Festival di Venezia 2018: i 3 film italiani in concorso
SpettacoloSono tre i film italiani in concorso a Venezia 2018: Luca Guadagnino porta Suspiria, remake del film di Dario Argento con Dakota Johnson e Tilda Swinton; Mario Martone propone il suo Capri-Revolution, ambientato alla vigilia della prima guerra mondiale; Roberto Minervini arriva in Laguna con il documentario sul razzismo in Usa What you gonna do when the world's on fire?. Vi presentiamo le tre pellicole italiane a Venezia 2018
(@BassoFabrizio)
L'Italia del cinema e della cultura, l'Italia della fantasia e della creatività lancia la sua sfida artistica a Venezia 2018. Sono ben tre, infatti, le opere italiane in concorso alla 75ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Si tratta del nuovo e atteso film di Luca Guadagnino che si intitola Suspiria, remake del film di Dario Argento con Dakota Johnson e Tilda Swinton; Mario Martone propone Capri-Revolution, ambientato alla vigilia della prima guerra mondiale; Roberto Minervini ci prova con il documentario sul razzismo in What you gonna do when the world's on fire? Vi portiamo dentro questi tre mondi.
SUSPIRIA DI LUCA GUADAGNINO
Il punto di partenza è racchiuso in una unica parola ed è tributo. Luca Guadagnino andrà a Venezia 2018 con la sua versione del film del 1977 di Dario Argento. Il regista di Palermo ha scelto come attrici per riportarci nella diabolica Berlino, in quella scuola colma di misteri ,tra le altre Dakota Johnson, Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth e Jessica Harper. Quest'ultima, per altro, è stata Susy Benner, la protagonista del Suspiria originale: questa volta viene chiamata a interpretare un ruolo differente, quello di Anke, che sembra un contrazione di Ananke, la dea greca della sorte. Resta comunque il filo di congiunzione tra le due pellicole, distanti 41 anni, e che ancora oggi turba Guadagnino il quale sostiene che il progetto nasce da quella "potente emozione" che lo ha colpito quando per la prima volta ha visto Suspiria. L'anno è il 1977 e la ballerina americana Susie Bannion (una intrigante e conturbante Dakota Johnson) sceglie di trasferirsi a Berlino per far parte della celebre Markos Tanz Company. Susie si perfeziona sotto la guida di Madame Blanc (Tilda Swinton) e stringe amicizia con Sara (Mia Goth), con la quale condivide i sospetti sulla direttrice e sull'intero istituto, dopo una serie di omicidi che sono destinati a smascherare qualcosa che solo il fuoco purificatore potrà mettrere a tacere.
Siamo in una delle isole più belle al mondo, mitizzata già ai tempi del dominio romano sul mondo conosciuto. La prima guerra mondiale sta per iniziare e con essa quello che è definito, da molti storici, il secolo breve, quel Novecento che per tanti inizia col deflagrare del primo conflitto mondiale e termina con la caduta del muro di Berlino. A Sarajevo il serbo-bosniaco Gavrilo Princip uccide l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e così segna l'inizio della Grande Guerra. Mario Martone ci porta a Capri nel 1914. L'Italia sta per entrare in guerra ma ancora non lo sa, annusa nell'aria un clima strano ma non sa ancora che in tre anni si ritroverà a Caporetto e sul Piave. Una comune di nordeuropei ha trovato su quest'isola il luogo ideale per la propria ricerca nella vita e nell'arte. Ma l'isola ha una sua propria e forte identità, che si incarna in una ragazza, una capraia, il cui nome è Lucia (una intensa Marianna Fontana). Il film narra l'incontro tra Lucia, la comune guidata da Seybu (Reinout Scholten van Aschat) e il giovane medico del paese (Antonio Folletto).
WHAT YOU GONNA DO WHEN THE WORLD'S ON FIRE DI ROBERTO MINERVINI
Già il titolo è rappresentativo di un qualcosa che sta per esplodere. E' come tenere in mano una bomba e vedere la miccia che si consuma: avete presente la Banda Bassotti? Tradotto in italiano, il film di Roberto Minervini, suona più o meno che fare quando il mondo è in fiamme? Un viaggio lungo circa due ore nel razzismo a stelle e strisce. Siamo nel 2017 e una comunità è turbata perché un sistema di polizia violento ha ucciso parecchie persone di colore. La ribellione serpeggia, indipendentemente dal colore della pelle. Incontriamo Judy che lavora incessantemente per mantenere la propria famiglia allargata gestendo un bar minacciato dalla gentrificazione. Ronaldo e Titus sono due giovanissimi fratelli che crescono in un quartiere violento mentre il padre è in prigione. Kevin combatte per mantenere vivo il patrimonio culturale della sua gente attraverso i rituali del canto e del cucito. Infine ritroviamo i rivoluzionari delle Black Panthers che indagano sul linciaggio di due ragazzi nel Mississippi e contestualmente organizzano una protesta contro la brutalità della polizia. E su tutti questi scenari Minervini fa aleggiare una parola che tutti dovremmo avere ben presente e che dovremmo difendere e diffondere: dignità.