domanda durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Golino ha spiegato: “È un mondo a me sconosciuto, quello della influencer. Io, non avendo né Instagram né Facebook, non so nemmeno come funziona ‘sto lavoro, non so cosa sia – ha continuato -. È stato sdoganato un comportamento che fino a pochi anni fa ritenevano tutti volgare. E ora ci sembra del tutto normale”.

Golino e la carriera da regista

Nella stessa intervista, Golino - due volte vincitrice della Coppa Volpi a Venezia per la migliore interpretazione femminile - si è soffermata sulla sua carriera di attrice e quella da regista intrapresa da poco. Racconta di aver cominciato a dirigere film tardi "per un senso di inadeguatezza, per una sorta di auto-censura di noi donne, perché non mi ritenevo all’altezza". E sulla parità di genere nel cinema dice: "Se con Euphoria ai David e ai Nastri prendo 7 e 8 nomination e non vinco nulla, e nemmeno la Rohrwacher, mentre tutti gli uomini vincono qualcosa, una domanda me la pongo". Ma Golino sottolinea: "Credo nel talento e non nelle quote, a questa polemica non partecipo".

A Venezia con tre film

Golino è a Venezia con ben tre film, anche se nessuno di essi è in gara: è nel cast di "5 è il numero perfetto", trasposizione della graphic novel del fumettista Igort, di "Adults in the room", film sulla crisi economica greca basata sul libro bestseller di Yanis Varoufakis, e infine per il nuovo film di Gabriele Salvatores, "Tutto il mio folle amore". 

"Mi manca non essere madre"

Nel racconto di Valeria Golino entrano anche ricordi del periodo trascorso negli Usa, e del rapporto con alcune star: "Tom Cruise era gentile, affettuoso, mi portava regali, senza malizia: ora un orologio, ora un quadro", racconta. E poi "Dustin Hoffman mi dava le vitamine, mi consigliava sui dottori. Insomma, il Carlo Verdone americano". Conclusione sulla vita privata: "Sto con un avvocato", ma "non ha 25 anni meno di me, come scrivono. Sono tanti, ma non 25". Poi afferma. "Mi fanno queste domande forse perché non mi sono mai sposata. Mi manca non essere madre, mentre non essermi sposata non è una tappa a cui ambivo".