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David di Donatello 2017, le migliori sceneggiature

Spettacolo
Stefano Accorsi in Veloce come il vento

Sei film candidati per la Migliore sceneggiatura originale e sei candidati per la Migliore sceneggiatura adattata: da In guerra per amore a La pazza gioia, passando per Fai bei sogni e Pericle il nero, ecco le pellicole in lizza per gli ambiti premi ai David di Donatello 2017, in esclusiva lunedì 27 marzo su Sky Cinema.

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DAVID DI DONATELLO 2017: LE MIGLIORI SCENEGGIATURE

 

Lunedì 27 marzo appuntamento d'eccezione con i David di Donatello 2017, i più ambiti riconoscimenti cinematografici italiani, in onda in diretta e in esclusiva su Sky Cinema 1 HD. Tra i premi su cui si concentrerà l'attenzione del pubblico, spiccano sicuramente quelli dedicati alla Migliore sceneggiatura originale e alla Migliore sceneggiatura adattata.

 

I premi alla Migliore sceneggiatura, infatti, sottolineano quanto sia importante la componente della scrittura nel creare un prodotto cinematografico. Si tratta dell'ossatura di base su cui si fonda tutto il resto: senza un impianto solido difficilmente si riuscirà a costruire un'opera di spessore.

 

 

CANDIDATI MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

 

I sei film in competizione per il premio alla Miglior sceneggiatura originale si distinguono all’interno del panorama cinematografico italiano per la qualità di scrittura e per la portata narrativa. Ci sono sicuramente dei favoriti, ma visto l’alto livello della competizione è impossibile stabilire in anticipo chi si aggiudicherà il David.

 

 

Claudio Giovannesi, Filippo Gravino, Antonella Lattanzi, per Fiore

 

I tre sceneggiatori di Fiore confezionano una storia allo stesso tempo cruda ma delicata. Protagonista è Dafne, una ragazza “difficile” ma sensibile, che per un furto da poco finisce in riformatorio. Lì farà conoscenza con Josh, detenuto nell’ala maschile, con cui cercherà di costruire una relazione fatta di sguardi fugaci e lettere clandestine. 

 

 

Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto, Marco Martani, per In guerra per amore

 

Dopo il successo de La Mafia uccide solo d’estate, Pif ritorna al cinema con la complicità di Astori e Martani, affidando di nuovo temi seri al genere commedia. Siamo nel 1943. Arturo, palermitano emigrato a New York, sogna di sposare la conterranea Flora, ma c’è solo un modo per chiedere la sua mano al padre della ragazza: arruolarsi nell’esercito americano per sbarcare in Sicilia assieme agli Alleati. 

 

 

Nicola Guaglianone, Barbara Petronio, Edoardo De Angelis, per Indivisibili

 

Sospeso tra favola e realismo, Indivisibili narra delle gemelle siamesi Viola e Daisy, sfruttate dalla famiglia che le fa esibire come fenomeni da baraccone. Quando però le due ragazze scoprono di potersi dividere, rincorreranno quella normalità che non si sono mai potute permettere.

 

 

Francesca Archibugi, Paolo Virzì, per La pazza gioia

 

Paolo Virzì e Francesca Archibugi si coalizzano per raccontare la “folle amicizia” di due pazienti di una comunità che ospita donne con disturbi mentali: una, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, è snob e impicciona; l’altra, impersonata da Micaela Ramazzotti, è una ragazza disturbata e introversa, che sogna di poter rivedere il figlio dato in affidamento. Quando si presenta l’occasione di fuga, la strana coppia si imbarca in un viaggio pieno di gioie e dolori. 

 

 

 

Roberto Andò, Angelo Pasquini, per Le confessioni

 

Dopo Viva la libertà, Roberto Andò torna a lavorare con Angelo Pasquini alla sceneggiatura e affida nuovamente il ruolo chiave del film al bravissimo Toni Servillo. Le confessioni si incentra su un importante summit tra i ministri economici delle grandi potenze mondiali. Quando il direttore del Fondo Monetario Internazionale verrà trovato morto dopo essersi confessato con padre Salus, ospite speciale dell’incontro, i partecipanti dovranno decidere sul da farsi.

