Da "Jeeg Robot" a "Il Primo Re", i film del nuovo cinema italiano

Spettacolo

"Il Primo Re" alza ancora di più l'asticella del nuovo cinema italiano. Negli ultimi anni sono tante le pellicole del nostro Paese che hanno sorpreso critica e pubblico

Uscito il 31 gennaio al cinema, “Il Primo Re” ha attirato l’attenzione della critica e del pubblico fin dalle sue prime fasi di lavorazione. Dando un’occhiata al trailer si evince come la pellicola diretta da Matteo Rovere sia decisamente differente rispetto alle tipiche produzioni italiane. Il racconto della storia di Remo e di Romolo, che secondo la leggenda fondò Roma 753 anni prima della nascita di Cristo, colpisce in particolare per i tempi e i costi di produzione e per determinate caratteristiche stabilite dal regista. I personaggi de “Il Primo Re” parlano protolatino, lingua arcaica che si pensa si parlasse prima del latino. Inoltre la violenza e i pochi dialoghi mostrati proiettano il film in una dimensione totalmente diversa rispetto agli standard finora raggiunti dal cinema italiano. Si tratta dell’ennesima pellicola “innovativa” che segue il filone tracciato da altri film usciti negli ultimi anni.

Lo chiamavano Jeeg Robot

Nel 2015 Gabriele Mainetti realizza il primo vero superhero movie italiano. Una novità unica in un genere totalmente comandato dagli Stati Uniti con gli Avengers. L’opera, ambientata a Roma, colpisce vincendo 2 Nastri d'Argento e 7 David di Donatello. Enzo Ceccotti, interpretato da Claudio Santamaria, sbarca il lunario con piccoli furti sperando di non essere preso. Un giorno, proprio mentre scappa dalla polizia, si tuffa nel Tevere per nascondersi e cade per errore in un barile di materiale radioattivo. Inizia così la storia del supereroe che ha conquistato critica e pubblico.

Smetto quando voglio (trilogia)

La trilogia di “Smetto quando voglio” ribalta le gerarchie. I buoni si trasformano in cattivi per la mancanza di prospettive. Il primo film, intitolato “Smetto quando voglio”, è uscito al cinema nel 2014. Il sequel, intitolato “Smetto quando voglio – Masterclass”, è arrivato nelle sale cinematografiche tre anni dopo, infine nel 2017 è uscito “Smetto quando voglio – ad honorem”. In tutti e tre i film, la regia è di Sidney Sibilia. Tre film corali che denunciano l’impossibilità del sistema universitario italiano di garantire un futuro a tutti i giovani ricercatori. Da un’amara consapevolezza nasce questa commedia d’azione che sorprende per la capacità di ironizzare.

Veloce come il vento

Intelligenza, sensibilità e gusto per raccontare una storia liberamente ispirata alla vita del pilota di rally Carlo Capone. Matteo Rovere aveva già sorpreso tutti nel 2016 con “Veloce come il vento” interpretato da uno straordinario Stefano Accorsi. Il film ha vinto sei David di Donatello e due Nastri d’Argento ricevendo il consenso unanime per una sceneggiatura brillante trascinata dallo splendido personaggio di Loris De Martino.

Dogman

Il racconto di un’Italia terra di nessuno fa da sfondo alle vicende di “Dogman”, film di Matteo Garrone. Una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia dove Marcello punta alla rivalsa dopo l’ennesima sopraffazione. Il regista ripulisce il fatto di cronaca nera dalla quale è ispirato il film ed evita la spettacolarizzazione puntando sull’aspetto umano dei personaggi.

Il Primo Re

Una descrizione dettagliata grazie all’aiuto di studiosi ed esperti, la volontà di raccontare le origini con grande rispetto e abnegazione. “Il Primo Re” ha coinvolto professori di Etruscologia, semiologi e archeologi per verificare gli aspetti storici inerenti la ricostruzione del Lazio di epoca preromana. Il film è stato girato nei boschi e sui monti del Lazio e mette in mostra l’ennesima prova di talento di Alessandro Borghi dopo aver interpretato Stefano Cucchi.

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