Scala, l’omaggio a Nureyev. Roberto Bolle: “Mi scelse, avevo 15 anni”
SpettacoloAl Piermarini spettacolo in ricordo del grande danzatore nel 25esimo anniversario dalla nascita e l’80esimo dalla scomparsa. Tante le stelle sul palco, come Zakharova e Nuñez. Oltre a Bolle, l’unico ad aver avuto il privilegio di conoscerlo: “Era assoluto”. FOTO-VIDEO
di Chiara Ribichini
“La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via non si può più tornare indietro. E’ la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare risponderei quando smetterò di vivere”. Ha smesso di ballare 25 anni fa Rudolf Nureyev. Ma la sua danza continua a vivere e ad essere un modello per tutti. E oggi il Teatro alla Scala di Milano rende omaggio al tartaro volante nell’anniversario della sua morte e 80 anni dopo la sua nascita con una serata a lui dedicata che ha richiamato sul palco étoile e artisti internazionali (FOTO). Come Roberto Bolle. Fu proprio Nureyev a notare per primo il suo talento.
Bolle: “Fui scelto da Nureyev, avevo solo 15 anni”
“Ho avuto questo grande privilegio di conoscerlo quando avevo 15 anni ed essere stato scelto per il ruolo di Tazio in Morte a Venezia. Lui mi ha dato una consapevolezza, una forza. Sapevo che questa della danza sarebbe stata la mia strada e di questo lo dovrò sempre ringraziare. Aveva un grandissimo carisma, una forza in scena. Riusciva ad essere assoluto. Anche nello stare fermo riusciva ad essere Nureyev con questa sua luce interiore, un vero mito ancora oggi” (VIDEO). Una luce interiore che ha portato a teatro folle intere. Quelle folle che oggi anche Roberto Bolle riesce a trascinare: “Cerco anch’io di portare tante persone a teatro e anche fuori dal teatro. Cerco di portare avanti il seme che lui ha piantato”.
Nureyev “una leggenda”
Al Teatro della Scala, tanto caro a Nureyev, tornano così in scena alcune delle riletture dei grandi classici del repertorio che il grande danzatore russo fece come coreografo. Come La Bella Addormentata o Don Chisciotte, che vedono come protagonisti in questo omaggio a Nureyev rispettivamente le étoile Svetlana Zakharova e Germain Louvet (dell’Opera di Parigi), Marianela Nuñez e Vadim Muntagirov (entrambi Principal del Royal Ballet). “Ero troppo piccola quando Nureyev fece la sua ultima esibizione al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Se avessi conosciuto Nureyev mi sarebbe piaciuto sicuramente danzare con lui o avere qualche coreografia creata appositamente per me da lui” confessa Svetlana Zakharova (VIDEO). “Sfortunatamente non ho conosciuto Nureyev ma ho visto tanti video e ho letto tanti libri su di lui” è il rimpianto anche di Marianela Nuñez (VIDEO). “Sarebbe stato incredibile poterlo vedere dal vivo o averlo in sala prove. E’ una leggenda. Ma sono molto contenta di essere qui al Teatro alla Scala per questo tributo, è meraviglioso”.
L'omaggio al tartaro volante
Roberto Bolle omaggia Nureyev con Apollo, il capolavoro del coreografo americano George Balanchine che fu proprio il celebre danzatore russo a interpretare per la prima volta su questo palco nel 1971. Un Apollo, quello di Nureyev, molto diverso da quello di Roberto Bolle. “E’ stato un ruolo molto importante per Nureyev. Il mio è un Apollo più elegante, il suo è più sanguigno, più terreno. Il mio sta più nell’Olimpo. Sono due modi di interpretare molto diversi ma per me il suo rimane un grandissimo esempio e punto di riferimento”. Accanto a Roberto Bolle le tre prime ballerine del Teatro alla Scala: Nicoletta Manni, Virna Toppi e Martina Arduino.
Una serata meravigliosa e commovente che vede il sipario chiudersi su Défilé, un omaggio corale al tartaro volante. Sul palco étoile, primi ballerini, solisti, corpo di ballo e tanti piccoli allievi. Tutti stretti in un unico inchino.
Tre le recite, 25, 26 e 29 maggio al Piermarini, precedute da una serata straordinaria a favore della Fondazione Francesca Rava – N.P.H Italia Onlus per i bambini di Haiti (VIDEO).