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Giappone: tre italiani tra i campioni del fumetto premiati a Tokyo

Spettacolo
Foto d'archivio (Getty Images)

Laura Iorio, Roberto Ricci e Marco Cosimo D’Amico sono i primi connazionali ad aggiudicarsi un premio agli International Manga Award, andati in scena alla Meiji University della capitale giapponese

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Si chiamano Laura Iorio, Roberto Ricci e Marco Cosimo D’Amico e sono i primi tre italiani ad aggiudicarsi un premio agli International manga award, andati in scena alla Meiji University di Tokyo. Il fumetto che ha consentito ai tre artisti di portarsi a casa il "silver award" si intitola “Cuore di tenebra”. Il titolo originale è in francese, “Le coeur de l’ombre”, poiché pubblicato dalla casa editrice franco-belga “Dargaud Benelux”. Il primo premio è invece andato a “Le Maitre d’Armes” di Joël Parnotte e Xavier Dorison.

 

Cuore di tenebra – Il fumetto racconta la storia di Luca, un timido ragazzino di dieci anni che ha una grande paura: è terrorizzato dall’Uomo nero di cui diverse volte gli ha parlato la nonna nei suoi racconti. “Io sono cresciuta con i manga e con gli anime giapponesi”, ha raccontato all’Ansa l’illustratrice del fumetto, Laura Iorio, che lo ha disegnato insieme a Roberto Ricci. "Ho imparato ad amare l’universo del fumetto grazie al Giappone per cui questa storia è molto ispirata a tutto quello che è la cultura orientale, la filosofia Zen e il Buddismo. Il premio ci ha onorati oltre misura".

 

L’International manga award – La manifestazione, nata nel 2007, è patrocinata dal ministero degli Esteri giapponese. In questa decima edizione sono state inviate quasi 300 proposte da 55 Paesi a livello globale: rispetto al primo International manga award, il numero è raddoppiato. Gli artisti premiati hanno potuto prendere parte a un tour che ha incluso una visita a Kyoto, alle varie sedi ‘creative’ nelle principali agenzie nipponiche e allo studio Ghibli, il centro cinematografico di film d’animazione giapponesi diretto da Hayao Miyazaki.

 

Uno scambio culturale – “In questi giorni – ha detto Roberto Ricci – stiamo visitando anche le case editrici giapponesi, posti che hanno ritmi di lavoro, anche a livello tecnico, molto diversi: bisogna cambiare completamente mentalità”. Le differenze con la cultura orientale rappresentano per gli illustratori italiani anche una sorta di sfida. “Nel manga giapponese, ad esempio, si dà molta importanza alle espressioni dei personaggi: questo è un aspetto sul quale mi piace lavorare molto e in Giappone lo fanno”. La rassegna giapponese, però, va oltre l’aspetto meramente tecnico. "Il premio – conclude Laura Iorio – vuole essere un modo per fondere i vari manga a livello globale: espandere la conoscenza dei fumetti giapponesi all’estero e portare quelli stranieri in Giappone. Un vero e proprio scambio culturale".