Bob Dylan avrebbe copiato il suo discorso per il Nobel

Spettacolo
Bob Dylan (Getty Images)

La tesi è sostenuta da un'analisi del magazine “Slate”. Gran parte delle citazioni della "lecture" su Moby Dick sarebbero tratte da SparkNotes, sito di riassunti per studenti

Un nuovo colpo di scena nell’intricata vicenda relativa a Bob Dylan e al suo premio Nobel: il discorso consegnato dal cantautore all’Accademia Svedese per ricevere il riconoscimento in denaro, sarebbe infatti stato copiato da "SparkNotes", un sito molto quotato tra gli studenti americani e simile ad un "Bignami" online.

La citazione errata

Nella "Nobel Lecture" registrata il 4 giugno, a pochi giorni dai sei mesi di scadenza fissati dall’accademia per poter ricevere gli 8 milioni di corone (circa 820mila euro) del riconoscimento, Dylan ha citato le opere letterarie che maggiormente hanno influenzato la sua carriera: "Moby Dick", "Niente di nuovo sul fronte occidentale" e l’Odissea.  A poche ore dal discorso, lo scrittore Ben Greenman aveva fatto notare che il dialogo tratto dal romanzo di Melville e citato dal cantautore in realtà non esisteva: è bastata questa osservazione a spingere la giornalista e scrittrice di "Slate" Andrea Pitzer a fare un’analisi più approfondita del testo, che avrebbe portato alla luce le "somiglianze" con l’introduzione a "Moby Dick" pubblicata sul sito "SparkNotes".

La tesi di "Slate"

La puntigliosa analisi della Pitzer avrebbe dimostrato che delle 78 frasi usate da Bob Dylan per descrivere "Moby Dick" più di una dozzina sarebbero presenti o appaiono in forma molto simile sul portale. Nella maggior parte dei casi, inoltre, le espressioni scelte dal musicista e presenti su SparkNotes non apparirebbero nel romanzo di Melville. Per il momento né il l'entourage dell'artista né i rappresentati della sua etichetta hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito, ma la notizia non sembra comunque aver sconvolto i fan del grande autore: sin dai suoi esordi Dylan ha fatto dell'uso delle citazioni uno dei suoi punti di forza, e ha spesso parlato apertamente dei "prestiti artistici" e delle influenze che i lavori di altri colleghi hanno avuto sulla sua musica e sui suoi testi.

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