 

 

Filippo Gravino, Francesca Manieri, Matteo Rovere, per Veloce come il vento

 

Con la complicità di Gravino e Manieri, Matteo Rovere si ispira liberamente alla storia del pilota di rally Carlo Capone e racconta di Giulia, diciassettenne che già corre nel campionato italiano GT. Alla morte del padre questa si ritrova sola col fratello minore, quando si trasferisce in casa con loro il fratello maggiore Loris, un tempo pilota di talento, ora tossicodipendente. Per quanto in principio il rapporto tra i due non sia facile, la ragazza finisce per “assumere” l’ex campione come suo coach.

 

 

CANDIDATI MIGLIORE SCENEGGIATURA ADATTATA

 

Basati su opere già edite, i film candidati ai David di Donatello 2017 per la Migliore sceneggiatura adattata non sono da meno in quanto a qualità rispetto ai sopracitati “colleghi”. Anche in questo caso non ci sono vincitori sicuri, mentre l’unico dato certo è l’eterogeneità delle opere in gara.

 

 

 

 

 

Fiorella Infascelli, Antonio Leotti, per Era d'estate

 

Massimo Popolizio e Beppe Fiorello sono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel racconto del loro trasferimento con rispettive famiglie nell’isola dell’Asinara, in seguito a delle minacce più preoccupanti del solito. Lì si ritrovano in una sorta di isolamento forzato, con uno Stato ostruzionista che cerca di rallentare le loro indagini sulla criminalità organizzata. Nonostante su di loro incomba un cupo destino, i due non si danno per vinti e proseguono nella loro battaglia per la giustizia.

 

 

Edoardo Albinati, Marco Bellocchio, Valia Santella, per Fai bei sogni

 

A partire dal romanzo di successo di Massimo Gramellini, con la collaborazione di due cosceneggiatori capaci e di un cast in ottimo stato di forma (nella foto qui sopra Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo) Marco Bellocchio costruisce un film solido e convincente. Anni ’60, Massimo ha 9 anni ed è attaccatissimo alla madre. Questa, dopo avergli augurato la buonanotte, muore in circostanze misteriose. Passano i decenni, ma diventato uomo Massimo non sembra rassegnarsi alla versione dei fatti che gli è stata raccontata.

 

 

Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti, Salvatore De Mola, per La stoffa dei sogni

 

Liberamente tratto da una pièce teatrale di Eduardo De Filippo, La stoffa dei sogni vede un curioso gruppo di naufraghi approdare sulla sperduta isola dell’Asinara: quattro camorristi, le due guardie che li accompagnavano e i membri di una compagnia teatrale. Tre dei malviventi cercano di farsi passare per attori con l’aiuto del poco convinto capo compagnia.

 

 

Francesco Patierno, per Naples '44

 

Operazione originale di Francesco Patierno, che accosta le parole del diario di Norman Lewis, soldato alleato che raccontò della sua permanenza a Napoli nel 1944, a immagini di repertorio. Il risultato è una storia sospesa tra passato e presente, il cui equilibrio si mantiene solo grazie al sapiente lavoro su sceneggiatura e regia.

 

 

Francesca Marciano, Valia Santella, Stefano Mordini, per Pericle il nero

 

Tratto da un romanzo di Giuseppe Ferrandino, il film di Stefano Mordini segue le vicende di Pericle, scagnozzo di Don Luigi che si occupa di recupero crediti e, quando non è impegnato a umiliare le sue vittime, gira film porno. Durante una spedizione il sicario uccide la figlia di un boss locale. Abbandonato da tutti, si dà alla fuga.

 

 

Massimo Gaudioso, per Un paese quasi perfetto

 

Remake italiano del remake francese di un film canadese, Un paese quasi perfetto si affida alla coppia Fabio Volo/Sivlio Orlando per mettere in scena le vicende di un paesino di montagna a rischio spopolamento. Alcuni abitanti, però, non si arrendono. E quando come requisito per far riaprire una fabbrica del posto si richiede che ci sia almeno un medico in loco, convincono suo malgrado un chirurgo plastico di città a fermarsi per un mese.

