"Don Chisciotte": la favola di Cervantes danza al Teatro Costanzi

Spettacolo

Valentina Clemente

Foto di Yasuko Kageyama

La pièce, con la coreografia di Laurent Hilaire, ispirata alla versione originale di Mikhail Baryshnikov per l’American Ballet Theatre, ha inaugurato in prima mondiale la stagione 2017/2018 del Teatro dell'Opera di Roma

Tra tradizione e innovazione

Don Chisciotte: energia e romanticismo. Tradizione e innovazione. Tutto in un balletto, parte del repertorio classico, ma sempre estremamente contemporaneo, appassionante anche in una nuova versione. Letteralmente stellare. In grado di far brillare il Teatro dell'Opera di Roma come mai prima, con una platea entusiasta di ogni nota e movenza dei danzatori, protagonisti di una prima, mercoledì 15 novembre, da polvere di stelle.
Tutto questo reso possibile anche grazie all'étoile Laurent Hilaire, già Maître de Ballet associé à la Direction de la Danse dell’Opéra di Parigi e attuale Direttore Artistico del Balletto dello Stanislavsky and Nemirovich-Danchenko Moscow Music Theatre, che, per la prima volta, ha creato una versione del balletto appositamente per il Corpo di ballo del teatro capitolino, su proposta di un'altra icona della danza internazionale, Mikhail Baryshnikov, uno tra i più grandi ballerini del nostro tempo.

Da Nureyev a Balanchine, il "Don Chisciotte" nella danza

Molti coreografi si sono confrontati con questo grande classico della danza, da Nureyev a Balanchine. Storica è la versione che Baryshnikov stesso ha realizzato per l’American Ballet Theatre, in scena per la prima volta il 28 marzo 1978 al Kennedy Center Opera House di Washington, e successivamente danzata dalle maggiori compagnie internazionali, tra cui, nel 1993, il Royal Ballet di Londra. Questa importante tradizione ballettistica è stata trasferita, in questa occasione romana, a Laurent Hilaire, in veste di coreografo per la prima volta che, però, ha affermato: "Per me è un onore farlo su proposta di Mikhail Baryshnikov. Ciò che mi interessa, per questa prima volta, è mantenere in vita l’esprit di Baryshnikov, tanto nell’opera in generale, quanto in alcune variazioni, come quella famosissima che egli creò per se stesso. Baryshnikov si è fidato di me, lasciandomi completa libertà, ed è esattamente con spirito libero che io mi avvicino con rispetto a questa tradizione."

Successo di pubblico e di critica

Un impegno importante, quasi un esame, ma superato brillantemente, visti gli applausi fortissimi al termine di ciascuno dei tre atti della pièce che ha inaugurato la nuova stagione dell'ente lirico capitolino. Una prima speciale, arricchita anche dalla presenza di guest dancers  internazionali come Iana Salenko e Isaac Hernández, a cui seguiranno, nei prossimi giorni, Angelo Greco e i ballerini del Teatro dell'Opera di Roma, diretti da Eleonora Abbagnato, tra cui l’étoile Rebecca Bianchi, i primi ballerini Claudio Cocino e Manuel Paruccini e i solisti Susanna Salvi, Alessio Rezza, Michele Satriano. 
Insomma, è proprio il caso di dirlo: Don Chisciotte, buona la prima. E si sa, chi ben comincia è a metà dell'Opera. Rigorosamente di Roma.

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