Il maestro torna a parlare, dopo il periodo di riposo per problemi di salute, e lo fa per una uscita che lo rende particolarmente felice: la pubblicazione per la prima volta in vinile dell'album 'Fleurs'
“Sto meglio, il peggio è passato. E sto lavorando a un nuovo album”. Dopo mesi di silenzio Franco Battiato torna a parlare e in una nota rassicura sulle sue condizioni di salute dopo il lungo periodo di riposo forzato. L’occasione è di quelle speciali: la pubblicazione per la prima volta in vinile dell'album Fleurs, in occasione del 20° anniversario dalla prima pubblicazione (1999).
“Sono tornato al pianoforte”
“Sono tornato a mio agio con la pittura e talvolta mi siedo al pianoforte”, dice alla vigilia del suo 74° compleanno (è nato il 23 marzo 1945). Quanto all’album Fleurs, che esce in edizione limitata, spiega: “Come ho già detto 20 anni fa in alcune interviste, ho interpretato brani di grandi artisti che stimavo e che mi sono da sempre piaciuti. Alcune canzoni le cantavo anche nei concerti. Ho scelto quelle che potessero adattarsi al meglio ad una esecuzione per pianoforte e quartetto d'archi. Quando avevo quindici anni comprai il 45 giri di Sergio Endrigo 'Aria di neve' ed anche quelle splendide canzoni di De Andrè le consumai subito quando uscirono, io canto una canzone perché quella canzone mi affascina", sottolinea.
Fleurs, concept album
'Fleurs' è un concept album, in cui i brani sono collegati da un filo comune, quell'affinità di scrittura richiamata nel sottotitolo, unita a una sottile malinconia in sottofondo. Il disco si rivela un'emozionante e personale rilettura di brani scelti da Battiato: un tributo ad autori italiani (Fabrizio de André, Sergio Endrigo) e francesi (Charles Aznavour, Jacques Brel, Charles Trenet), alla romanza napoletana con "Era De Maggio" e ai Rolling Stones con "Ruby Tuesday", singolo scelto per il lancio del disco nell'ottobre 1999 e presente nella colonna sonora del film "I Figli Degli Uomini" di Alfonso Cuaròn. A chiudere l'album ci sono i due brani che nel 1999 erano inediti: la splendida "Medievale" che rimanda al gusto dell'artista per la musica d'Oriente e "Invito al Viaggio", in cui il compianto amico filosofo, saggista e cantautore Manlio Sgalambro recita versi liberamente ispirati ad un'omonima poesia di Baudelaire.