In attesa della cerimonia di premiazione di lunedì 27 marzo (in diretta e in esclusiva su Sky) uno speciale di Sky Cinema riassume numeri e curiosità dei candidati agli Oscar italiani del 2017.
di Michele Sancisi
“Il cinema è il soffitto del cuore” fu il tormentone, griffato Paolo Sorrentino, della scorsa edizione dei David di Donatello: un filo di ironia per festeggiare la nuova vita del principale premio del cinema italiano, nella scintillante serata prodotta da Sky.
Le emozioni non mancheranno neppure quest’anno. L’attesa dei verdetti si colora di sfide, ipotesi e statistiche, riassunte nello speciale DAVID DI DONATELLO: LE CANDIDATURE in onda dall’11 marzo su Sky Cinema.
Nel cuore del cinema italiano c’è quest’anno un gioco delle coppie, perché ci sono molti dualismi, anche curiosi, tra le candidature.
In termini di quantità di nomination sono in competizione soprattutto due film: Indivisibili e La pazza gioia, che se ne accaparrano 17 per ciascuno.
Per uno strano caso sono entrambi film su tematiche femminili - abbastanza rari nel nostro cinema - che portano alla candidatura anche le rispettive coppie di attrici protagoniste, due esordienti e due star affermate: rispettivamente le ventenni gemelle Fontana e le attrici “virziane” Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi.
Una doppia candidatura c’è anche tra gli attori, per il gettonatissimo Valerio Mastandrea, già candidato l’anno scorso: quest’anno è tra i protagonisti e anche tra i non-protagonisti con due diversi film. In Fai bei sogni sostiene il ruolo principale del figlio in cerca della verità sulla madre, mentre in Fiore è in versione papà.
Curiosa poi la doppia candidatura di un De Angelis, il regista Edoardo e l’attrice Matilda, che però non sono parenti. E due sono anche i titoli con la parola “sogni”: La stoffa dei sogni e Fai bei sogni.
UNA MANCIATA DI FILM
Le candidature ai David 1017 sono concentrate su una manciata di titoli: gli stessi cinque hanno una doppia candidatura nella cinquina del miglior film e in quella per il miglior regista, perfettamente speculari. Una corrispondenza così netta è rara nei concorsi. Inoltre tutti e cinque i registi raddoppiano la propria candidatura anche come sceneggiatori dei loro film, insieme ad altri.
Il veterano è Marco Bellocchio che ha già vinto 3 David nella sua lunga carriera e che firma la trasposizione del best seller di Massimo Gramellini Fai bei sogni, un dramma familiare con risvolti noir che è molto vicino ai temi a lui cari, come il confronto tra diverse generazioni.
Il big in ascesa è il cinquantenne Paolo Virzì che ha già collezionato 5 David di Donatello e che con La pazza gioia firma una commedia drammatica on the road per due personaggi femminili intensi e fuori dal comune.
Ci sono poi in gara tre registi trentenni con tre film molto diversi ma ugualmente originali. Il primo è Claudio Giovannesi, che in Fiore racconta con stile asciutto, quasi documentaristico, un tema complesso e delicato come l’amore in carcere tra due adolescenti emarginati (il cui interprete maschile Joshua Algeri è morto in un incidente a pochi giorni dai premi e sarà ricordato nel corso della cerimonia).
Poi c’è il napoletano Edoardo De Angelis, già autore di Perez, che fa centro con Indivisibili, un film d’autore che è una favola morale su due gemelle siamesi sfruttate dal loro ambiente. Il regista più giovane in gara è Matteo Rovere, classe 1982. Il suo Veloce come il vento sul mondo delle corse d’auto clandestine riporta al successo il cinema di genere, in chiave popolare, un po’ come fece lo scorso anno Lo chiamavano Jeeg Robot.
Questa stessa sfida tra “star” e “outsider” lo scorso anno vide vincitori i secondi, ovvero i giovani talenti, con molti premi per Lo chiamavano Jeeg Robot e Perfetti sconosciuti, e meno per i film dei maestri Sorrentino, Garrone e Rosi. Vedremo come finirà quest’anno.
