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Harvey Weinstein accusato di molestie, adesso si scusa

Spettacolo
Harvey Weinstein (Getty Images)

Secondo un'inchiesta del New York Times il produttore avrebbe molestato dozzine di donne: "devo lavorare su me stesso e vincere i miei demoni" ha scritto in un comunicato stampa. Ma i suoi legali minacciano una causa contro il quotidiano che ha lanciato la notizia

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E’ bufera ad Hollywood su uno dei produttori cinematografici più potenti del mondo: Harvey Weinstein, co-fondatore della Miramax e della Weinstein Company, è accusato di molestie sessuali. Ad incastrarlo, un’inchiesta del New York Times, secondo la quale l’imprenditore avrebbe raggiunto un accordo con almeno 8 donne che lo avevano accusato. Dopo la pubblicazione dell’articolo, Weinstein ha pubblicato una lunga lettera di scuse, e annunciato una pausa dalle scene per potersi curare.

 

L'inchiesta

Dall’inchiesta del New York Times sono emersi i dettagli di diversi casi di accuse di molestie sessuali, effettuate da Weinstein ai danni di donne spesso sue dipendenti, ma anche attrici e modelle. Tra loro anche Ashley Judd: dopo essere stata invitata da Weinstein all’hotel Peninsula di Beverly Hills per una colazione di lavoro, l’interprete de “Il collezionista” e “Frida” si sarebbe ritrovata di fronte al produttore in accappatoio, e avrebbe rifiutato la sua proposta di fargli un massaggio o guardarlo sotto la doccia. Tra le donne con cui il produttore sarebbe giunto ad uno accordo ci sarebbe inoltre Rose McGowan, nota al grande pubblico per i ruoli in “Grindhouse” e “Machete”. Gli episodi riportati sul New York Times, sono stati ricostruiti sulla base di email e documenti interni delle due società di cui l’uomo è stato co-fondatore.

Le scuse

"Riconosco che il modo in cui mi sono comportato con colleghe in passato ha provocato molto dolore e per questo mi scuso sinceramente", si legge in una nota inviata dal produttore al New York Times. L’uomo ha dichiarato di voler prendere una pausa dalle scene per risolvere i suoi problemi e "conquistare i suoi demoni", spiegando nel comunicato: “ come scrive Jay-Z in 4:44 non sono l’uomo che pensavo di essere, e farei meglio a diventare quell’uomo per i miei figli”. Tuttavia in un'altra nota diffusa da uno dei suoi avvocati, Charles Harder, si legge che Weinstein potrebbe far causa al New York Times, in quanto l’articolo pubblicato risulterebbe "basato solo su dicerie e su un report apparentemente sottratto dal file personale di un dipendente, già smascherato da nove testimoni”. Il legale ha inoltre specificato che gli eventuali incassi della causa giudiziaria saranno donati alle associazioni per i diritti delle donne.

 

Chi è Harvey Weinstein

Harvey Weinstein, co-fondatore di Miramax e Weinstein Company, ha prodotto pellicole come “Gang of new York”e “The Artist”, vincendo anche un Oscar con “Shakespeare in Love”. Le accuse a lui mosse assumono maggior rilievo per l’immagine che l’uomo ha sempre dato di sé. Sostenitore del partito democratico, ha partecipato anche ad una marcia per i diritti delle donne a Park City, nello Utah, e supportato icone femministe come Hillary Clinton e Gloria Steinem. Il produttore sarà difeso da Lisa Bloom, legale che in passato ha rappresentato in tribunale molte donne vittime di violenze sessuali: “è come un vecchio dinosauro che deve imparare nuove abitudini” avrebbe spiegato la Bloom sul suo cliente.