 

DAVID DI DONATELLO 2017: LE MIGLIORI SCENEGGIATURE

 

Lunedì 27 marzo appuntamento d'eccezione con i David di Donatello 2017, i più ambiti riconoscimenti cinematografici italiani, in onda in diretta e in esclusiva su Sky Cinema 1 HD. Tra i premi su cui si concentrerà l'attenzione del pubblico, spiccano sicuramente quelli dedicati alla Migliore sceneggiatura originale e alla Migliore sceneggiatura adattata.

 

I premi alla Migliore sceneggiatura, infatti, sottolineano quanto sia importante la componente della scrittura nel creare un prodotto cinematografico. Si tratta dell'ossatura di base su cui si fonda tutto il resto: senza un impianto solido difficilmente si riuscirà a costruire un'opera di spessore.

 

 

CANDIDATI MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

 

I sei film in competizione per il premio alla Miglior sceneggiatura originale si distinguono all’interno del panorama cinematografico italiano per la qualità di scrittura e per la portata narrativa. Ci sono sicuramente dei favoriti, ma visto l’alto livello della competizione è impossibile stabilire in anticipo chi si aggiudicherà il David.

 

 

Claudio Giovannesi, Filippo Gravino, Antonella Lattanzi, per Fiore

 

I tre sceneggiatori di Fiore confezionano una storia allo stesso tempo cruda ma delicata. Protagonista è Dafne, una ragazza “difficile” ma sensibile, che per un furto da poco finisce in riformatorio. Lì farà conoscenza con Josh, detenuto nell’ala maschile, con cui cercherà di costruire una relazione fatta di sguardi fugaci e lettere clandestine. 

 

 

Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto, Marco Martani, per In guerra per amore

 

Dopo il successo de La Mafia uccide solo d’estate, Pif ritorna al cinema con la complicità di Astori e Martani, affidando di nuovo temi seri al genere commedia. Siamo nel 1943. Arturo, palermitano emigrato a New York, sogna di sposare la conterranea Flora, ma c’è solo un modo per chiedere la sua mano al padre della ragazza: arruolarsi nell’esercito americano per sbarcare in Sicilia assieme agli Alleati. 

 

 

Nicola Guaglianone, Barbara Petronio, Edoardo De Angelis, per Indivisibili

 

Sospeso tra favola e realismo, Indivisibili narra delle gemelle siamesi Viola e Daisy, sfruttate dalla famiglia che le fa esibire come fenomeni da baraccone. Quando però le due ragazze scoprono di potersi dividere, rincorreranno quella normalità che non si sono mai potute permettere.

 

 

Francesca Archibugi, Paolo Virzì, per La pazza gioia

 

Paolo Virzì e Francesca Archibugi si coalizzano per raccontare la “folle amicizia” di due pazienti di una comunità che ospita donne con disturbi mentali: una, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, è snob e impicciona; l’altra, impersonata da Micaela Ramazzotti, è una ragazza disturbata e introversa, che sogna di poter rivedere il figlio dato in affidamento. Quando si presenta l’occasione di fuga, la strana coppia si imbarca in un viaggio pieno di gioie e dolori. 

 

 

 

Roberto Andò, Angelo Pasquini, per Le confessioni

 

Dopo Viva la libertà, Roberto Andò torna a lavorare con Angelo Pasquini alla sceneggiatura e affida nuovamente il ruolo chiave del film al bravissimo Toni Servillo. Le confessioni si incentra su un importante summit tra i ministri economici delle grandi potenze mondiali. Quando il direttore del Fondo Monetario Internazionale verrà trovato morto dopo essersi confessato con padre Salus, ospite speciale dell’incontro, i partecipanti dovranno decidere sul da farsi.

