Isabelle Huppert è Michèle in “Elle”, film che racconta la storia di violenza e vendetta con protagonista una donna forte.
Isabelle Huppert è la protagonista di “Elle”, film diretto da Paul Verhoeven, presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, tratto dal romanzo « Oh... » di Philippe Djian del 2012. Nella pellicola Isabelle Huppert interpreta Michèle, una donna tutta d'un pezzo leader di un’azienda di videogiochi, che nella vita ha sempre utilizzato il pugno di ferro e non si è mai piegata davanti a nulla, sia nel lavoro che nel privato. Tutto cambia quando viene aggredita in casa sua da uno sconosciuto con il passamontagna che la violenta.
Da allora per Michèle trovare il suo aggressore diventerà un’ossessione e, quando scoprirà il responsabile dello stupro, inizierà con il suo aguzzino un pericoloso gioco di vendetta e tormento. Per questo ruolo la Huppert, già vista in “8 donne e un mistero” e il più recente “Segreti di famiglia”, ha ricevuto una nomination agli Oscar 2017 come Miglior attrice protagonista. Nel frattempo ha portato a casa un premio Golden Globe 2017.
"È già tutto molto eccitante così, sono più che appagata da quanto ottenuto finora. – ha spiegato l’attrice - Ricevere un premio assegnato raramente a un’attrice francese come il Golden Globe è stata una meravigliosa sorpresa. Sono contenta per il film, per l’intero cast: anche se il premio lo terrò per me, non sono così generosa”.
Isabelle Huppert e il ruolo di Michéle in “Elle”
“Lei è una donna misteriosa che non reagisce in maniera prevedibile, in linea con i codici della società – ha detto la Huppert parlando del suo personaggio. - Rifiuta di essere una vittima, invece di essere l'oggetto di quello che è accaduta diventa il soggetto, riafferma il controllo di sé, cerca di capire cosa fare e reagisce senza magari sapere cosa sta facendo esattamente, ma è così che succede, bisogna confrontarsi con ciò che ti appare di fronte, talvolta senza trovare necessariamente la soluzione, semplicemente andando avanti".
“Un personaggio solitario, una donna senza paura – ha spiegato la Huppert parlando del ruolo di Michèle -, e lei vuole fare la sua strada con questo evento. Ho pensato che fosse una sorta di prototipo di una nuova donna”.
Una storia intensa, quella portata sullo schermo da Paul Verhoeven, in cui una delle scene più forti è quella dello stupro. “Non ho provato nessuna durante quella scena – ha spiegato l’attrice -, perché sono io ad averla girata, per cinque giorni – ha raccontato. Mi sono resa conto, però, di come il fatto che Michèle sia una donna di potere aiuti il pubblico a non vederla come vittima”.
Isabelle Huppert ha rivelato di aver preparato in modo molto particolare il personaggio di Michèle, senza discutere del ruolo con il regista prima delle riprese. “Non abbiamo mai discusso del personaggio, neanche una parola, ci siamo scambiati solo informazioni. – ha svelato - Non è possibile spiegare qualcosa di inspiegabile. Il film parla di una persona che viene spinta da una forza a cui lei stessa non riesce a dare un nome. Nella prima scena viene stuprata, nella seconda ordina serenamente del sushi. È la continuità di questi fatti, apparentemente slegati, che rende il senso della storia. Michèle non è né solo una vittima, né solo una vendicatrice”.
“Rispetto ai miei lavori precedenti – ha raccontato il regista di “Elle” -. Non c'è un evoluzione del personaggio, non c'è una morale finale così come accade nei film americani. Penso che le persone non cambino, non c'è questa evoluzione, siamo sempre gli stessi 24 ore al giorno”. Anche la stessa Michèle, nonostante lo stupro e lo scontro con il suo aggressore, rimane sempre la stessa, dall’inizio alla fine del film, reagendo solo a ciò che le accade.
“Il personaggio è molto toccante – ha concluso la Huppert - c'è una grande umanità nel film. Alla fine della giornata, il film è un ritratto molto toccante di una donna. Penso che lei è un sopravvissuto. Combatte per qualcosa, lei combatte per la sua esistenza ".
Isabelle Huppert e il film “Elle”
Isabelle Huppert ha chiarito che non avrebbe mai girato il film “Elle” se non ci fosse stato alla regia Paul Verhoeven, definendo la pellicola a metà fra lo stile americano e quello europeo. “C'è suspence, mistero, ironia, che è tipica del cinema francese, Paul ha imparato nuovamente il francese per poter parlare con noi, una cosa straordinaria. – ha raccontato la star - Si è avvicinato a noi come cultura, lo puoi vedere dall'enorme focus che ha puntato sul linguaggio; abbiamo sentito un profondo amore per questo progetto dall'inizio alla fine. Nonostante la sua incredibile carriera, Paul rimane un maestro artigiano del cinema, fa sentire gli attori molto responsabili, è pieno di energia e quando hai una mente così curiosa rimani giovane per sempre”.
Il film non ha mancato di scatenare qualche polemica, soprattutto per via della reazione della protagonista allo stupro. Michéle infatti realizza nei confronti del suo aggressore una vera e propria ossessione. “Ci aspettavamo che il film sarebbe stato controverso. – ha rivelato la Huppert – Ma quando la gente vede “Elle”, sa cosa volevamo raccontare veramente. Il film è abbastanza potente da andare oltre la polemica”.
“Non stiamo dicendo che le donne aggredite dovrebbero comportarsi oppure sentirsi così, – ha specificato - non è una rappresentazione di quello che accade nella vita reale, è più che altro una narrazione di quello che potrebbe essere, un racconto di fantasia, apre la porta su dei pensieri segreti qualcosa che potresti confessare solo a te stessa, non è un'affermazione sulle donne vittima di stupro”.