Di moda e di massa

Spettacolo

Maria Teresa Squillaci

Lily Allen durante l'ultima settimana dell'Alta Moda a Parigi con i "cat eye" - Getty Images
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Comincia da oggi il blog di Sky TG24 dedicato alla moda. Un'analisi delle tendenze dettate dagli stilisti e dalle icone reali e digitali. E mentre si lavora a macchine dotate di I.A. che ci consiglieranno cosa indossare, l'importante è non perdere la capacità di scelta

È di moda non è di massa. Quando ci accorgiamo che tutti vestono allo stesso modo o che i negozi propongono solo un certo modello, allora chi cerca tendenze sta già guardando oltre. Stare un passo avanti continuando a guardarsi intorno perché la moda è, prima di tutto, uno dei modi di espressione di un’epoca: questo è quello che tradizionalmente fanno gli stilisti, oggi le “It Girl” e le fashion blogger, domani, forse, l’intelligenza artificiale.

Diventate icone di stile in grado di influenzare quella che è la seconda industria italiana, sempre in prima fila alle fashion week, oggi si definiscono “Imprenditrici digitali”. Riescono a farci pensare che uscire in pantofole o con i calzini bianchi sia “di tendenza”. Un loro giudizio su un profumo o un vestito pubblicati sui social può far decollare le vendite di un prodotto in maniera esponenziale al punto che l’Antitrust ha imposto a fashion blogger e influencer che mostrano sostegno o approvazione per un determinato brand su blog, vlog e social network di indicare chiaramente quando si tratta di contenuti pubblicitari.

Il futuro della moda sembra poi essere strettamente correlato all’impiego di software specifici in grado di analizzare i dati ricavati da social network ed e-commerce per poter valutare le tendenze dei clienti. Alcune aziende americane stanno lavorando a programmi che, utilizzando l’ intelligenza artificiale, dovrebbero essere in grado non solo di captare i gusti dei clienti ma anche di suggerirci cosa ci sta bene e cosa no. Intanto in Italia sono già nate le prime influencer “social only” pensate per i Millennials: hanno un nome, un’identità digitale, danno consigli tramite i loro profili social ma non esistono nella realtà.

Tra un like e un acquisto online, il rischio è quello di narcotizzare il nostro senso critico. A guardare i social network sembra che non ci sia alternativa quest’estate ai “cat eye” gli occhiali da sole “da gatto”.  Indossati da  Gigi Hadid, Kaia Gerber, Rihanna e Kendall Jenner, hanno generato il trend diventato subito virale. La domanda resta: ma staranno bene sul mio viso?

L'importante è quindi non accettare le tendenze passivamente perchè la consapevolezza è sempre di moda. Questo da una parte vuol dire cognizione di ciò che ci mettiamo addosso e attenzione alla sostenibilità etica e sociale degli abiti. Dall’altra significa non acquistare quello che è di massa o cedere alle stravaganze. Anche se Lady Gaga ha indossato un abito fatto di bistecche e controfiletti, (MTV Awards 2010) nessuno andrà mai a fare shopping dal macellaio.

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