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Il film di Tarantino su Charles Manson uscirà il 9 agosto 2019

Spettacolo
Quentin Tarantino (Getty Images)

La nona fatica del premio Oscar arriverà nelle sale a cavallo del 50esimo anniversario dei delitti dei coniugi LaBianca e dell'attrice Sharon Tate. Ancora stretto riserbo sul cast scelto dal regista di "Pulp Fiction" per la sua prima pellicola non prodotta da Weinstein

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Il nono film di Quentin Tarantino, basato sugli omicidi commesi da Charles Manson e la sua Family uscirà il 9 agosto 2019. A riportarlo è il sito Variety. Una data che sarebbe tutto fuorché casuale: la nuova attesa opera del regista premio Oscar, di cui ancora non si conosce il titolo, uscirà infatti a cavallo del 50mo anniversario di due tra i più efferati pluriomicidi commessi dalla Family di Charles Manson: quello dei coniugi LaBianca e quello che coinvolse Sharon Tate, ex moglie del regista Roman Polanski.

Riserbo sugli attori

C'è ancora grande riserbo sulla pellicola della quale, per ora, si conosce solo l'ambientazione. È stato lo stesso Tarantino ad aver annunciato che il suo prossimo lavoro sarà ambientato nel 1969 e che potrebbe riguardare anche i 7 efferati omicidi commessi dalla Family di Manson, tra il 9 e il 10 agosto di quell'anno. Su questo punto, però, il regista ha già precisato che non si tratterà di un film biografico su Manson, ma di una pellicola d'insieme ambientata durante un periodo tumultuoso. Secondo quanto rivelato da Variety, lo stesso Tarantino starebbe cercando di coinvolgere nel progetto diversi super attori di Hollywood tra cui Tom Cruise, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie, mentre la produzione della pellicola sarà affidata al guru di "Harry Potter", David Heyman.

La prima senza Weinstein

La pellicola sarà distribuita da Sony che ha battuto diverse majors cinematografiche, tra cui Warner Bros. e Paramount, che hanno cercato di accaparrarsi i diritti globali sul film dopo il divorzio di Tarantino dalla Weinstein Company. Quello in uscita nel 2019 sarà il primo film del regista di "Pulp Fiction" non prodotto dalla società di Harvey Weinstein. La società è, infatti, attualmente in bancarotta a seguito delle accuse di molestie sessuali che hanno coinvolto il suo fondatore. Nelle settimane che sono seguite allo scandalo Weinstein, Tarantino ha preso le distanze da Weinstein facendo addirittura un mea culpa in un'intervista al "New York Times" in cui il regista ha ammesso che avrebbe potuto fare di più contro il comportamento dell'ex amico produttore.