The New Pope, le immagini esclusive dal set della nuova serie di Paolo Sorrentino. VIDEO

Spettacolo sky atlantic

Denise Negri

4500 costumi, oltre 1000 paia di scarpe, 300 croci per cardinali e vescovi. Siamo entrati negli studi di Cinecittà dove sono state ricostruite parti interne ed esterne di San Pietro per girare alcune delle scene di The New Pope e abbiamo incontrato il cast 

Paolo Sorrentino è abituato ai grandi numeri, alle grandi pressioni e certo, ai grandi successi. Non a caso è "grande" l'aggettivo che salta subito alla mente e al cuore, solcando un luogo storico come gli Studi di Cinecittà a Roma e vedere tutti al lavoro per le scene di The New Pope. Era marzo in effetti, ma già da mesi artigiani e sarti, maestranze e professionisti erano all'opera per ricreare alla perfezione parti esterne ed interne del Vaticano. Scritta da Paolo Sorrentino con Umberto Contarello e Stefano Bises, forte del successo di The Young Pope (serie originale Sky venduta in 154 paesi e candidata ai Golden Globe e agli Emmy Awards), in questa nuova serie tv ritroviamo Jude Law, Silvio Orlando e Javier Cámara, ad esempio, e scopriamo John Malkovich (IL CAST).

4500 costumi, oltre 1000 paia di scarpe: tutti i numeri della serie

Sono per lui in effetti (forse il "nuovo Papa" del titolo?) 20 abiti borghesi realizzati dalla ditta Cesare Attolini e vestaglie di ogni sorta e stoffa, dal velluto alla seta. Certo anche per lui ci sono talari cardinalizi ma in effetti quelli per Jude Law spiccano quantomeno per numero spaziando dalle mitrie, alle casule fino alle stole. Sono i costumisti Carlo Poggioli e Luca Canfora ad aprire le porte di un reparto dove precisione, talento, forbici e fili convivono alla perfezione. Tutto è riprodotto fedelmente con dovizia di particolari e il peso di quei costumi arricchiti a mano con pietre preziose, non è solo fisico.

Se per i set sono stati creati 4500 costumi, oltre 1000 paia di scarpe, 300 croci per cardinali e vescovi e 450 tra papaline e cappelli, il lavoro per la ricostruzione del Vaticano non è meno impressionante. E' la scenografa Ludovica Ferrario a raccontarlo: 58 le persone coinvolte per la ricostruzione del set interno, 18 i pittori, 25 tra falegnami, montatori e stuccatori. L'interno di S.Pietro ha preso vita, perfetta, in 8 mesi di lavoro complessivi, di cui 10 settimane di sola pittura. Se la facciata non è da meno, in termini di fedeltà all'originale, impressiona entrare nella "finta" Cappella Sistina, dove finalmente si incontra il cast e il regista.

L’incontro con il cast

Poco trapela della storia, se non che il regista premio Oscar (come sempre) l'ha basata su una impeccabile scrittura. Non a caso è sicuramente la sceneggiatura, dice Malkovich, uno degli aspetti che più lo hanno colpito del progetto. Paolo poi si lascia andare ad una battuta che fa capire che potrebbe esserci spazio, "in scena", per più di un Papa. "Se ritroveremo il malore di Lenny Belardo della fine di The Young Pope, non significa che non vedremo mai Jude Law in The New Pope: ci sarebbe costato troppo tenerlo fermo a letto!" dice divertito.

 

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