
L'Ala Brasini del Complesso del Vittoriano ospita fino al prossimo 31 marzo un’esposizione dedicata all’artista di Pittsburgh. 170 opere che ripercorrono la vita di un personaggio che ha cambiato il mondo dell’arte, del cinema e della moda. LA FOTOGALLERY

A novant'anni dalla nascita viene presentata una nuova retrospettiva che racconta uno degli artisti, fotografi e sceneggiatori più influenti dell’America del XX secolo. Dipinti e disegni che tracciano la storia e l’evoluzione artistica di Warhol a partire dai primi anni Sessanta e raccontano l’influenza che l’artista ebbe sull’immaginario collettivo e sulla cultura visiva nella società dei consumi (foto di Costanza Ruggeri/Sky Tg24) -
Il sito ufficiale della mostra
Un “influencer” ante litteram, capace di cambiare i paradigmi della pubblicità, della moda, della musica e del cinema della seconda metà del Novecento. Ultimo dei quattro figli di due immigrati slovacchi, Andy Warhol mostrò subito il suo talento artistico. Arrivato a New York nel 1949, iniziò subito a lavorare per agenzie pubblicitarie e grandi riviste come Vogue e Glamour diventando in pochi anni una tra le figure più eclettiche e di tendenza nella Grande Mela -
Andy Warhol, all'asta un "selfie" da 8 milioni di euro
Dalle serie dedicate alle minestre in scatola Campbell o alla Coca Cola a quelle su Elvis Presley e Marilyn Monroe, dalle copertine dei dischi dei Rolling Stones e dei Velvet Underground ai disegni vagamente feticisti di scarpe femminili, Warhol ha trasformato gli oggetti del quotidiano e i personaggi della cultura popolare in icone dell’arte contemporanea -
Londra, Andy Warhol in mostra al British Museum
Andy Warhol “incorniciò” a icone pop anche i grandi della Terra, da Che Guevara a Mao, spingendosi fino ai regnanti e ai capi di stato di mezzo mondo. Trattandoli come prodotti da scaffale, mercificandoli, colorandoli di tinte accese come le confezioni di articoli di uso quotidiano in vendita al supermercato.

Nel 1973 decise di dedicare una delle sue serigrafie a Mao Tse-Tung, il leader cinese che da poco era ritornato a esercitare il potere nel suo paese in seguito alla Rivoluzione culturale. L’intento di Warhol, secondo le sue parole di allora, era quello di stigmatizzare la mancanza di creatività che sembrava emergere, stando alle cronache, dalla società cinese dell’epoca.

Nel 1963 Warhol trasferisce il suo studio sulla 44esima est e diventa presto il centro catalizzatore della cultura newyorchese. Le etichette discografiche fanno a gara per fargli realizzare le copertine dei dischi. È opera sua l'immagine più nota tra i dischi dei Rolling Stones: 'Sticky Fingers'.

“Per me l’eruzione è un’immagine sconvolgente, un avvenimento straordinario ed anche un grande pezzo di scultura […] Il Vesuvio per me è molto più grande di un mito: è una cosa terribilmente reale” (Andy Warhol)

"Alcuni critici hanno detto che sono il Nulla in Persona e questo non ha aiutato per niente il mio senso dell’esistenza. Poi mi sono reso conto che la stessa esistenza non è nulla e mi sono sentito meglio" (Andy Warhol) -
Andy Warhol, 30 fa moriva il padre della pop art