LA SFIDA DELLE ATTRICI
Finora abbiamo parlato di film e di registi. Ma ai David, come agli Oscar, la sfida più avvincente è sempre quella tra attori e attrici, che con i loro personaggi suscitano le nostre più intense emozioni di spettatori.
Anche su questo piano c’è una grande convergenza: ben tre film portano in finale 3 attori del loro cast, altri 3 film ne portano 2.
Il match-clou è tra le due protagoniste del film di Virzì Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi, con due ruoli sopra le righe e molto elettrici.
La Ramazzotti vinse un David nel 2010 per La prima cosa bella, sempre per la regia del marito Virzì. Invece Valeria Bruni ne ha già collezionati 3 e l'ultimo, nel 2014, con Il Capitale Umano, altro film diretto da Paolo Virzì.
Invece le altre attrici in corsa come protagoniste sono tutte molto giovani: Daphne Scoccia, 22 anni, in Fiore è diventata attrice per caso ed è al suo esordio assoluto. Matilda De Angelis, anche lei 22enne è un’altra “deb” sorprendente nel ruolo adrenalinico della ragazza pilota di Veloce come il vento. Chiude la cinquina l’altra coppia formata da Angela e Marianna Fontana, gemelle ventenni non professioniste, scoperte dal film Indivisibili e candidate insieme.
Tra le non protagoniste c’è Antonia Truppo, anche lei per Indivisibili, dove interpreta la madre delle due gemelle siamesi e già premiata lo scorso anno. Truppo difende il titolo contro la diva Valeria Golino, anche lei già candidata lo scorso anno, che ora corre per La vita possibile di Ivano Di Matteo sul tema della violenza sulle donne.
Poi sono in gara tre attrici giovani ma ben conosciute e stimate, la prima è Valentina Carnelutti che nel film La pazza gioia è una psichiatra decisamente sui generis. Michela Cescon in Piuma dà prova della sua abilità anche in chiave di commedia nei panni di una madre sensibile. Completa la cinquina Roberta Mattei con la sua interpretazione in Veloce come il vento, uno dei film rivelazione di quest’anno.
LA PARTITA TRA ATTORI
Passiamo alla cinquina degli attori protagonisti dove si affrontano grandi nomi: oltre al prezzemolino Valerio Mastandrea, doppio candidato, tra i protagonisti ci sono quattro nomi di peso, Michele Riondino, nel film La ragazza del mondo, storia d’amore anomala tra religiosità e ribellione; poi Sergio Rubini, splendido interprete di La stoffa dei sogni una rilettura della tempesta Shakespeariana nell’adattamento di Eduardo De Filippo. L’ex protagonista della “Grande bellezza” Toni Servillo, cesella nel film Le confessioni la sua ennesima magistrale prova d’attore. La bella cinquina degli attori protagonisti è completata da Stefano Accorsi, che in Veloce come il vento attinge al proprio retroterra emiliano con un personaggio che lascia il segno.
Nella cinquina dei migliori attori non-protagonisti c’è un gruppo maturo, tra i 40 e i 60 anni: oltre al già citato Mastandrea per Fiore i candidati sono Ennio Fantastichini partner di Rubini in La stoffa dei sogni e Pierfrancesco Favino che fa coppia con Servillo nel poetico e filosofico Le confessioni. Completano la serie dei non protagonisti due attori meno noti ma molto bravi in due ruoli negativi: Massimiliano Rossi è il cinico padre delle due ragazze Indivisibili e Roberto De Francesco, losco trafficone nel mondo del gioco d’azzardo esplorato dalla esordiente Irene Dionisio con Le ultime cose.
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Concludendo, se mettiamo in classifica la quantità di candidature raccolte, dopo la già citata coppia di film Indivisibili e La pazza gioia, con 17 per ciascuno, viene Veloce come il vento con 16, poi Fai bei sogni con 10, La stoffa dei sogni con 9, quindi In guerra per amore di Pif, con 7 candidature perlopiù in categorie tecniche. A seguire ci sono Fiore con 6 candidature e Le confessioni con 5.
