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Addio a Milos Forman, regista di "Qualcuno volò sul nido del cuculo"

Spettacolo
Il regista Milos Forman (foto: Getty Images)

E' morto uno tra i più amati artisti del cinema mondiale. Oltre al celebre film con Jack Nicholson, girò anche il biopic "Amadeus" e il musical "Hair"

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Si è spento all'età di 86 anni il celebre regista ceco Milos Forman. Autore di capolavori come "Qualcuno volò sul nido del cuculo" e "Amadeus", era uno dei film maker più amati dalla critica cinematografica. La notizia del decesso è stata diramata alla stampa dalla moglie Martina Formanova. Forman si è spento nella sua casa in Connecticut dopo una breve malattia.

Le persecuzioni naziste e l'esordio al cinema

Nato a Ca'slav, nella Repubblica ceca il 18 febbraio 1932, Milos Forman - nome d'arte di Jan Tomas Forman, ha subito da vicino le persecuzioni del nazismo. Figlio di una famiglia ebrea, i suoi genitori furono deportati e uccisi nel campo di concentramento di Auschwitz. Studia regia alla Scuola di Cinema di Praga, negli anni Sessanta. Qui Forman si fece conoscere per alcuni film come "L'asso di picche" (1963), premiato a Locarno, "Gli amori di una bionda" (1965), manifesto della Nova Vlna praghese, e "Al fuoco, pompieri!" (1967), che fece scandalo suscitando le proteste dei vigili del fuoco cecoslovacchi, e fu quindi vietato dal presidente Novotny.

L'arrivo in America e gli Oscar

Il suo debutto negli Stati Uniti è segnato da "Taking Off" (1971), un film dedicato all'incomunicabilità tra genitori e figli. Il 1975 è l'anno della consacrazione con "Qualcuno volò sul nido del cuculo", a tutt'oggi considerato, insieme ad "Amadeus", il suo capolavoro. Il film con Jack Nicholson vince 5 premi Oscar, compreso quello per il Miglior film. La denuncia sociale è alla base di molti suoi lavori, come "Hair" (1979), musical pacifista e contestatore, e "Ragtime" (1981). Nel 1984 esce "Amadeus", biopic sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart, considerato uno dei più grandi film in costume di tutti i tempi. Oltre alle interpretazioni dei due protagonisti Tom Hulce e F. Murray Abraham, le magnifiche scenografie, gli abiti e le ricostruzioni fedelissime della Vienna del XVIII secolo gli valgono quattro Golden Globe e ben otto premi Oscar, inclusi quelli per Miglior film e Miglior regia.

L'assenza e il ritorno

Dopo un periodo di assenza dalla regia, Forman torna dietro la macchina da presa per un progetto affidatogli da Oliver Stone. Firma così "Larry Flynt - Oltre lo scandalo" (1996), biopic del magnate del porno che gli permette di conquistare l'Orso d'Oro a Berlino. Poi firma "Man on The Moon" (1999), con Jim Carrey nei panni di Andy Kaufman. Dopo 7 anni dirige "L'ultimo inquisitore" con Natalie Portman e Javier Bardem, ispirato alla storia di Francisco Goya e le atrocità del suo tempo.

Il ritiro e la carriera di attore

I progetti che volevano Forman in piena attività erano numerosi. Si vociferava di un suo film su Charles Ponzi e il suo schema truffaldino, nonché la realizzazione del film "The Ghost of Munich", basato sulla figura di Edouard Daladier alla conferenza di Monaco del 1938. Tuttavia, nel 2011, il regista ha annunciato il ritiro dalla regia a causa di una degenerazione maculare che affliggeva da tempo la retina del suo occhio destro. Ma dopo questa notizia, la sua carriera subisce una svolta. Infatti, ha continuato a frequentare il set come attore. La sua ultima fatica è stata "The Beloved", presentato a Cannes, in cui ha recitato accanto a Catherine Deneuve. Il film ha chiuso la rassegna della 64esima edizione del Festival di Cannes.