"A casa tutti bene", Gabriele Muccino torna a girare un film in Italia

Spettacolo
Gabriele Muccino e Angelica Russo (GettyImages)
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Il regista definisce il suo rientro in patria come quello di Ulisse ad Itaca. E per la sua ultima pellicola, a cui sta lavorando ad Ischia, ha messo insieme un cast che include tre generazioni di attori italiani

"Questo è un ritorno a Itaca, dopo oltre 10 anni negli Usa, di lontananza fisica e di viaggi emotivi". Con queste parole, Gabriele Muccino, impegnato ad Ischia sul set del film "A casa tutti bene", parla del rientro in Italia e del suo nuovo progetto cinematografico, in uscita nelle sale il prossimo 14 febbraio. "Forse oggi sono un Ulisse più anziano che, per non farsi riconoscere, si camuffa ancora di più da vecchio. Un uomo che vede le cose in modo più oggettivo, meno impulsivo, più pacificato, ma non senza passione", ha ribadito il regista.

Ritorno in grande stile

"A casa tutti bene" mette in scena le vicende di una famiglia allargata che si riunisce su un'isola per le nozze d'oro dei patriarchi e si ritrova costretta a convivere per tre lunghi giorni a causa del mare mosso. Scritto dallo stesso Muccino con Paolo Costella, il film è a dieci giorni dalla fine delle riprese, e vanta un cast di cui fanno parte i più importanti attori della scena italiana: Stefania Sandrelli e Ivano Marescotti nei panni dei nonni, i figli interpretati da Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino e Sabrina Impacciatore. Nei ruoli di nuore, generi, cugini e nipoti ci sono invece Claudia Gerini, Massimo Ghini, Carolina Crescentini, Gianfelice Imparato, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Valeria Solarino e Gianmarco Tognazzi. "Il cast è eccezionale non solo per i nomi che lo compongono, ma anche perché ognuno di loro ha un personaggio così giusto da interpretare che riesce a metterci dentro la propria storia", ha spiegato Muccino.

Ritratto di famiglia

Non è la prima volta che il regista romano mette la famiglia al centro di una sua pellicola, ma questa volta spiega di volerne fornire un ritratto totale: "In altri casi ne ho affrontato solo alcune angolazioni. La famiglia è il luogo primordiale dove si nasce, si fugge e si torna. Quasi tutti passiamo l’infanzia in famiglia, poi la rinneghiamo nell’adolescenza e tutti finiamo a una certa età ad assomigliare ai nostri genitori. Non a caso in questo film ci sono diverse generazioni e anche diverse estrazioni sociali". Lo stesso titolo della pellicola, "A casa tutti bene", rispecchia, a detta del cineasta, la perversa ironia di un clan, che dietro una grande maschera cela un vissuto fatto anche di inquietudini, infelicità, tradimenti, voglia di riscatto e frustrazioni. Tutti sentimenti che esploderanno nel momento in cui i 20 protagonisti si troveranno costretti dal maltempo a rimanere insieme per tre giorni.

Tra Hollywood e l'Italia

Di assoluto livello anche il cast tecnico che Muccino ha riunito attorno a sé per il film, assemblando il meglio degli Stati Uniti e dell’Italia. La direzione della fotografia è stata affidata a Shane Hurlbut, un mostro sacro di Hollywood con cui aveva già collaborato in "La ricerca della felicità", mentre alla colonna sonora sta lavorando il premio Oscar Nicola Piovani. Dall'esperienza americana, il regista dice di aver comunque imparato una lezione importante: "Ho assimilato che a volte bisogna viaggiare per capire che il luogo fisico ed emotivo dove si desidera vivere non è quello". Inevitabile il commento sul caso Weinstein. "È sorprendente la dimensione criminosa delle sue azioni, ma che ci fosse questa corte intorno a lui non è una novità. I Weinstein sono dovunque".

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