Appuntamento al prossimo lunedì 27 marzo sempre in compagnia di Alessandro Cattelan, per scoprire tutti i verdetti dei David di Donatello 2017. La cerimonia sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dalle 21.15 su Sky Cinema Uno, sul canale dedicato Sky Cinema David di Donatello (canale 304), Sky Uno, Sky Arte e in chiaro su TV8 (tasto 8 del telecomando).
di Michele Sancisi
“Il cinema è il soffitto del cuore” fu il tormentone, griffato Paolo Sorrentino, della scorsa edizione dei David di Donatello: un filo di ironia per festeggiare la nuova vita del principale premio del cinema italiano, nella scintillante serata prodotta da Sky.
Le emozioni non mancheranno neppure quest’anno. L’attesa dei verdetti si colora di sfide, ipotesi e statistiche, riassunte nello speciale DAVID DI DONATELLO: LE CANDIDATURE in onda dall’11 marzo su Sky Cinema.
Nel cuore del cinema italiano c’è quest’anno un gioco delle coppie, perché ci sono molti dualismi, anche curiosi, tra le candidature.
In termini di quantità di nomination sono in competizione soprattutto due film: Indivisibili e La pazza gioia, che se ne accaparrano 17 per ciascuno.
Per uno strano caso sono entrambi film su tematiche femminili - abbastanza rari nel nostro cinema - che portano alla candidatura anche le rispettive coppie di attrici protagoniste, due esordienti e due star affermate: rispettivamente le ventenni gemelle Fontana e le attrici “virziane” Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi.
Una doppia candidatura c’è anche tra gli attori, per il gettonatissimo Valerio Mastandrea, già candidato l’anno scorso: quest’anno è tra i protagonisti e anche tra i non-protagonisti con due diversi film. In Fai bei sogni sostiene il ruolo principale del figlio in cerca della verità sulla madre, mentre in Fiore è in versione papà.
Curiosa poi la doppia candidatura di un De Angelis, il regista Edoardo e l’attrice Matilda, che però non sono parenti. E due sono anche i titoli con la parola “sogni”: La stoffa dei sogni e Fai bei sogni.
UNA MANCIATA DI FILM
Le candidature ai David 1017 sono concentrate su una manciata di titoli: gli stessi cinque hanno una doppia candidatura nella cinquina del miglior film e in quella per il miglior regista, perfettamente speculari. Una corrispondenza così netta è rara nei concorsi. Inoltre tutti e cinque i registi raddoppiano la propria candidatura anche come sceneggiatori dei loro film, insieme ad altri.
Il veterano è Marco Bellocchio che ha già vinto 3 David nella sua lunga carriera e che firma la trasposizione del best seller di Massimo Gramellini Fai bei sogni, un dramma familiare con risvolti noir che è molto vicino ai temi a lui cari, come il confronto tra diverse generazioni.
Il big in ascesa è il cinquantenne Paolo Virzì che ha già collezionato 5 David di Donatello e che con La pazza gioia firma una commedia drammatica on the road per due personaggi femminili intensi e fuori dal comune.
Ci sono poi in gara tre registi trentenni con tre film molto diversi ma ugualmente originali. Il primo è Claudio Giovannesi, che in Fiore racconta con stile asciutto, quasi documentaristico, un tema complesso e delicato come l’amore in carcere tra due adolescenti emarginati (il cui interprete maschile Joshua Algeri è morto in un incidente a pochi giorni dai premi e sarà ricordato nel corso della cerimonia).
Poi c’è il napoletano Edoardo De Angelis, già autore di Perez, che fa centro con Indivisibili, un film d’autore che è una favola morale su due gemelle siamesi sfruttate dal loro ambiente. Il regista più giovane in gara è Matteo Rovere, classe 1982. Il suo Veloce come il vento sul mondo delle corse d’auto clandestine riporta al successo il cinema di genere, in chiave popolare, un po’ come fece lo scorso anno Lo chiamavano Jeeg Robot.
Questa stessa sfida tra “star” e “outsider” lo scorso anno vide vincitori i secondi, ovvero i giovani talenti, con molti premi per Lo chiamavano Jeeg Robot e Perfetti sconosciuti, e meno per i film dei maestri Sorrentino, Garrone e Rosi. Vedremo come finirà quest’anno.
LA SFIDA DELLE ATTRICI
Finora abbiamo parlato di film e di registi. Ma ai David, come agli Oscar, la sfida più avvincente è sempre quella tra attori e attrici, che con i loro personaggi suscitano le nostre più intense emozioni di spettatori.