 

 

Filippo Gravino, Francesca Manieri, Matteo Rovere, per Veloce come il vento

 

Con la complicità di Gravino e Manieri, Matteo Rovere si ispira liberamente alla storia del pilota di rally Carlo Capone e racconta di Giulia, diciassettenne che già corre nel campionato italiano GT. Alla morte del padre questa si ritrova sola col fratello minore, quando si trasferisce in casa con loro il fratello maggiore Loris, un tempo pilota di talento, ora tossicodipendente. Per quanto in principio il rapporto tra i due non sia facile, la ragazza finisce per “assumere” l’ex campione come suo coach.

 

 

CANDIDATI MIGLIORE SCENEGGIATURA ADATTATA

 

Basati su opere già edite, i film candidati ai David di Donatello 2017 per la Migliore sceneggiatura adattata non sono da meno in quanto a qualità rispetto ai sopracitati “colleghi”. Anche in questo caso non ci sono vincitori sicuri, mentre l’unico dato certo è l’eterogeneità delle opere in gara.

 

 

 

 

 

 

Fiorella Infascelli, Antonio Leotti, per Era d'estate

 

Massimo Popolizio e Beppe Fiorello sono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel racconto del loro trasferimento con rispettive famiglie nell’isola dell’Asinara, in seguito a delle minacce più preoccupanti del solito. Lì si ritrovano in una sorta di isolamento forzato, con uno Stato ostruzionista che cerca di rallentare le loro indagini sulla criminalità organizzata. Nonostante su di loro incomba un cupo destino, i due non si danno per vinti e proseguono nella loro battaglia per la giustizia.

 

 

Edoardo Albinati, Marco Bellocchio, Valia Santella, per Fai bei sogni

 

A partire dal romanzo di successo di Massimo Gramellini, con la collaborazione di due cosceneggiatori capaci e di un cast in ottimo stato di forma (nella foto qui sopra Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo) Marco Bellocchio costruisce un film solido e convincente. Anni ’60, Massimo ha 9 anni ed è attaccatissimo alla madre. Questa, dopo avergli augurato la buonanotte, muore in circostanze misteriose. Passano i decenni, ma diventato uomo Massimo non sembra rassegnarsi alla versione dei fatti che gli è stata raccontata.

 

 

Gianfranco Cabiddu, Ugo Chiti, Salvatore De Mola, per La stoffa dei sogni

 

Liberamente tratto da una pièce teatrale di Eduardo De Filippo, La stoffa dei sogni vede un curioso gruppo di naufraghi approdare sulla sperduta isola dell’Asinara: quattro camorristi, le due guardie che li accompagnavano e i membri di una compagnia teatrale. Tre dei malviventi cercano di farsi passare per attori con l’aiuto del poco convinto capo compagnia.

 

 

Francesco Patierno, per Naples '44

 

Operazione originale di Francesco Patierno, che accosta le parole del diario di Norman Lewis, soldato alleato che raccontò della sua permanenza a Napoli nel 1944, a immagini di repertorio. Il risultato è una storia sospesa tra passato e presente, il cui equilibrio si mantiene solo grazie al sapiente lavoro su sceneggiatura e regia.

 

 

Francesca Marciano, Valia Santella, Stefano Mordini, per Pericle il nero

 

Tratto da un romanzo di Giuseppe Ferrandino, il film di Stefano Mordini segue le vicende di Pericle, scagnozzo di Don Luigi che si occupa di recupero crediti e, quando non è impegnato a umiliare le sue vittime, gira film porno. Durante una spedizione il sicario uccide la figlia di un boss locale. Abbandonato da tutti, si dà alla fuga.

 

 

Massimo Gaudioso, per Un paese quasi perfetto

 

Remake italiano del remake francese di un film canadese, Un paese quasi perfetto si affida alla coppia Fabio Volo/Sivlio Orlando per mettere in scena le vicende di un paesino di montagna a rischio spopolamento. Alcuni abitanti, però, non si arrendono. E quando come requisito per far riaprire una fabbrica del posto si richiede che ci sia almeno un medico in loco, convincono suo malgrado un chirurgo plastico di città a fermarsi per un mese.