Anche Google rende omaggio alla scrittrice, che nel 1926 vinse il riconoscimento (per ora unica nella Letteratura). Nata in Sardegna nel 1871, attraverso le sue opere ha raccontato soprattutto la sua terra e la società del tempo
Il 10 dicembre si celebra una delle più importanti scrittrici italiane, apprezzata anche nel mondo: Grazia Deledda. Nel 1926 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, che ha ricevuto un anno dopo. Anche Google omaggia la nostra scrittrice dedicandole un Doodle, una versione speciale del suo logo.
La vita e le opere
Grazia Deledda è nata a Nuoro, in Sardegna, nel settembre del 1871. È stata una delle più importanti scrittrici italiane tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo: esponente, a modo suo, del Verismo e del Decadentismo, ha raccontato soprattutto la sua terra e la società del tempo attraverso le storie di contadini e conterranei. Ha iniziato a scrivere molto giovane, inviando novelle e racconti a riviste e giornali quando era ancora un’adolescente. Il suo primo libro di successo è stato Anime oneste, del 1895. Ha continuato a scrivere e pubblicare anche dopo essersi sposata e aver seguito il marito a Roma. Nel 1903 è uscito Elias Portolu. Poi tanti libri e opere teatrali, come Dopo il divorzio, Cenere, L’edera e Canne al vento. Apprezzata e tradotta anche all’estero, in circa 40 anni di carriera ha pubblicato oltre 50 opere. È morta per un tumore al seno nell’agosto del 1936. Un racconto autobiografico, rimasto incompiuto, è stato pubblicato postumo con il titolo Cosima.
Il Nobel
Grazia Deledda ha vinto il Nobel per la Letteratura “per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”. È stata la prima donna italiana a ricevere il riconoscimento (la quarta nel mondo), l’unica in questo campo: nel 1986 Rita Levi Montalcini lo vincerà per la Medicina. Il Nobel di Deledda è quello del 1926, ma la commissione del premio aveva deciso di trattenerlo per un anno non avendo trovato un candidato adatto a riceverlo. Così le fu assegnato nel 1927. “Ho avuto tutte le cose che una donna può chiedere al suo destino. Ma grande sopra ogni fortuna, la fede nella vita e in Dio”, ha detto Grazia Deledda nel suo discorso di ringraziamento.