Anche su questo piano c’è una grande convergenza: ben tre film portano in finale 3 attori del loro cast, altri 3 film ne portano 2.
Il match-clou è tra le due protagoniste del film di Virzì Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi, con due ruoli sopra le righe e molto elettrici.
La Ramazzotti vinse un David nel 2010 per La prima cosa bella, sempre per la regia del marito Virzì. Invece Valeria Bruni ne ha già collezionati 3 e l'ultimo, nel 2014, con Il Capitale Umano, altro film diretto da Paolo Virzì.
Invece le altre attrici in corsa come protagoniste sono tutte molto giovani: Daphne Scoccia, 22 anni, in Fiore è diventata attrice per caso ed è al suo esordio assoluto. Matilda De Angelis, anche lei 22enne è un’altra “deb” sorprendente nel ruolo adrenalinico della ragazza pilota di Veloce come il vento. Chiude la cinquina l’altra coppia formata da Angela e Marianna Fontana, gemelle ventenni non professioniste, scoperte dal film Indivisibili e candidate insieme.
Tra le non protagoniste c’è Antonia Truppo, anche lei per Indivisibili, dove interpreta la madre delle due gemelle siamesi e già premiata lo scorso anno. Truppo difende il titolo contro la diva Valeria Golino, anche lei già candidata lo scorso anno, che ora corre per La vita possibile di Ivano Di Matteo sul tema della violenza sulle donne.
Poi sono in gara tre attrici giovani ma ben conosciute e stimate, la prima è Valentina Carnelutti che nel film La pazza gioia è una psichiatra decisamente sui generis. Michela Cescon in Piuma dà prova della sua abilità anche in chiave di commedia nei panni di una madre sensibile. Completa la cinquina Roberta Mattei con la sua interpretazione in Veloce come il vento, uno dei film rivelazione di quest’anno.
LA PARTITA TRA ATTORI
Passiamo alla cinquina degli attori protagonisti dove si affrontano grandi nomi: oltre al prezzemolino Valerio Mastandrea, doppio candidato, tra i protagonisti ci sono quattro nomi di peso, Michele Riondino, nel film La ragazza del mondo, storia d’amore anomala tra religiosità e ribellione; poi Sergio Rubini, splendido interprete di La stoffa dei sogni una rilettura della tempesta Shakespeariana nell’adattamento di Eduardo De Filippo. L’ex protagonista della “Grande bellezza” Toni Servillo, cesella nel film Le confessioni la sua ennesima magistrale prova d’attore. La bella cinquina degli attori protagonisti è completata da Stefano Accorsi, che in Veloce come il vento attinge al proprio retroterra emiliano con un personaggio che lascia il segno.
Nella cinquina dei migliori attori non-protagonisti c’è un gruppo maturo, tra i 40 e i 60 anni: oltre al già citato Mastandrea per Fiore i candidati sono Ennio Fantastichini partner di Rubini in La stoffa dei sogni e Pierfrancesco Favino che fa coppia con Servillo nel poetico e filosofico Le confessioni. Completano la serie dei non protagonisti due attori meno noti ma molto bravi in due ruoli negativi: Massimiliano Rossi è il cinico padre delle due ragazze Indivisibili e Roberto De Francesco, losco trafficone nel mondo del gioco d’azzardo esplorato dalla esordiente Irene Dionisio con Le ultime cose.
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Concludendo, se mettiamo in classifica la quantità di candidature raccolte, dopo la già citata coppia di film Indivisibili e La pazza gioia, con 17 per ciascuno, viene Veloce come il vento con 16, poi Fai bei sogni con 10, La stoffa dei sogni con 9, quindi In guerra per amore di Pif, con 7 candidature perlopiù in categorie tecniche. A seguire ci sono Fiore con 6 candidature e Le confessioni con 5.
Appuntamento al prossimo lunedì 27 marzo sempre in compagnia di Alessandro Cattelan, per scoprire tutti i verdetti dei David di Donatello 2017. La cerimonia sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dalle 21.15 su Sky Cinema Uno, sul canale dedicato Sky Cinema David di Donatello (canale 304), Sky Uno, Sky Arte e in chiaro su TV8 (tasto 8 del telecomando).